Domenica 17 novembre
Mosquito Coast di Peter Weir (14.40, La7). Sceneggiatura di Paul Schrader per uno dei migliori - e meno fortunati - Weir degli anni Ottanta. «Un antifilm di avventure» (Morandini) dal retrogusto herzogiano che diventa amaro apologo su un ritorno impossibile dell'uomo occidentale allo stato di natura. Tanto coraggiosa quanto azzeccata la scelta di impiegare Harrison Ford in un ruolo atipico e sgradevole.
L'uomo dei sogni di Phil Alden Robinson (15.15, Iris). Da un racconto di W. P. Kinsella, una favola fully american sulla necessità dei sogni e l'importanza di riscoprire le proprie radici. Coinvolgente ed emozionante, nonostante qualche caduta di tono. Bella prova di Costner.
L'orgoglio degli Amberson di Orson Welles (22.35, TV2000). Sebbene vilipeso dalla produzione in sede di montaggio e in seguito disconosciuto dallo stesso Welles, "L'orgoglio degli Amberson" rimane un memorabile saggio di cinema e uno straordinario ritratto a tinte fosche di una famiglia americana travolta dal tempo e dalla Storia. «Fu realizzato in evidente antitesi a "Citizen Kane" come se fosse l'opera di un altro regista che, detestando il primo, volesse dargli una lezione di modestia» (F. Truffaut).
Inseparabili di David Cronenberg (23.15, 7Gold). Impareggiabile indagatore delle pieghe oscure dell'animo umano, Cronenberg - supportato da un eccezionale, doppio Jeremy Irons - racconta questa volta la storia di due gemelli divisi dall'amore per una donna, avviati sul sentiero dell'autodistruzione. E lo fa con stile quasi trattenuto, talvolta autocontemplativo, avvalendosi delle magie del fidato direttore della fotografia anglo-polacco Peter Suschitzky. Una tappa obbligata per riflettere sul cinema degli anni Ottanta.
Lunedì 18 novembre
Non è più tempo d'eroi di Robert Aldrich (13.45, RaiMovie). La guerra per Aldrich è nient'altro che una partita a carte - o a baseball - con la morte. Combattuta in un mondo in cui gli eroi non sono mai esistiti. Solido, spiccio, allegramente amorale: meno celebrato della "sporca dozzina" ma col senno di poi forse anche migliore. Cast grandioso.
Gosford Park di Robert Altman (23.25, Iris). Un elegante ed appassionante meccanismo giallo alla Agatha Christie, che nelle mani di Altman diventa anche rigorosa analisi antropologica dei rapporti di classe e spietato disvelamento di ipocrisie e vizi latenti. Solita maestria nelle gestione del foltissimo cast e confezione di gran classe. Il modello cinematografico di riferimento è "La regola del gioco" di Renoir.
E la nave va di Federico Fellini (1.20, RaiMovie). Una nave, colma d'artisti ed intellettuali serrati ermeticamente nel loro mondo grottesco ed autoreferenziale, procede lentamente verso un isola dell'Egeo. Al di fuori del sogno è però in procinto di scoppiare la Prima guerra Mondiale. Dietro la rappresentazione di «un mondo di fantasmi che sanno di essere tali» (Morandini), dipinto tramite uno stile onirico in cui la finzione filmica arriva a disvelarsi per rendere esplicito il distacco dal reale dei suoi abitanti, Fellini nasconde la constatazione nichilista della fine di una civiltà e della crisi irreversibile di un'èlite culturale che oramai non fa altro che parlarsi addosso.
Il tagliagole di Claude Chabrol (2.00, Iris). Insolito thriller contaminato col noir e il mélo, esplicitamente hitchcockiano, che Chabrol ambienta idealmente nella rilassata ed amabile provincia francese, ottenendo per contrasto effetti particolarmente inquietanti e suggestivi. Sotto sotto "Le Boucher" è anche una delicata storia d'amore. Da non perdere.
Martedì 19 novembre
A Single Man di Tom Ford (14.00, RaiMovie). Tom Ford, stimato stilista approdato al cinema, gira con un'eleganza che sfiora il formalismo; dietro la patina c'è però una sincerità autentica e un elaborato spirito umanista, che fanno di "A single man" un esordio decisamente interessante. Notevole anche la descrizione d'ambiente: una Calfiornia allo stesso tempo impaurita - la crisi di Cuba, il timore di un imminente attacco atomico - e sfacciatamente edonista. Strepitoso Colin Firth, premiato praticamente ovunque.
Avatar di James Cameron (21.10, Canale 5). Una storia che è un assemblaggio di trame e tematiche già viste a più riprese in passato, un comparto figurativo che è invece un autentico balzo nel futuro: "Avatar" va valutato per quello che è, un'esperienza visiva. Sotto il vestito, niente, ma il vestito è fantasmagorico.
Mercoledì 20 novembre
Andate al cinema o date in pasto al lettore un vecchio dvd. A meno che non vogliate rivedervi il potente JFK - Un caso ancora aperto di Oliver Stone (21.10, Rai4), trasmesso appena la settimana scorsa.
Giovedì 21 novembre
Casinò di Martin Scorsese (21.05, Iris). «Un viaggio nell'unico tempio che conti veramente in America, quello del Dio denaro» (Mereghetti). Fiammeggiante, elaboratissimo, godardiano: uno dei capolavori dello Scorsese degli anni Novanta. Cinema che lascia a bocca aperta.
Il buono, il brutto, il cattivo di Sergio Leone (21.10, Rete4). No, davvero, servono presentazioni?
Venerdì 22 novembre
Giornata per nottambuli.
La cagna di Marco Ferreri (3.25, Rai3). Uno dei Ferreri più famosi, da un racconto di Flaiano che inizialmente doveva anche dirigerlo. Un grande ragionamento sulla solitudine in un'ambientazione spettrale e angosciante, con un comparto attoriale perfetto anche nei ruoli secondari.
Il flauto magico di Giulio Gianini e Emanuele Luzzati (5.40, RaiMovie). Uno dei capolavori del cinema d'animazione italiano, visionario, magico adattamento dell'immortale opera di Mozart. Imperdibile, non fosse per l'orario.
Sabato 23 novembre
La vera storia di Jack lo Squartatore - From Hell di Albert e Allen Hughes (23.00, MTV). Dal graphic novel-capolavoro di Alan Moore - che come sempre si è dissociato dalla riduzione cinematografica - i fratelli Hughes traggono un thriller lisergico e notturno di grande fascino, percorso da diffuse venature di disillusione e tristezza. La fotografia di Peter Deming fa miracoli nel dipingere una Londra ottocentesca brumosa e corrotta, ributtante e sensuale al contempo. Bello anche il finale non consolatorio.