Si muove in prima persona il cattivone Thanos nell'ultimo "Avengers", costringendo questi ultimi a un'adunata senza precedenti per numerosità dei partecipanti e durata del film. Sono anni che i fan dei cinecomics attendono che il viola despota interpretato da Josh Brolin prenda in mano le redini del gioco, d'altronde non è un mistero per nessuno che la saga di Kevin Feige veda con la guerra per la conquista delle Gemme dell'Infinito (di qui il titolo), le quali conferiscono al possessore poteri prossimi all'onnipotenza, il proprio punto d'arrivo e di non ritorno. Procrastinata per un numero di titoli quasi incalcolabile, la pellicola definitiva, o meglio la prima parte del segmento conclusivo diviso in due appuntamenti, viene affidata alle mani di Anthony e Joe Russo. Uomini di fiducia dello studio, i due fratelli hanno avuto dalla gavetta di "Captain America - The Winter Soldier" e dall'antipasto di "Civil War" le prerogative sufficienti perché i vertici della Marvel li ponessero a capo di un progetto di tali attese. Attese che per l'appassionato saranno senz'altro ripagate: in linea di continuità con i blockbuster che lo hanno preceduto, "Infinity War" ne accentua le peculiarità. Purtroppo spesso si oltrepassa la pazienza di chi non è un affezionato alle avventure di Iron Man e compagni.
Partiamo dalla sceneggiatura, scritta a quattro mani da due fedelissimi della saga (Markus e McFeely). L'intreccio proposto è di fatto elementare (nonostante la coralità del cast gli ingranaggi che compongono la storia sono basici e i nodi da sciogliere si risolvono secondo meccanismi abusati), mentre battute irriverenti inondano ogni scena. Ne guadagna sporadicamente il divertimento quando in scena ci sono i Guardiani (benché la maggior parte degli scambi verbali e punzecchiature varie risultino soltanto dialoghi allo spirito di patata), ma ciò annulla l'emozionalità di una storia che perde ogni barlume di credibilità, al punto che i notevoli risvolti drammatici che presenta nella seconda parte non riescono ad essere accolti con il pathos dovuto o con interesse adeguato. La gestione di un alto numero di personaggi è troppo complessa ed eccede la capacità del film di assorbirne le dinamiche, così l'evoluzione psicologica del singolo passa attraverso momenti didascalici, quando non per scene involontariamente ridicole. Solo Thanos risulta sorprendente in alcuni risvolti, dall'amore-odio per la figliastra Gamora (mutuata dalla mitologia di "Star Wars"?) all'ideologia quasi ecologista che sottosta al suo piano distruttore, ma ci si chiede se in fondo non siano le impercettibili sfumature di un canovaccio che si ripete stancamente nel cinema mainstream contemporaneo.
Quanto alla componente visiva, non sono sufficienti mezzi tecnici strabilianti (il film è girato integralmente con tecnologia Imax) per dar vita ad un universo cinematografico esteticamente appropriato al budget, tant'è che lo sfoggio di effetti speciali sfocia nella creazione di panorami digitali anonimi, tutti uguali, senz'anima, indistinguibilmente bombardati dalla follia di Thanos. Fin dai primi minuti la voglia di fare baccano e l'annullamento di qualsiasi spessore epico, etico o narrativo sono tali che l'attacco ai sensi dello spettatore richiama all'estenuante cinema dinamitardo di Michael Bay.
Eppure di fronte ad un evento in grado di richiamare le folle al cinema passa quasi in secondo piano l'oggetto del desiderio, cioè la qualità artistica del film stesso. Allargando la prospettiva dalle mancanze del film, è forse più giusto proporre un ragionamento più ampio circa il mondo Marvel. Il Marvel Cinematic Universe in fondo non fa altro che soddisfare i bisogni del pubblico di oggi, affamato di serialità e conquistato dal piccolo schermo, con i suoi sviluppi più semplici e modalità narrative meno evolute rispetto a quelle presenti nelle produzioni destinate alla distribuzione in sala, dove a contare sono gli eventi più che il modo con cui sono portati in scena. In tal senso non si può rimproverare alla Marvel di aver colto, se non finanche contribuito ad imporre, una modalità di fruizione in parte inedita del cinema e dell'audiovisivo, dove le dinamiche sfacciatamente commerciali si piegano al fan service. Al tempo stesso va però detto che sono in pochi, oltre agli eroi di Stan Lee, a saper alimentare nel grande pubblico la voglia di fiondarsi al cinema abbandonando le logiche a buon mercato delle piattaforme streaming e della pirateria. Che siano questi i reali superpoteri di Thor, Hulk e colleghi?
cast:
Robert Downey Jr., Tom Hiddleston, Sebastian Stan, Gwyneth Paltrow, Idris Elba, Benicio Del Toro, Tom Holland, Elizabeth Olsen, Vin Diesel, Paul Bettany, Scarlett Johansson, Chris Hemsworth, Chris Pratt, Zoe Saldana, Josh Brolin, Benedict Cumberbatch, Dave Bautista, Mark Ruffalo, Chris Evans, Bradley Cooper
regia:
Joe Russo, Anthony Russo
titolo originale:
Avengers: Infinity War
distribuzione:
Walt Disney Studios Motion Pictures
durata:
149'
produzione:
Marvel Studios
sceneggiatura:
Christopher Markus, Stephen McFeely
fotografia:
Trent Opaloch
scenografie:
Charles Wood
montaggio:
Jeffrey Ford, Matthew Schmidt
costumi:
Judianna Makovsky
musiche:
Alan Silvestri