Ondacinema

recensione di Alberto Mazzoni
5.5/10

Un autocrate militarista attacca un piccolo paese sovrano approfittando della propria superiorità bellica. Il paese aggredito non può che chiedere supporto militare agli stati confinanti. Invece di adagiarsi su facili formule di adattamento della proprietà intellettuale esistente, i registi di "Super Mario Bros. - il film" decidono di dare una forte impronta personale al film e di affrontare di petto l’attualità della guerra in Ucraina. Guerra, questo l’ammonimento della storia, che fa presto a passare da guerra per procura a guerra domestica (le immagini di palazzi distrutti a New York vanno a toccare corde dell’inconscio collettivo). La soluzione alle controversie può quindi venire soltanto dalla solidarietà tra migranti (Peach e Mario, entrambi estranei alla propria terra) e dalla classe operaia internazionalista, quelle tute blu di cui i fratelli Mario sono uno dei simboli più conosciuti e amati. Non a caso il lieto fine consiste nell’abolizione del confine tra il nostro mondo e quello dei funghi. Non scontate neanche le riflessioni sull’intreccio guerra - cambiamento climatico: nell’antefatto si spiega che il potere di Bowser origina dallo scioglimento dei ghiacci, come a suggerire che il caos generato del riscaldamento globale non può che portare a conflitti spaventosi se non troviamo una soluzione collettiva.

A parte gli scherzi, "SuperMario Bros.- il film" è quasi emblematico nell’essere un prodotto commerciale di intrattenimento prima di un film, nonostante il titolo si sforzi di rassicurarci del contrario. I videogame con protagonista Mario e compagnia hanno venduto centinaia di milioni di copie e continueranno a venderle perché sono estremamente divertenti, sia i più classici platform, quanto le derivazioni come "Super Mario Kart". Quindi tutto quello che fa il film è apparecchiare sequenze che rievochino mentalmente i ricordi associati alle sensazioni piacevoli provate durante il gioco – siamo più a livello di condizionamento pavloviano che di cinema. Inoltre molti dei giochi Mario sono per più giocatori e quindi viene naturale andare al cinema assieme per rievocare i ricordi di divertimento condivisi. La ricetta è conosciuta: sostituite “videogame giocati” con “canzoni ascoltate” e avrete "Bohemian Rapsody" non a caso altro campione di incassi.

Certo, ci vuole un buon comparto tecnico per riuscire nell'intento. La grafica deve essere carina – lo è, senza guizzi, semplicemente riprendendo le versioni 3D del videogioco. Ci vuole ritmo – anche quello c’è, va riconosciuto, anche se a prezzo di passaggi logici tra le scene che sono quasi assenti. Ricordiamoci che i videogiochi narrativi sono altri – per non citare solo l’ormai famoso "Last of Us" e rimanere in casa Nintendo basti pensare all’epico mondo in cui è ambientata la serie "Zelda". La serie Mario procede invece per giustapposizioni (di livelli, di circuiti) legati al massimo da affinità tematiche. Questo poteva causare difficoltà ma non è accaduto: gli sceneggiatori hanno scelto comunque di rinunciare a qualunque estrapolazione dal gioco e da qualunque approfondimento. Per esempio lo stupore di Mario nell’atterrare in un mondo di funghi parlanti è uguale a quello dello spettatore: nullo. Lo spettatore sa che Mario vive avventure tra funghi parlanti quindi lo sa anche Mario. La colonna sonora deve essere un buon bilanciamento tra condizionamento pavloviano specifico per i giocatori (l'accompagnamento dei videogiochi) e quello per tutti gli spettatori compresi i non giocatori ("Take on me" la canzone nostalgica (chissà poi di cosa) per eccellenza). Sì perché alla fine il rumore attorno al prodotto è tale che superata una massa critica va a vederlo anche chi non possiede il videogame: i genitori accompagnanti i bambini che la Nintendo non ce l’hanno ma ci hanno giocato dagli amichetti, chi ne ha sentito parlar bene dai giocatori etc.

Che c'è di male allora? Soprattutto se se ne esce con un sorriso? Al di là degli evidenti limiti del comparto sceneggiatura, il sospetto è che non si sia creato niente di nuovo in fondo. Né sullo schermo, né nello spettatore.


25/04/2023

Cast e credits

cast:
Seth Rogen, Jack Black, Anya Taylor-Joy, Chris Pratt


regia:
Aaron Horvath


titolo originale:
The Super Mario Bros movie


distribuzione:
Universal


durata:
92'


produzione:
Illumination Entertainment


sceneggiatura:
Matthew Fogel


montaggio:
Eric Osmond


musiche:
Brian Tyler


Trama
Mario deve impedire il matrimonio tra Bowser e Peach.