A una prima occhiata, quella in arrivo non sembrerebbe una settimana televisiva particolarmente allettante per il cinefilo. Eppure, spulciando nei palinsesti, si possono pescare, a orari forse non troppo comodi, inaspettate gioie di celluloide che svelano risvolti inediti della poetica di alcuni autori o mettono in luce titoli rimasti quasi sempre in ombra e meritevoli di maggiore attenzione. Senza, per questo, fare a meno di qualche classico irrinunciabile.
Domenica 25 maggio
Kundun di Martin Scorsese (13.15, Iris): la vita e l'operato del quattordicesimo Dalai Lama, nel Tibet lacerato dall'invasione della Repubblica Popolare Cinese. Ai margini della filmografia scorsesiana c'è questo lavoro curioso in cui gli stilemi distintivi del regista cedono il passo a una pacatezza espressiva sorprendente, plasmata su scenari religiosi, storici e culturali da lui mai frequentati in precedenza.
Midnight in Paris di Woody Allen (21.15, Rete 4): prima del tremendo tonfo di "To Rome With Love" e della trionfale rentreé newyorkese con l'ottimo "Blue Jasmine", il prolifico cineasta americano portava Owen Wilson a spasso per la colta e sognante Parigi degli anni Venti. Il risultato, meno cartolinesco del solito, è una godibilissima commedia, tra le più centrate e pimpanti dell'ultimo frangente di carriera.
Inside Man di Spike Lee (21.30, Italia 1): in alternativa al repertorio alleniano, ecco una caccia al ladro ad orologeria diretta da uno Spike Lee in forma smagliante. Pellicola asciutta, tendente al claustrofobico, che, grazie a una costruzione astuta e a una scrittura precisissima, cattura lo spettatore, infilando un colpo di scena dopo l'altro.
The Blade di Tsui Hark (23.00, Iris): adorato da Quentin Tarantino, questo sanguinolento remake di un classico del wuxiapian è un'antologia di memorabili sequenze d'azione. Resta forse il frutto migliore del magniloquente virtuosismo di Tsui Hark.
ExistenZ di David Cronenberg (1.00, Rai 4): a pochi giorni dall'uscita in sala dello sconvolgente, deforme bestiario hollywoodiano di "Maps To The Stars", è possibile riprendere in mano uno dei classici del regista canadese che qui fonde le ossessioni della carne con le dinamiche perverse del videogame. Avventurosa variazione del body horror, venata di umorismo surreale.
Smoking di Alain Resnais (2,14, Rete 4): adattamento e riduzione in un film bipartito (di cui è presentato solo il primo capitolo) di "Intimate Exchanges", serie di otto commedie dalla finissima penna di Alan Ayckbourn, quello di Resnais è un funambolico e scintillante gioco di incastri, simmetrie e rimandi che ricalca perfettamente l'ardita impalcatura narrativa dell'opera teatrale britannica.
Take Shelter di Jeff Nichols (3.40, Rai 3): corroborato dalle poderose performance di Michael Shannon e Jessica Chastain, un'angosciosa apocalisse psicologica in implacabile crescendo che il giovane Jeff Nichols gestisce con mirabile sicurezza e raffinata visionarietà.
Lunedì 26 maggio
Redacted di Brian De Palma (13.00, Rai Movie): brutale e coraggiosissimo capolavoro dell'ultimo De Palma che, a quasi vent'anni di distanza da "Vittime di guerra", torna sul fronte bellico. Il racconto dell'Iraq è un reportage fittizio, un mockumentary che, frazionato in un complesso mosaico audiovisivo, diventa una vertiginosa riflessione sul potere manipolatorio delle immagini. Condannato alla damnatio memoriae da una distribuzione vergognosa.
La Ciociara di Vittorio De Sica (21.15, Rai Storia): una vedova e sua figlia fuggono da Roma, durante i bombardamenti successivi allo sbarco degli Alleati, per rifugiarsi in Ciociaria, dove ad attenderli è una sorte non meno crudele. Basandosi sull'omonimo romanzo di Alberto Moravia, De Sica ricava un dolente affresco dell'Italia lacerata dalla Grande Guerra, idealizzato e per certi artificioso ma di sicura presa drammatica.
Ley Lines di Takashi Miike (1.10, Rai 3): l'apprendistato criminale di tre amici che sognano di fuggire dal Giappone. L'irrefrenabile Miike, col suo solito stile geniale e impetuoso, ci accompagna in un viaggio negli abissi putrescenti di una Tokyo notturna e ostile.
I clowns di Federico Fellini (1.35, Rai Movie): col pretesto di un documentario sull'ambiente circense, Fellini spiega, in un film-diario a tratti toccante, alcune delle fondamenta su cui è costruito il suo universo immaginifico.
Martedì 27 maggio
Corpo celeste di Alice Rohrwacher (21.15, Rai 5): oggi fresca di Grand Prix cannense assegnatole dalla giuria di Jane Campion per "Le meraviglie", Alice Rohrwacher esordiva tre anni fa col suggestivo racconto di formazione di una tredicenne alle prese con la famiglia e la varia umanità parrocchiale nella periferia di Reggio Calabria. Tra ellissi narrative e un attaccamento alla realtà quasi documentaristico, un'opera prima limpida ed evocativa.
Il giorno dello sciacallo di Fred Zinnemann (0.25, Rai Movie): alcuni colonialisti algerini affidano a un killer il compito di uccidere il presidente Charles De Gaulle. Il fortunato e farraginoso romanzo di Forsyth viene tradotto da Zinnerman in un film solido e avvincente che conserva un buon ritmo nonostante gli anni.
Furyo di Nagisa Oshima (2.45, Rai Movie): un maggiore inglese raggiunge una prigione giapponese controllata da un inflessibile tenente. La relazione tra i due si complica quando cominciano a sentirsi attratti l'uno dall'altro. Oshima lascia agire in latenza la tensione omoerotica, affiancandola a uno spirito profondamente antimilitarista. Nel cast, accanto a David Bowie un altro musicista, Ryūichi Sakamoto, e soprattutto il grande Takeshi Kitano.
Mercoledì 28 maggio
Winchester 73 di Anthony Mann (17.40, Rai Movie): tappa obbligata nella storia del western, il film di Anthony Mann, il primo con James Stewart, segue un fucile Winchester che, vinto dal protagonista durante una gara di tiro al bersaglio, passerà di mano in mano. L'epica del West si incupisce, permeandosi di odio e sete di vendetta.
Il ladro di bambini di Gianni Amelio (15.55, Rai 5): rientra tra gli esempi eccellenti nel cinema italiano degli ultimi decenni (non a caso, incluso tra le Pietra Miliari di OndaCinema). "Amelio decide di raccontarsi e di raccontare la propria esperienza attraverso la storia di un infanzia violata, in cui l'indifferenza degli uomini, delle istituzioni e della loro leggi è ancora più dolorosa della causa che l'ha creata."
Frankenstein Junior di Mel Brooks (21.10, Mtv): per antonomasia l'opera più rappresentativa della comicità di Mel Brooks e certamente la più citata. Brillante reinvenzione del romanzo di Mary Shelley, con un bianco e nero modulato sull'estetica del cinema fantastico degli anni Trenta e un incredibile repertorio di trovate, "Frankenstein Junior" di invecchiare non vuol proprio saperne.
Harry ti presento Sally di Rob Reiner (21.15, Rai Movie): un altro classico, la commedia di Bob Reiner, sulla sagace sceneggiatura di Norah Ephron, è sempre un perfetto antidoto contro grigiore e tristezza e un'intelligente attualizzazione dei ritmi e del linguaggio della commedia classica hollywoodiana, diventata paradigma di riferimento per un'infinità di opere future.
Non bussare alla mia porta di Wim Wenders (0.05, Rai Movie): il regista tedesco si lancia in un lirico omaggio alla mitologia statunitense. Una meravigliosa cavalcata che, tra enfasi fordiane e fondali smaccatamente hopperiani, rilegge i temi cardine dell'autore. Soggetto di Gus Van Sant e sceneggiatura a quattro mani col protagonista Sam Shepard.
Gang di Robert Altman (2.10, Rai Movie): un "Bonnie and Clyde" più maturo, crepuscolare, disperato e assai meno romantico. Attraverso un processo disgregativo e dilatatorio, Altman imbastisce un film gangster che del genere rinnega ogni meccanismo.
Giovedì 29 maggio
Fine di una storia di Neil Jordan (14.05, Rai Movie): Ralph Fiennes e Julianne Moore al centro di uno struggente melodramma, immerso in una Londra spettrale, al tempo dei bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale. Saggio dell'abilità registica di Neil Jordan che intesse, sulla base del romanzo di Graham Greene, una rete fittissima di passionalità, pessimismo, tormento spirituale.
La finestra sul cortile di Alfred Hitchcock (16.35, Rete 4): inarrivabile film-teorema sull'ossessione scopica, "Rear Window" costituisce un autentico spartiacque nella storia della settima arte: "è la pietra miliare di tutti gli occhi che uccidono, ben prima di "Peeping Tom" e di "Blow-up", è la forza centripeta dello sguardo che costruisce la storia". Di cosa parliamo quando parliamo di Cinema.
Push di Paul McGuigan (21.11, Italia 2): spionaggio fantascientifico nelle strade di Hong-Kong. Deborda di difetti e ridondanze, questo ipereccitato action di McGuigan che, con fare affabulatorio e qualche sprazzo virtuosistico, riesce comunque a tener desta l'attenzione del pubblico.
Quasi famosi - Almost Famous di Cameron Crowe (21.15, Rai Movie): ormai un cult, "Almost Famous" è una nostalgica autobiografia che non è esente da una certa furbizia e da qualche inciampo retorico. Deve molto del suo successo all'ottima colonna sonora (che spazia da Bowie a Elton John, dai Led Zeppelin ai The Who) e allo splendido comparto di interpreti.
Venerdì 30 maggio
Il ministro - L'esercizio dello stato di Pierre Schoeller (21.10, Laeffe): odissea umana di un ministro dei trasporti francese, svegliato nel cuore della notte a causa di un grave incidente. La regia nevrastenica di Schoeller tenta di mantenersi sul filo di lama tra realismo e caricatura e racconta l'incubo del potere con timbri narrativi eterogenei e immagini convincenti. Non riesce, purtroppo, ad affrancarsi dai suoi modelli (uno per tutti, "Il divo" di Sorrentino) ma permette a Olivier Gourmand di far sfoggio di tutto il suo istrionico splendore.
Terra e libertà di Ken Loach (23.05, La7d): un giovane operaio inglese si unisce alle milizie di volontari stranieri per appoggiare le truppe comuniste spagnole contro i nazionalisti di Franco. Nel corpus di Loach, questo è forse uno dei lavori meno apprezzabili. Schiavo delle proprie tesi politiche, si serra in un didascalismo sfibrante e asfittico.
Il bacio dell'assassino di Stanley Kubrick (1.50, Rai Movie): successivo al rinnegato "Fear And Desire", questo elegante noir, asciugato fino all'osso, segna i primi passi di Stanley Kubrick dietro la macchina da presa. Sulla soglia tra cinema e fotografia, riesce a ritrarre, con straordinaria sintesi e forza figurativa, le geografie e i topoi di un genere, cogliendone l'essenza.
Ai cinefili insonni, Fuori Orario offre un'imperdibile retrospettiva del brasiliano Jùlio Bressane, punta di diamante del Cinéma Nôvo, e del grande cineasta cileno Raoul Ruiz con:
Bràs Cubas di Jùlio Bressane (2.05, Rai 3)
Dias de campo di Raoul Ruiz (3.30, Rai 3)
O gigante da America di Jùlio Bressane (5.40, Rai 3)
Sabato 31 maggio 2014
Flashdance di Adrian Lyne (17.55, Rai Movie): dance-film proletario che annega nella melassa. Vale solo per le prodezze coreografiche e le belle musiche (come dimenticare l'incipit sulle note di "What A Feeling" di Giorgio Moroder?). Forse proprio i macroscopici difetti lo resero un piccolo compendio della cultura di massa degli anni Ottanta.
Tigerland di Joel Schumacher (21.15, Rai Movie): sempre dimenticato e bistrattato Joel Schumacher, professionista incostante, ingenuo e spesso grossolano, ma dal piglio a suo modo genuino. Questo war-movie sul Vietnam, girato a colpi di macchina a mano, ha forza e carattere a sufficienza per rientrare tra le sue opere migliori.
La ballata di Cable Hogue di Sam Peckinpah (23.00, Rai Movie): subito dopo lo schizofrenico capodopera "The Wild Bunch", Peckinpah prosegue con lucida ferocia lo smembramento dell'epos western, attraverso le peripezie di un cercatore d'oro.
Nuovo appuntamento con Ruiz e Bressane, su Fuori Orario:
Faccia a faccia di Jùlio Bressane (1.15, Rai 3)
Tres tristes tigres di Raoul Ruiz (2.25, Rai 3)