Ondacinema

recensione di Claudio Fabretti
5.0/10

In tempi di pandemie, disastri climatici, apocalissi atomiche incombenti e complottismi assortiti, poteva restare con le mani in mano uno come Roland Emmerich che sui disaster movie ha costruito una carriera? Certo che no. E così “il bulldozer di Hollywood” – com’è stato ribattezzato - si è messo subito al lavoro e ha escogitato un’altra chiave per quell’obiettivo che in fondo, cinematograficamente parlando, insegue da una vita: l’annientamento totale del pianeta Terra. E così dopo gli alieni, Godzilla, una nuova era glaciale e una catastrofe naturale, il regista tedesco ci prova rivolgendosi agli astri con “Moonfall”. L’intuizione, magari non nuovissima, è certamente suggestiva: la Luna che abbandona la sua orbita per dirigersi minacciosamente in rotta di collisione verso il nostro pianeta. Riusciranno i nostri eroi a impedire l’impatto fatale? Centocinquanta milioni di dollari di budget, et voilà. Insomma, le premesse per una scorpacciata di pop corn al cospetto di una scanzonata versione blockbuster del “Melancholia” di Lars Von Trier c’erano tutte. Ma procediamo con ordine.

Il prologo ci presenta i due protagonisti, Patrick Wilson (Bryan Harper) e Halle Berry (Jocinda Flower), alle prese con una missione spaziale funestata da un misterioso incidente: una nuvola di particelle nere fuoriesce dalla Luna e attacca l’astronave, uccidendo un membro dell’equipaggio. Harper riesce a salvare la collega (svenuta) ma non la carriera: al ritorno sulla Terra viene ingiustamente incolpato del fallimento della missione e congedato con disonore, a differenza della Flower, che potrà proseguire la sua scalata ai vertici della Nasa.
Dieci anni dopo, con un divorzio sulle spalle, l’ex-astronauta conduce un’esistenza mediamente scapestrata, quando viene avvicinato da KC Houseman, aspirante scienziato esperto di “megastrutture”, convinto che la Luna sia “il più grande insabbiamento della storia” e che incorpori addirittura un’entità aliena, tenuta nascosta all’umanità sin dallo sbarco di Neil Armstrong ed Edwin Buzz Aldrin. Una sorta di forza maligna che sembra fatta apposta per eccitare gli animi dei complottisti, che proliferano in questi tempi di diffusa sfiducia nei confronti della scienza - non una novità, invero, per Emmerich che ha già avuto modo di provare a convincere gli spettatori della veridicità del calendario Maya e relative apocalissi (“2012”) e della tesi che gli alieni avrebbero costruito le piramidi (“Stargate”), per non parlare delle mistificazioni shakespeariane di “Anonymous”. Ma tant’è: la salvezza dell’umanità viene dunque riposta nelle mani di questo impacciato nerd (un pimpante John Bradley, già Samwell Tarly ne “Il Trono di Spade”), che dovrà convincere la Nasa a desistere dai suoi scellerati propositi atomici e guidare i compari – Bryan e la ritrovata partner Jocinda – nella decisiva impresa lunare, a bordo di uno shuttle che sembra uscito da “Spazio 1999”, mentre la Terra già fa i conti con maree impazzite e piogge di giganteschi meteoriti.

Ma non è tanto l’attendibilità scientifica la vera vittima dell’operazione di Emmerich, quanto la suspense – se non si vuol dire il pathos - che dovrebbe essere sottesa a un’odissea nello spazio così sfacciatamente fuori misura. Privo dell’ironia satirica dell’altro kolossal catastrofista dell’anno, “Don’t Look Up”, il film di Emmerich procede senza sussulti e tenta invano di produrre la fatidica “sospensione dell’incredulità” cozzando, oltre che con gli asteroidi, con una sceneggiatura piatta, con personaggi imperturbabili tagliati col machete e dialoghi vacui (anche nelle varie - e tutto sommato inutili - dinamiche familiari) che non esaltano la già ridotta espressività dei protagonisti - ma anche dei comprimari, come un eternamente accigliato Eme Ikwuakor o un imprevedibile Donald Sutherland, “sprecato” per tirar fuori una sorta di spiegone fuori tempo massimo.
E se il montaggio serrato di Adam Wolfe e Ryan Stevens Harris dona alle sequenze d’azione un’indubbia efficacia, anche gli effetti speciali mancano di quella forza immaginifica capace di suggestionare lo spettatore, ridotto così ad assistere all’improbabile concatenazione di eventi senza un effettivo coinvolgimento emotivo e senza essere reso partecipe di quelle implicazioni politiche o sociali che hanno reso immortali le varie incursioni nello spazio di Kubrick, Lucas o Spielberg (per restare fuori misura anche nei paragoni). E così il vero schianto è avvenuto al botteghino, dove “Moonfall” ha incassato soltanto 60 milioni di dollari (a fronte dei 150 spesi).

Alla fine, l’elemento più interessante del film sta forse nell’amorevole citazionismo (o spesso autocitazionismo) di Emmerich, che tenta di riciclare un po’ di fantascienza hollywoodiana anni Cinquanta, sulla falsariga della sua pellicola più celebre (quell’“Independence Day” stroncato all’epoca e assurto a cult movie oggi) ma anche spunti visivi da “Alien” di Ridley Scott, “Armageddon - Giudizio finale” di Michael Bay e “Mission To Mars” di Brian De Palma, tentando di rinnovare l’impatto spettacolare di suoi piccoli classici come “The Day After Tomorrow - L’alba del giorno dopo” (2004), “2012” (2009) e riprendendo il filo del discorso sulla Luna dal lontano “Moon 44 - Attacco alla fortezza” del 1990, girato ancora nella natia Germania.
Il tutto però, in definitiva, assume un senso di malinconico déjà vu, come se si trattasse di riesumare qualche vecchio arnese finito irrimediabilmente fuori moda. Forse anche perché ormai la realtà ha superato da tempo l’immaginazione. Anche quella di un catastrofista provetto come Roland Emmerich.


13/08/2022

Cast e credits

cast:
Patrick Wilson, Halle Berry, John Bradley, Michael Pena, Eme Ikwuakor, Donald Sutherland, Charlie Plummer


regia:
Roland Emmerich


titolo originale:
Moonfall


distribuzione:
01 Distribution


durata:
130'


produzione:
Uk Moonfall, Centropolis Entertainment, Huayi Brothers Media, Street Entertainment


sceneggiatura:
Roland Emmerich, Spenser Cohen, Harald Kloser


fotografia:
Robby Baumgartner


scenografie:
Kirk M. Petruccelli


montaggio:
Ryan Stevens Harris, Adam Wolfe


costumi:
Mario Davignon


musiche:
Harald Kloser, Thomas Wander


Trama
Una forza misteriosa spinge la Luna fuori dall'orbita in rotta di collisione con la Terra. Riusciranno i nostri eroi a impedire l'impatto fatale?