Ondacinema

recensione di Diego Testa
7.0/10

I gusci nero pece di Peter Laird e Kevin Eastman hanno finalmente trovato una degna rappresentazione anche al cinema. Il consolidato franchise di stanza a Nickelodeon nelle mani del trittico O’Brien-Rogen-Goldberg, e guidati dalla regia dell’ormai affermato Jeff Rowe, fanno poker di tartarughe e gli autori non potrebbero essere più lontani dall’opera di Laird-Eastman eppure più innamorati della stessa, confezionando "Tartarughe Ninja - Caos mutante", ascrivibile al nuovo filone d’animazione americano che "Spider-Man: Un nuovo universo" ha influenzato e sdoganato.

Rispetto alle tavole di origine del 1984, ispirate (anche) alle avventure cyberpunk del "Ronin" di Frank Miller (1983-1984), "Tartarughe Ninja - Caos mutante" va verso la direzione opposta trasformandosi in un tripudio al neon che si muove in verticale tra il marcescente dei liquami e le asperità nebbiose dei tetti di New York. A vibrare di vita ed energia è il coming of age delle quattro tartarughe che invece di essere classicamente i guerrieri in cerca di vendetta, sono teenagers che vorrebbero emanciparsi per trovare un posto nel mondo sovrastante1. Tematiche queste ascrivibili sia alla penna critica e satirica di Seth Rogen che alle tendenze riflessive di Jeff Rowe, il quale con "I Mitchell contro le macchine" esprimeva in un fanta-road-movie tutti i patemi d’animo di un’adolescente aspirante regista all’interno di un nucleo famigliare da ricostruire.

Una scena che cita il tono delle tavole originali, da cui poi il film prenderà le evidenti distanze


La scrittura segmenta in quattro i problemi adolescenziali, rendendo le Tartarughe un unico personaggio spaccato tra l’irascibilità di Raffaello, le insicurezze di Leonardo, la conoscenza dell’internet culture di Donatello e i sogni a occhi aperti di Michelangelo. La gag del parlato sovrapposto dei quattro assume così una valenza unificante e si accorda agli attenti "movimenti di camera" che seguono il gruppo: una immersiva camera a mano che avvicina la storia alla strada e soprattutto alla formazione e alla crescita tra inserti video di kung-fu e le prime lotte di quartiere, fino al climax della lotta ai mutanti con cui condividono la triste lontananza dal mondo umano.

L’approccio di Rowe all’animazione si dimostra ancora una volta fluido, capace di creare commistioni artistiche intriganti (seppur limitate rispetto all’esordio), con un occhio sempre puntato alla contemporaneità (anche qui tanti i riferimenti ad altre opere di cinema e fumetto). Si conferma variegato lo stile animato che fa uso combinato di passo uno e due, cioè il passaggio da frame dimezzati a quelli standard, per evidenziare in modo diverso l’azione dei soggetti, che siano battaglie slapstick o inseguimenti automobilistici.
A emergere con un certa predominanza sono anzitutto le texture simil-comic che  confermano come l’animazione 3D ha trovato compimento in una veste lontana dalla verosimiglianza di ambienti ed elementi fortemente voluta da Disney/Pixar e Illumination, ma soprattutto i tanti sfondi ed elementi 2D che tra bordoni imprecisi e colpi di pastello al neon, incorniciano una New York sgangherata e apparentemente cartacea.
Rowe conferma di essere dunque uno dei migliori pupilli della scuderia Lord-Miller, dotando "Tartarughe Ninja - Caos Mutante" di uno stile preciso, mai strabordante come quello dello Spiderverse, e anzi avvicinando la produzione all’estetica giocattolo2 (e la mente va soprattutto all’antihero-toys di James Gunn, "The Suicide Squad").

"Caos Mutante" sfugge alla pericolosa deriva citazionista dello sterile fan-service che ha investito "Super Mario Bros." e pasteggia tra generi e toni, tenendo un ritmo serrato tra action, automobilistico e kaiju, purtroppo annaspando in una superficialità di scrittura che non inficia particolarmente sulla somma delle parti ma che vorrebbe questo film fare quel salto di qualità che magari vedremo in un capitolo successivo. Le variegate e incredibili coreografie, che si intensificano passando per ambienti stretti e chiusi a grandi e diversificati, sono accompagnate dal tappeto sonoro di Reznor-Ross (ritmiche up tempo e melodie ipnotiche) e da una tracklist hip-hop curata.

Se da una parte dunque anche le produzioni più classiche iniziano a rubare questa concettualizzazione 2/3D, come avvenuto per l’artisticamente disomogeneo ma funzionale "Gatto con gli stivali 2", dall’altra l’animazione diventa sempre più punk in seno alle major, dunque avendo a disposizione una notevole forza produttiva.

Nota per un felice recupero: dato il periodo particolarmente roseo per il franchise, si consiglia anche la visione del film animato "Il destino delle Tartarughe Ninja" (2022) e l’ottimo videogioco beat’em up "TMNT Shredder’s Revenge" (2022).

 


1  Non vi sono fumetti o fonti a cui il film si ispira ma alcuni dei personaggi mutanti sembrano essere ripresi dal canone dei fumetti, direttamente dal gruppo dei Mighty Mutanimals.

2  Rowe dichiara di essere stato ispirato dalla serie documentario "The Toys that Made Us" (2017-2019) per dare vita al progetto. La rappresentazione dei giocattoli ma soprattutto di film sul giocattolo quale elemento pervasivo e significante della pop culture contemporanea ha assunto in questi anni nuovamente una certa rilevanza e lo spettro di interesse coinvolge sia riflessioni meta- come quelle di "Barbie", sia la parabola metaforica di "Benvenuti a Marwen" o semplicemente asserviti fan-services come Transformers o "Lightyear".
"Caos mutante" invece si inserisce nella riproposizione dell’estetica del giocattolo, scostandosi dal realismo per far risaltare una specifica componente estetico-visiva, come fanno lo stesso "Barbie" e anche il già citato "The Suicide Squad".


11/09/2023

Cast e credits

regia:
Jeff Rowe


titolo originale:
Teenage Mutant Ninja Turtles: Mutant Mayhem


distribuzione:
Paramount Pictures


durata:
98'


produzione:
Nickelodeon Films


sceneggiatura:
Seth Rogen, Evan Goldberg, Jeff Rowe, Dan Hernandez, Benji Samit


fotografia:
Kent Seki


montaggio:
Greg Levitan


musiche:
Trent Reznor, Atticus Ross


Trama
Un liquido ideato da uno scienziato finisce nelle fogne di New York mutando quattro esemplari di tartaruga e un ratto. Diventeranno dei ninja con lo scopo di proteggere la città.