Jon Lucas e Scott Moore, sceneggiatori del celeberrimo "Una notte da leoni", esordiscono alla regia con una commediola di formazione trita e sconfortante, che strizza l'occhio in parte alla loro più celebre creazione e in (larga) parte alla tradizione goliardica dei teen movie americani dei primi anni 2000.
Jeff Chang, ragazzetto asiatico erede di una prestigiosa stirpe di dottori, sta per affrontare il fatidico colloquio per entrare alla Facoltà di Medicina, dietro severa imposizione paterna. Quando Casey e Miller, amici di vecchia data, lo raggiungono al college per celebrare degnamente il suo ventunesimo compleanno, Jeff Chang si trova davanti a un bivio: rinunciare alle aspirazioni più intime per non deludere le aspettative della famiglia o rivendicare la propria indipendenza e, in un moto di giocosa autonomia, concedersi una notte di bagordi e festeggiamenti?
Il raggiungimento della soglia dei 21 anni è un traguardo importante per i giovani statunitensi: una tappa solenne che, in buona sostanza, si traduce nel permesso di entrare senza problemi nei night club ed esagerare con l'alcool. È infatti questa la piega che prende presto il film, al pari di innumerevoli commedie post adolescenziali dell'ultimo decennio. Il titolo originale "21 & Over", in questo senso, è piuttosto esplicito, ma i distributori italiani hanno preferito cambiarlo in "Un compleanno da leoni" per richiamare in sala i numerosi fan della saga creata da Jon Lucas e Scott Moore.
In realtà, "Una notte da leoni" c'entra ben poco con questo pasticcio di battute insipide e gag scontate, con annessa morale dal sapore assai convenzionale. Mancano totalmente, infatti, la folle imprevedibilità, la corrosiva cattiveria e l'umorismo insolente di Zach Galifianakis e compagni. Lucas e Moore sembrano interessati piuttosto a ripercorrere (e omaggiare?) i tòpoi della commedia pecoreccia in stile "American Pie" (e simili), sebbene il livello delle volgarità sia più contenuto. Nella loro roboante corsa contro il tempo per aiutare l'amico Jeff Chang a ritrovare la retta via (da intendersi in senso metaforico e non), i goffi Casey e Miller si imbattono nell'abituale repertorio di fiumi di birra e tette ballonzolanti, battute dementi e gag scatologiche (o più precisamente "vomitologiche"), stereotipi razziali e pruriti sessuali, procedendo a ritmo (non troppo) serrato verso un lieto fine moralistico di sconsolante conformismo.
Gli autori non hanno avuto nemmeno l'audacia di spingere sul pedale dell'irriverenza e del politicamente scorretto, come fece "Superbad" (dove, non a caso, c'era lo zampino di Seth Rogen), o di tentare un approccio sociologico più maturo e originale, come nel caso dell'omologo "Project X": "Un compleanno da leoni" è tutto costruito sulla grigia, frustrante routine del già visto, servito da una sceneggiatura mediocre e banale e da una regia patinata e anonima. Spiace vedere il promettente e lanciatissimo Miles Teller, faccia da schiaffi e carisma da vendere, invischiato in un prodotto che avrebbe meritato una destinazione direct-to-video.
Con una carriera costellata di titoli non certo esaltanti, da "La rivolta delle ex" a "Tutti insieme inevitabilmente", era già lecito dubitare delle doti della premiata ditta Lucas-Moore, exploit di "Una notte da leoni" a parte. Il loro esordio alla regia ne ridimensiona drasticamente la statura autoriale.
cast:
Miles Teller, Skylar Astin, Justin Chon, Sarah Wright
regia:
Jon Lucas, Scott Moore
titolo originale:
21 & Over
distribuzione:
M2 Pictures
durata:
93'
produzione:
Relativity Media, SkyLand Entertainment, Virgin Produced, Mandeville Films
sceneggiatura:
Jon Lucas, Scott Moore
fotografia:
Terry Stacey
montaggio:
John Refoua
musiche:
Lyle Workman
Jeff Chang, ragazzetto asiatico erede di una prestigiosa stirpe di dottori, sta per affrontare il fatidico colloquio per entrare alla Facoltà di Medicina, dietro severa imposizione paterna. Quando Casey e Miller, amici di vecchia data, lo raggiungono al college per celebrare degnamente il suo ventunesimo compleanno, Jeff Chang si trova davanti a un bivio: rinunciare alle aspirazioni più intime per non deludere le aspettative della famiglia o rivedicare la propria indipendenza e, in un moto di giocosa autonomia, concedersi una notte di bagordi e festeggiamenti?