Se uno di questi giorni passate dal Louvre andate a vedere la Gioconda, è ovvio, ma guardatela bene: è quella vera? Non è che sta per arrivare la fine del mondo?
Salto logico a parte, lo storia inizia nel 2009 (probabilmente venerdì 13 novembre, giorno del lancio mondiale del film). A qualche chilometro sotto la crosta terrestre si scopre una cosa troppo complicata da spiegare ma che, in sostanza, produce il surriscaldamento del pianeta.
Il fenomeno è monitorato dal giovane scienziato Adrian Helmsley (Chivetel Ejifor) ma la catastrofe corre più veloce del tempo e in un mondo in cui tutti sembrano aver dimenticato la “profezia Maya”, resta solo lo psicotico dj radiofonico Charlie Frost (un convincente Woody Harrelson, che non si è mai ripreso dallo choc di "Natural Born Killer", Oliver Stone 1994) a ricordarci che la fine della Terra è arrivata.
Film catastrofico per l’esperto del genere Roland Emmerich, un uomo che sa come spendere (male) 20 milioni di dollari che non saranno euro ma sempre soldi sono.
"2012" è un film d’azione, fantascientifico, catastrofico, insomma un videogame che arriva sul grande schermo solo per le ampie zaffate di retorica che lo tengono in piedi (e allora era meglio se fosse rimasto sdraiato): il padre (un John Cusak decisamente frastornato) che deve riconquistare la fiducia del figlio; la Scienza che deve costruire l’arca di Noè; la Politica che tiene sermoni in mondovisione; il Presidente Obama che nei prossimi tre anni sarà grigio come il Danny Glover che lo impersona.
Dopotutto, per divertirci un po’ anche noi, potremmo intendere "2012" come un mega-spot contro il botulino: Obama invecchia ma invecchia bene; se eccedete con le punturine di botox, invece, vi risveglierete un giorno con delle crepe che vi squarceranno in piccoli pezzi come la California.
Emmerich deve aver avuto qualche problema con i giocattoli, da bambino.
Ogni Torre Eiffel, Casa Bianca, Basilica di San Pietro… che gli si para davanti la distrugge con fuoco e fiamme. Un piccolo Nerone.
La sapete l'ultima sul Presidente del Consiglio? La notte del disastro è in preghiera al Vaticano, rifiuta di salvarsi. Ci crediamo tutti.
13/11/2009