Lanciato a livello di marketing come una commedia demenziale, "L'uomo che fissa le capre" non delude eccessivamente questa aspettativa. Ovvero non la delude del tutto, ma solo in parte. In parte sì, perché i tre quarti dei momenti "ridicoli" della pellicola sono già presenti nel trailer. In sala, con la novità che si è ormai dissipata, non sortiscono lo stesso effetto. Resta un film che non fa propriamente ridere dall'inizio alla fine (quale film ci riesce?) ma in compenso, dietro alla demenzialità di facciata, ha qualcosa da dire sull'esercito americano e sulla sua politica.
C'è solo da sperare, a questo punto, che la campagna pubblicitaria incentrata sulla "risata" non abbia sminuito troppo il senso della pellicola, predisponendo lo spettatore a un film diverso.
George Clooney, ancora una volta anche in veste di produttore, torna nei deserti di "Syriana", lo fa con la commedia, nella quale riesce sempre meravigliosamente. La regia, affidata all'attore di professione nonché sceneggiatore di "Good Night, and Good Luck" Grant Heslov, è composta e precisa, lascia spazio alla recitazione di Clooney e McGregor, ispirati, e all'intero comparto di attori strafamosi e di talento (Kevin Spacey, Jeff Bridges). Ne viene fuori un film interessante, recitato benissimo, con una colonna sonora adatta e molto carina. Purtroppo, tuttavia, qualcosa non va. C'è un "che" di incompleto, di mancante, ne "L'uomo che fissa le capre". Non è banale, è vero, e la sceneggiatura è buona ma non è così "tagliente" e incisiva come quella di "Burn After Reading" o "The Informant!" (li accomuniamo perché hanno stessa impostazione grafica nella locandina?).
Il problema di fondo del film di Heslov, forse, risiede nel fatto che sdrammatizza a tal punto i toni, li rende talmente "leggeri" che si perde il senso, importante, della "critica" alla base della storia. Il film in questione vorrebbe criticare, prendendolo pesantemente in giro, l'esercito statunitense. Ma il richiamo costante ai "cavalieri Jedi" (sarà un caso che uno dei protagonisti di questo film sia McGregor?) e le varie scene demenziali ne riducono a tal punto l'effetto che la necessità di affrontare il tema forse si perde. Resta sicuramente la "convizione" mostrata da Lyn nei suoi poteri, nella sua capacità di soldato (tipico dei marines), ma anche l'ideologia becera dei Comandanti, o la necessità del personaggio di Spacey di "arrivare", di fare carriera. Il tutto, preso con leggerezza fa sorridere. E forse, alla fine, Heslov, Clooney e soci non volevano molto di più.
Definitivamente non il migliore film di Clooney e nemmeno il più "pungente" film dell'anno. Tutto sommato però, "L'uomo che fissa le capre" è un film che, a osservarlo con leggerezza e non troppo impegno, si lascia guardare. C'è anche un omaggio divertente, a parere di chi scrive, nei confronti del celeberrimo "Ken il guerriero".
cast:
Ewan McGregor, George Clooney, Jeff Bridges, Kevin Spacey, Robert Patrick
regia:
Grant Heslov
titolo originale:
The Man Who Stare At Goats
distribuzione:
Medusa Film
durata:
90'
produzione:
BBC Films, Smoke House
sceneggiatura:
Peter Straughan
fotografia:
Robert Elswit
scenografie:
Sharon Seymour
montaggio:
Tatiana S. Riegel
musiche:
Rolfe Kent