francesca.d_ettorre@outlook.it
In questo momento vorrebbe un biografo che scriva enfaticamente per lei. Ha una cicatrice sulla fronte come ricordo di una caduta, e forse da lì è cominciata la sua passione per il cinema.
Sul cinema la pensa come Frank Capra: "Il cinema è una malattia. Quando ti infetta il sangue, si appropria di te e diventa l'ormone numero uno, spadroneggia sugli enzimi, dirige la ghiandola pineale, recita la parte di Jago con la tua psiche. Come con l'eroina, l'unico antidoto al cinema è più cinema".
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"Aurora"(Murnau), "L'angelo azzurro" (Strenberg), "Rapacità" (Stroheim), "I gioielli di Madame de..." (Ophuls), "Vogliamo vivere!" (Lubitsch), "Otto e mezzo" (Fellini), "M il mostro di Dusseldorf" (Lang), "L'appartamento" (Wilder), "Vertigo" (Hitchcock), "Barry Lyndon" (Kubrick), "Teorema" (Pasolini), "Au hasard balthasar" (Bresson), "Sono nato ma" (Ozu), "Amanti perduti" (Carnè), "La passione di Giovanna D'Arco" (Dreyer), "L'infernale Quinlan" (Welles), "Fuoco fatuo" (Malle), "La morte corre sul fiume" (Laughton), "Quell'oscuro oggetto del desiderio" (Bunuel) "Persona" (Bergman), "Jules et Jim" (Truffaut), "L'inquilino del terzo piano" (Polanski), "Il lungo addio" (Altman), "Roshomon" (Kurosawa), "Fitzcarraldo" (Herzog), "Cane di paglia" (Peckinpah), "Le lacrime amare di Petra von Kant" (Fassbinder), "Fargo" (Coen), "Mulholland drive"(Lynch), "Crash" (Cronenberg), "In the mood for love" (Wong Kar Wai), "Decalogo" (Kieslowski), "Il petroliere" (Anderson)
Cult personali
"A qualcuno piace caldo" (Wilder), "Parenti serpenti" (Monicelli), "Amore e guerra" (Allen), "Ordet" (Dreyer), "Questa è la mia vita" (Godard), "Nostra signora dei Turchi" (Bene), "Fuori orario" (Scorsese), "La grande abbuffata" (Ferreri), "La sposa cadavere" (Burton), "Nashville" (Altman), "M. Butterfly" (Cronenberg), "Cuore selvaggio"(Lynch)