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Box office 2008-09, un'analisi

Se negli Usa la crisi al cinema non si sente, e il pubblico acclama i supereroi, in Italia si preferiscono divi old style o storie d'amore e per tutta la famiglia

L'industria Hollywoodiana non sente la crisi, o forse, il pubblico Usa ha preferito tuffarsi a frotte in sala per dimenticare le angosce quotidiane. Fatto sta che il 2008, nonostante le pessime previsioni dei bookmaker, è stato un'ottima annata per la cinematografia statunitense. Accanto a (prevedibili) grandi successi come "Indiana Jones e il regno del teschio di cristallo" (317 milioni di dollari) e "Iron Man" (318 milioni) si segnala la performance storica de "Il cavaliere oscuro", che con i suoi 533 milioni di dollari è il campione d'incassi dell'anno, ma soprattutto è al secondo posto (dopo "Titanic") nella classifica dei film di maggior successo della storia del cinema Usa (nella chart con le cifre inflazionate alla valuta attuale occupa un rispettabilissimo ventisettesimo posto), nonché la pellicola ispirata ad un fumetto di maggior popolarità (superando "Spider Man" di Raimi). Il fenomeno "Batman" si ripete, ma in maniera più attenuata, nel resto del globo, dove il film di Nolan guadagna altri 468 milioni di dollari, per un totale che supera il miliardo (un traguardo raggiunto in precedenza solo da altri tre film).
 
L'altro film-evento del 2008 è, a sorpresa, "Twilight". La romantica vicenda dei teenager vampiri, costata appena 37 milioni di dollari, ne ha incassati in patria 191 (379 in tutto il mondo). Il successo del film della Hardwicke sorprende e fa riflettere i produttori americani, abituati a sborsare cifre ben più onerose nei loro blockbuster. Il fenomeno "Twilight" continua ad interessare svariati campi del marketing (vendite record per i libri della Meyer, per il dvd, per la colonna sonora), e molti prevedono che l'imminente sequel, "New Moon", possa bissare il successo del predecessore.

Se Will Smith conferma il suo appeal di star più redditizia del pianeta ("Hancock" incassa solo negli States 227 milioni di dollari), e l'animazione digitale continua a portare le masse in sala (ottimo il successo di "Kung Fu Panda", "Wall-E" e "Madagascar 2", ma riscontro eccellente pure per "Ortone e il mondo dei chi"), alcuni storici brand dimostrano di essere inossidabili: "007 - Quantum of solace" incassa 168 milioni in America ma è nei mercati esteri che trova la sua vera forza, dove ricava altri 407 milioni di dollari. Altra sorpresa è il successo di "Mamma Mia!": il musical ultra kitsch totalizza a livello globale la spaventosa cifra di 602 milioni di dollari (458 solo fuori dagli Usa).
 
I film candidati all'Oscar suscitano complessivamente scarso interesse: "Milk", "The Reader" e "Frost/Nixon" ottengono risultati che vanno tra i 20 e i 30 milioni dollari. Meglio "Il curioso caso di Benjamin Button", che trainato dalla presenza della star Brad Pitt, porta in cassa 127 milioni di dollari in patria e oltre 200 a livello internazionale, ma a stupire è soprattutto "The Millionaire" che, sull'onda del trionfo agli Academy Awards, vede il proprio incasso superare i 140 milioni di dollari. Sorprende soprattutto l'exploit di "Gran Torino" di Eastwood, che snobbato agli Oscar, si è trasformato, con i suoi 146 milioni di dollari, nel più grande successo commerciale dell'attore-regista. Deludono, se rapportati alle aspettative delle major, il secondo capitolo de "Le cronache di Narnia" (141 milioni di dollari incassati a fronte di oltre 200 di budget), flop che è costato la partecipazione della Disney nella produzione del terzo episodio, e il restart della saga de "L'incredibile Hulk", che incassa esattamente la stessa cifra del film di Ang Lee del 2003 (allora giudicata non soddisfacente). In ambito fallimenti, scottano quelli dell'atteso secondo lungometraggio di "X Files", il flop di "Speed Racer" dei fratelli Wachowski (120 milioni di dollari di budget) e quello di "How To Lose Friends & Alienate People", che nonostante il lussuoso cast racimola appena 2 milioni di dollari.  Anche il 2009 è partito all'insegna di un trend positivo. Se "Watchmen" va peggio del previsto ("solo" 106 milioni di dollari, ma era lecito aspettarsi di più da un film così "anti commerciale"?), piccoli film come l'action "Io vi troverò" (141 milioni di dollari) o il demenziale "Paul Blart - Mall Cop", fanno sfaceli, mentre sia l'ultimo cartoon Dreamworks, "Mostri contro alieni", che il quarto episodio di "Fast & Furious" si segnalano per weekend d'apertura da record.

Situazione diversa in Italia, dove film d'azione o tratti da fumetti non vanno forte come negli Usa: il caso del 2008 "Il cavaliere oscuro", con i suoi 9 milioni di euro, va bene, ma è anni luce lontano dalle cifre record di altri mercati. Idem "Iron Man" (7 milioni), "Quantum of solace" (7 milioni), "L'incredibile Hulk" (quasi 4 milioni), "Wanted" (3 milioni), "Hellboy II" (2 milioni) e "Watchmen" (2 milioni). Anche l'attesissimo "Indiana Jones" non fa registrare cifre epocali, e si ferma alla comunque buona cifra di 11 milioni di euro. In Italia a trainare l'industria cinematografica sono ancora i grandi divi d'oltreoceano, basta il loro fascino per portare il pubblico al cinema. Così, "Il curioso caso di Benjamin Button" incassa quasi 11 milioni di euro, "Changeling" con Angelina Jolie (sonoro flop in patria) supera i 5 milioni di euro, entrambi i film con Will Smith vanno benone ("Sette anime" in particolare, si riscatta della tiepida accoglienza americana, incassando oltre 11 milioni di euro), così come "Yes Man" con Jim Carrey (8 milioni) o "American Gangster" con il duo Crowe - Washington (9 milioni). Il campione d'incassi del 2008 è tuttavia "Madagascar 2" che con oltre 25 milioni di euro sbaraglia pure la concorrenza del cinepanettone targato De Laurentiis, "Natale a Rio". Benissimo pure "Kung Fu Panda" (16 milioni), e bene pure il discusso "Twilight" (oltre 11 milioni).

Il caso dell'anno è però "Gomorra", capace, piano piano, sull'onda del passaparola generale, di insediare il successo di ben più pubblicizzati colossi Usa, e incassare più di 10 milioni di euro. Piuttosto bene anche altri film italiani d'autore come "Il divo" (4 milioni), "Tutta la vita davanti" (quasi 4 milioni) e "Pranzo di ferragosto" (2 milioni); cifre comunque irrisorie se confrontate a quelle delle commedie "popolari" di Veronesi ("Italians") e Brizzi ("Ex"), che nei primi mesi del 2009 hanno superato entrambi i 10 milioni di euro, o con il successo spropositato dei romanzetti rosa a là Moccia ("Scusa ma ti chiamo amore" vola oltre i 12 milioni di euro, "Come tu mi vuoi" supera i 7). L'Italia si segnala dunque come un paese in cui interessano più elementi come il divismo o sceneggiature improntate su sentimenti o storie drammatiche e "umane" (altro fenomeno del 2008 è "Il cacciatore di aquiloni" - oltre 8 milioni di euro - ma anche il bellissimo "Into The Wild" è capace di superare i 5 milioni, a dispetto del flop in patria), piuttosto che effetti visivi o supereroi.





Box office 2008-09, un'analisi