Dopo l’homecoming dello scorso anno e il ritorno sotto l’ala protettiva dei Marvel Studios, per il personaggio di Spider-man è arrivato il momento di una nuova avventura. Ormai però quella dell’Uomo Ragno è una leggenda, la sua storia è conosciuta da diverse generazioni: tutti sanno chi è Spider-man, chi è Peter Parker, chi è Mary-Jane, chi è lo zio Ben, perché dopo la trilogia di Sam Raimi e, in misura minore, dopo i due capitoli diretti da Marc Webb, la genesi del supereroe si è fissata nella memoria dello spettatore cinematografico, è entrata a far parte del suo “bagaglio culturale”. “Homecoming”, intelligentemente, partiva da questo dato di fatto per proporre la visione di un Peter Parker alternativo, già consapevole dei propri poteri ma ancora in piena età adolescenziale. Ora, “Spider-man: un nuovo universo” adatta la filosofia del film precedente alla poetica meta-cinematografica di Phil Lord e Christopher Miller, autori di “The Lego Movie” e qui nel ruolo di produttori, giocando con l’immaginario e la mitologia del supereroe più celebre nell’universo Marvel. Nonostante i riferimenti non siano necessari alla comprensione dell’opera, il lavoro di Bob Persichetti, Peter Ramsey, e Rodney Rothman non potrebbe esistere senza i precedenti lungometraggi dedicati a Spider-man; e non perché uno seguito dell’altro, appartenenti allo stesso universo narrativo, ma perché muove dalla consapevolezza che altri Spider-man ci siano stati e sempre ci saranno.
In “Into the Spider-verse” non esiste un solo Uomo Ragno: dopo l’esperimento di Kingpin, l’universo di Peter Parker entra a contatto con diverse realtà alternative. Miles Morales, un teenager come tanti a Brooklyn, viene morso da uno dei ragni radioattivi in grado di conferire poteri speciali, mentre lo Spider-man della sua dimensione perde la vita nel tentativo di fermare il villain. Con l’aiuto degli Spider-man di altri universi, Miles deve riuscire a sventare i piani di Kingpin e prendere il posto di Peter Parker come nuovo Uomo Ragno. Come i precedenti lavori Lord/Miller, anche il nuovo parto della loro produzione possiede una narrazione intelligentemente autoironica e fieramente nerd, in grado di muoversi tra citazioni e gag con grande disinvoltura. A fare la differenza, questa volta, è una maggiore attenzione per i “tempi del racconto”: non solo una sequenza ininterrotta di battute, ma anche personaggi finalmente descritti e sviluppati con cura. “Un nuovo universo” è un prodotto in grado di rimanere in ottimo equilibrio tra le sue varie componenti, sorprendendo continuamente per l’originalità del suo apparato visivo cartoonesco e fumettistico. Nel momento in cui questa origin story preme sul pedale dell’acceleratore sembra non fermarsi più, inanellando intuizioni – visive e di scrittura – di grande efficacia con una facilità disarmante.
Ma quello che rende “Un nuovo universo” davvero spiazzante è la capacità di giocare con la mitologia dell’Uomo Ragno e, più in generale, con la figura del supereroe che i cinecomic hanno portato alla ribalta. Persichetti, Ramsay e Rothman riescono a riflettere sull’immaginario di Spider-man senza cadere nelle trappole dell’autocompiacimento e della prevedibilità, con piglio autoironico ma sempre fresco e sorprendente. E anche la complessa materia di partenza (universi paralleli, realtà alternative) viene trattata con la giusta leggerezza e semplicità, senza concetti particolarmente astrusi: anche per questo l’impressione è quella di essere all’interno di un ottovolante inarrestabile. Nell’anno di “Infinity War” e “Black Panther”, “Un nuovo universo” si segnala come il cinecomic più originale dell’anno, il più spassoso e, in definitiva, anche il migliore. Scusate se è poco.
cast:
Shameik Moore, Jake Johnson, Hailee Steinfeld, Mahershala Ali, Brian Tyree Henry, Zoë Kravitz, Nicolas Cage, Kathryn Hahn, Liev Schreiber, Chris Pine, Oscar Isaac
regia:
Rodney Rothman, Peter Ramsey, Bob Persichetti
titolo originale:
Spider-Man: Into the Spider-Verse
distribuzione:
Warner Bros. Entertainment Italia
durata:
117'
produzione:
Avi Arad Productions, Columbia Pictures, Lord Miller, Marvel Animation, Sony Pictures Animation
sceneggiatura:
Phil Lord, Rodney Rothman
scenografie:
Justin K. Thompson
montaggio:
Robert Fisher Jr.
musiche:
Daniel Pemberton