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I film del post Mondiale
Con il finire dei Mondiali di Calcio brasiliani, coloro che hanno gettato anima e cuore nel pallone dovranno unirsi ai cinefili per cercare nel palinsesto televisivo qualche film che possa allietare giornate di duro caldo. Da Robert Altman a Paul Thomas Anderson, da Orson Welles a Johnnie To, da Ingmar Bergman a Sarah Polley, da Federico Fellini a Nicolas Winding Refn.




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Domenica 13 giugno

Il covo dei contrabbandieri di Fritz Lang (16.00, Italia 7 Gold). Ispirato ai romanzi d'avventura di Robert Stevenson ma anche a tematiche dickensiane. In questo film di pirati tutto girato in terra, dietro un microcosmo fatto di piccole grandi scoperte, si cela una mirabile alternativa a uno sguardo puramente langhiano.

Quattro minuti di Chris Kraus (17.45, Rai Premium). Severo, a tratti contorto ma potente film tedesco che coniuga l'ambiente carcerario con quello musicale. Un incontro-scontro tra due opposte personalità femminili e una celebrazione per la musica e l'arte in generale, come vitale ancora di salvezza.

I figli del deserto di William A. Seiter (20.05, Rai 3). Forse il film più noto di Stan Laurel e Oliver Hardy. Quella dei due protagonisti è una difficile fuga dalla prigione del matrimonio che scatena naturalmente una lunga serie di sottili gag.

Magnolia di Paul Thomas Anderson (21.00, Iris). Quando uscì al cinema fu quasi un plebiscito nel definirlo "un nuovo America Oggi". Non a caso Anderson adora Altman. Accattivante o furbo per qualcuno, è di certo un affresco ambizioso e appassionante, un ampio mosaico, un crescendo di emozioni

Away from Here - Lontano da lei di Sarah Polley (Rai 5, 22.55). Esordio alla regia dell'ottima attrice canadese Sarah Polley. Un film sulla vecchiaia, sulla malattia, su una figura di donna (straordinaria Julie Christie) ma, soprattutto, una sensibile e toccante storia d'amore, dolorosa e straziante.

Ray di Taylor Hackford (23.45, Rete 4). Vita e arte di Ray Charles: dagli inizi carriera nella Seattle degli anni 50, alla consacrazione passando per donne e droga. Il maggior motivo d'interesse di questo biopic è l'interpretazione di Jamie Foxx, che valse all'attore l'Oscar.

Il tè nel deserto di Bernardo Bertolucci (2.25, Rete 4). Il film che Bertolucci realizzò dopo lo strepitoso successo internazionale di "L'ultimo imperatore".  Tratto dal romanzo di Paul Bowles, racconta la popolazione tuareg con un punto di vista intimista e romantico. Malinconico e diseguale.

(Dall'1.50, Rai 3)
Frammenti elettrici: Rom - Vietnam - Corpi di Yervant Gianikian, Angela Ricci Lucchi
Rata Nace Biti (la guerra non ci sarà) di Daniele Gaglianone

La nottata di Fuori Orario propone tre degli 8 "Frammenti elettrici" di Gianikian e Ricci Lucchi, schegge di materiali (ritrovati e lavorati) sul tema del (saper) vedere, analizzare, comprendere scomode immagini/tematiche. A seguire, il lungo e interessantissimo documentario di Gaglianone che in una Bosnia-Erzegovina ancora allo sbando mette in luce una civiltà sofferente e devastata da guerre che ancora bruciano.


Lunedì 14 giugno

Un amore di gioventù di Mia Hansen-Løve (21.10, La effe). Terzo lungometraggio della regista che racconta con delicatezza il passaggio dall'età adolescenziale a quella adulta. Con tocco complice e fragile e la bella presenza della giovane Lola Creton.

Gli intrighi del potere - Nixon di Oliver Stone (21.00, Iris). Ambizioso, fluviale (192 minuti) biopic firmato Oliver Stone che prova a scavare dentro un controverso ex presidente degli Stati Uniti. Non sempre brillante, ma Hopkins è all'altezza del complesso personaggio.

Damsels in Distress - Ragazze allo sbando di Whit Stillman (21.10, Cielo). Distribuito molto debolmente in Italia, ha comunque trovato sostenitori e detrattori. Segna il ritorno alla regia di Stillman a tredici anni da "The Last Days of Disco". Commedia stralunata tra dialoghi alti e aperture da musical. Anomalo e con una brava Greta Gerwig.

Il terrorista di Gianfranco De Bosio (21.35, Rai Storia). Ambientato nella Venezia del 1943, il film vuole raccontare la politica dei partiti del Comitato di Liberazione Nazionale. Lo fa in modo didattico e risulta datato, ma i motivi di interesse restano.

Breaking News di Johnnie To (0.55, Rai 3). Maestro del cinema d'azione made in Hong Kong, Johnnie To con questo film sfoggia una tecnica magistrale (vedi l'iniziale piano sequenza) e fa un'anomala critica a istituzione e media. Muovendosi poi tra commedia e melò.

Nashville di Robert Altman (2.20, Rai Movie). Probabilmente, il film statunitense più importante degli anni 70 e passaggio fondamentale per il cinema moderno, indica la statura di Robert Altman e racchiude un passaggio storico di una nazione meglio dei libri di storia scritti o da scrivere.


Martedì 15 giugno

Voglia di tenerezza di James L. Brooks (16.50, Rai Movie). Campione del sentimentalismo degli anni 80 (vincitore addirittura degli Oscar più importanti), il film di Brooks dalla commedia vira verso il melodramma. E conta su un terzetto di attori in stato di grazia: Shirley MacLaine, Debra Winger, Jack Nicholson.

Fuga per la vittoria di John Huston (21.00, Iris). Terminati i mondiali di calcio in Brasile, il film (minore) di John Huston ne può rappresentare un giusto epilogo. Più dei risvolti carcerari lo si ricorda per la partita finale che vede coinvolti campioni dal calibro di Pelè, Bobby Moore, Ardiles.

Il giardino di limoni di Eran Riklis (21.15, Rai 5). Un apologo sul conflitto israelo-palestinese, il film di Eran Riklis (già autore di "La sposa siriana") è condotto dalla forte figura femminile di Salma (ottima Hiam Abbas) verso un civile cammino che non esclude lampi sentimentali. Meritato successo a sorpresa al box-office italiano.

Valhalla Rising - Regno di sangue di Nicolas Winding Refn (1.05, Rai Movie). Forse il più ostico tra i film di Winding Refn ma certamente tra i migliori. Visionario e molto potente, apocalittico e brutale, è certamente contro il colonialismo e il fanatismo religioso, ma conta ancor di più per lo straniante stato (di malessere) che produce.

8 ½ di Federico Fellini (2.10, Rete 4). Opera capitale nella storia del cinema italiano e uno dei vertici della cinematografia mondiale, il capolavoro di Fellini è un ritratto d'artista, il più alto esempio di ciò che può essere definito meta-cinematografico, una psicoanalisi a tutto tondo, un eterno abbraccio tra il ricordo della fanciullezza e le problematiche (artistiche, affettive) dell'età adulta.

Il commissario Pelissier di Claude Sautet (3.55, Italia 1). Sautet sapeva essere raffinato e calzante, elegante ed immediato. Tratto da un romanzo di Claude Nèron, un poliziesco con almeno due mirabili personaggi (Piccoli e la Schneider sono interpreti di classe superiore) e un perfetto ritratto di Nanterre.


Mercoledì 16 giugno

Borotalco di Carlo Verdone (16.50, Rete 4). Uno dei più significativi film del primo Verdone. Meno episodico dei precedenti e meno graffiante, ma la malinconica sincerità dell'insieme e indubbia e successivamente non sempre ritrovata.

The Host di Bong Joon-ho (22.45, Rai Movie). Può un film contemporaneo essere al contempo blockbuster (con presupposti da B-Movie!) e film d'autore? Bong fornisce una risposta affermativa. Le tematiche ambientali e militari sono chiare, l'azione e lo spettacolo fuori discussione. Un risultato spiazzante.

Bowling a Columbine di Michael Moore (0.50, Rai Movie). Probabilmente è ancora oggi il film più significativo. Partendo dalla tragedia di Columbine, Moore indaga sull'utilizzo delle armi da fuoco negli Stati Uniti d'America. Un documentario travolgente, capace di far riflettere e indignare con un equilibrio non sempre  trovato, ad esempio, nel successivo "Fahrenheit 9/11".


Giovedì 17 giugno

Il sole negli occhi di Antonio Pietrangeli (10.10, Rai 3). Prevalentemente noto per "Io la conoscevo bene", Pietrangeli merita una riscoperta anche per altre opere non sempre ricordate. La storia della contadinella Celestina, a Roma per fare la domestica, è uno scampolo di neorealismo, ma la galleria di personaggi femminili appartiene già tutta al sensibile regista.

Point Break - Punto di rottura di Kathryn Bigelow (19.10, Rai Movie). Robusto film d'azione, ma non solo. E' ormai uno dei cult degli anni 90: la Bigelow si getta a capofitto nella storia insieme ai due protagonisti, in una storia d'amicizia virile lirica e appassionante.

L'ultimo inquisitore di Milos Forman (24.00, Rete 4). A oggi l'ultimo film del grande regista ceco, alla sua uscita fu indicato dai più come un'opera fatalmente minore se non sbagliata. Resta però un film interessante: il Goya di Stellan Skarsgard è soltanto un mezzo per esplorare l'inquisizione spagnola e, in generale, la follia dell'integralismo.


Venerdì 18 giugno

Policarpo, ufficiale di scrittura di Mario Soldati (10.10, Rai 3). L'ultimo lungometraggio di Mario Soldati risulta essere anche una delle sue opere più felici. Ispirato ai bozzetti di inizio 900 dell'umorista Gandolin, è il ritratto di un piccolo grande uomo (grande Renato Rascel) che fatica ad adattarsi ai "tempi moderni".

La tigre e il dragone di Ang Lee (14.00, Rai Movie). Strepitoso successo di pubblico, il film di Ang Lee recupera i canovacci del classico wu xia pian, adattandolo agli effetti speciali moderni (e dunque a un'occidentalizzazione). Indubbia la spettacolarità ed efficace il romanticismo di fondo.

Misterioso omicidio a Manhattan di Woody Allen (21.10, La 7D). Partendo da un impianto a tutti gli effetti giallo, Allen imprime pennellate rosa e un umorismo che appartiene soltanto a lui. Un delizioso film in tono minore che si diverte a citare grandi maestri: dal Wilder di "La fiamma del peccato" a Hitchcock.

Far West di Raoul Walsh (21.10, Italia 7 Gold). Ultimo film nella lunga carriera del grande Raoul Walsh. Non un suo apice, vero, ma la sua è comunque una significativa riflessione sulla fine di un genere: un western anti-eroico e il tramonto di una leggenda.

Animal House di John Landis (21.15, Mediaset Italia 2). il toga party in compagnia della coppia Landis-Belushi è ormai un'icona e un cult del cinema moderno. Non sempre per palati finissimi, ma destinato a far divertire anche gli scettici.

La nave dolce di Daniele Vicari (21.10, Rai 5). Interessante (e importante) documentario di Daniele Vicari che racconta l'approdo della nave Vlora nel porto di Bari avvenuto l'8 agosto 1991 con a bordo ventimila albanesi. No, l'Italia non era il paese sognato.

L'uomo che fissa le capre di Grant Heslov (0.10, Rete 4). Heslov, abituale collaboratore di George Clooney - qui davanti alla macchina da presa guida un cast all star - dirige una satira ambientata in Kuwait. I tempi di "M.A.S.H." sono lontani, ma ci si accontenta.

La fontana della vergine di Ingmar Bergman (1.10, Rai Movie). Nonostante l'Oscar come miglior film straniero, raramente questo film viene inserito tra i risultati più alti del grande cineasta svedese. Ed è un peccato perché la sua arcana sacralità non è molto distante da quella di "Il settimo sigillo".


Sabato 19 giugno

L'orgoglio degli Amberson di Orson Welles (10.30, Rai 3). Dopo il colossale "Quarto Potere" realizzò questo imponente film su una ricca famiglia alla fine del secolo XIX. Nonostante il massacro dei produttori (43 minuti tagliati e aggiunta di un finale rassicurante) il film è un grande manuale di regia, innovazioni, intuizioni geniali.

The Yards di James Gray (17.05, Iris). Gray fa le prove generali per "I padroni della notte" (ma ci sono appassionati che preferiscono questo film): in una metropoli violenta, le storie di rapporti familiari in un morale impianto noir. Con un ricco cast.

Babel di Alejandro González Iñárritu (21.05, Rai 3). Scritto da Iñárritu con Guillermo Arriaga, è un altro puzzle che scompone la temporalità e la geografia. Squilibri e forzature non mancano, ma è più compatto e potente del precedente "21 grammi", più appassionante, universale.

Il segreto di Vera Drake di Mike Leigh (21.20, La 7D). Tratto da un fatto di cronaca della Londa degli anni 50. Con sguardo asciutto ma comunque partecipe, Leigh è problematico, ricostruisce perfettamente la quotidianità e le ipocrisie dell'epoca, offre un gran ritratto di donna (magistrale Imelda Staunton).

Lanterne rosse di Zhang Yimou (1.10, Rai 1). Uno dei più importanti film cinesi di tutti tempi e il miglior film di Yimou. In inquadrature di composita e severa bellezza, regnate da una memorabile Gong Li, un raffreddato melò femminile, raffinatissimo tanto sul piano visivo quanto nel tratteggio psicologico.

Les amants di Louis Malle (3.35, Rai Movie). Visto oggi può anche apparire datato e non così coraggioso, ma all'epoca scatenò un putiferio tanto in patria che in Italia (dove vinse un Leone d'argento a Venezia, con successivi tagli della distribuzione). La storia d'amore extraconiugale di una benestante signora (la Jeanne Moreau dell'epoca è sempre una presenza illuminante) con un giovane.


Diego Capuano