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recensione di Luca Sottimano
6.0/10

Diretto da Peter Sohn, "Elemental" persegue la recente tendenza della Pixar a ritrarre sottoculture ed emarginati, in modo via via sempre più esplicito. In "Soul" bastava una fugace battuta del protagonista per far intuire come il jazz fosse espressione della cultura afroamericana, trasponendo la passione del singolo su un piano collettivo. In "Red" quella cinese assume poi maggiore rilevanza, con le tradizioni e atteggiamenti che la famiglia della protagonista, Mei, incarnava e portava con sè in Canada. Il film però resta soprattutto un coming of age dal valore universale.

In "Elemental" invece, i quattro elementi al centro della storia (acqua, fuoco, terra, aria) sono chiaramente una rappresentazione delle diverse razze e il discorso socio-politico diventa il fulcro della narrazione. Al fuoco appartiene la protagonista Ember, che incontriamo da giovane mentre aiuta suo padre a gestire un negozietto. Quest’ultimo, ormai anziano, è prossimo alla pensione e vorrebbe lasciare l’attività in mano alla figlia, che deve però imparare a tenere a bada la sua tempra per potersi relazionarsi con i clienti. Mei si trasforma in panda per le forti emozioni, Ember letteralmente divampa; entrambe devono fare i conti con pressioni e aspettative della propria famiglia. Ma se nella precedente opera lo status di immigrati della famiglia era dato per scontato, non è così in "Elemental", dove alla backstory dei genitori è concesso ampio spazio e l’incipit ci mostra il loro arrivo a Element City su una grande nave. Nella metropoli, tutti gli elementi convivono, ma non senza discriminazioni e xenofobia, in particolare verso quelli fuoco, che non a caso sono relegati in periferia, mentre quelli acqua abitano in grandi grattacieli.

Come di consueto in casa Pixar, il worldbuilding è efficace, ma qui più che a "Inside Out" (un microcosmo che funziona secondo le proprie regole) siamo più vicini a "Cars", ovvero un mondo completamente simile al nostro ma in cui tutto è connotato dalle peculiarità specifiche del caso (a misura di auto là, di elementi qui). O meglio, il modello qui è senza dubbio il disneyano "Zootropolis", in cui le varie razze convivono a fatica nella città del titolo. Ma se quest’ultimo compiva discorso arguto nel mostrare le difficili relazioni e interconnessioni tra specie diverse, "Elemental" non indaga a fondo il contesto né ne sfrutta a pieno le potenzialità, in quanto il suo focus è maggiormente sull’aspetto visivo e sul messaggio, semplice e diretto, da veicolare. "Negli anni Dieci, la Pixar ha lavorato all’interno di una confort zone, mitigando la sua forza rivoluzionaria per cui era nota e avvicinandosi alle logiche del racconto della Disney, come nel caso di ‘Ribelle-The Brave’", scrive Stefano Santoli [1]. Ecco allora che "Elemental" rappresenta una nuova e forse decisiva tappa di questo percorso.

Questo è evidente soprattutto nel modo in cui viene trattato il tema di fondo del film. L’esperienza dei migranti è raccontata con accuratezza e  dovizia di dettagli, tra l’insicurezza di lasciare la propria terra d’origine, il difficile rapporto con gli autoctoni, il negozio come unica fonte di sopravvivenza e le tradizioni ancestrali da preservare nel mondo moderno. Ma la sua esplicitazione (che passa anche per sottolineature verbali come l’invito "Andate a bruciare da un’altra parte!" rivolto alla famiglia della protagonista) e l’inevitabile riferimento alla società contemporanea svela troppo presto l’orizzonte educativo e programmatico dell’operazione. Sensazioni confermate dall’esito delle vicende. [Attenzione, possibili spoiler seguono fino alla fine del paragrafo]. La trama di "Elemental" è guidata dalla complessa scelta della protagonista, che deve decidere se seguire le proprie passioni allontanandosi dal focolare o invece rimanere accanto ai propri genitori, due opzioni apparentemente inconciliabili. Il film ha il pregio di dare spazio e credibilità anche alla seconda ipotesi; il finale però, piuttosto che intraprendere una netta direzione, preferisce un insapore via di mezzo che non risolve tutti i conflitti né le porte aperte, scivolando in un finale ottimista, ma stucchevole.

Quest’orizzonte infetta anche la peculiarità principale del film, essere per lunga parte una vera e propria love story, sottogenere raramente affrontato dall’animazione mainstream e un unicum per la Pixar stessa, che spesso lo relega ai margini ("Wall-E" rappresenta la possibile eccezione). Mentre si trova da sola in negozio, Ember rompe una tubatura dell’acqua da cui fuoriesce Wade, un elemento acqua che lavora come ispettore. Quest’ultimo è così intenzionato a riportare la violazione ai suoi superiori, causando la chiusura dell'attività. La giovane lo insegue per provare a fermarlo e da lì i due si imbarcheranno insieme in un’avventura dove, mentre cercheranno di creare un argine alla perdita di un canale, impareranno a conoscersi meglio.

Il buddy movie iniziale a caratteri contrapposti (lei intraprendente, lui insicuro) porta i protagonisti nel classico topos pixariano del viaggio alla scoperta di un (nuovo) mondo. Questo poi presenterà tutte le tappe della nascita e dello sviluppo di un amore a prima vista impossibile, corteggiamento e veto famigliare compresi. Se è innegabile il coinvolgimento emotivo dello spettatore, lo è anche, ancora una volta, la superficialità del messaggio, l'invito all’unione tra diversi e al superamento delle etichette, l’idea di come una relazione possa trasformare entrambe le parti coinvolte. Anche in questo senso "Elemental" è forte a livello visivo (resta impressa la scena del primo contatto tra i due elementi), ma manca di quell’originalità, quel passo in più che dalla Pixar abbiamo imparato ad attenderci, e di cui, anche in questo periodo di risultati altalenanti, è ancora capace (vedi alla voce "Soul").


[1] S. Santoli, Fabbrica di sogni, deposito di incubi-dieci anni di cinema Usa 2010-2019, Mimesis, Milano, 2021.


25/06/2023

Cast e credits

cast:
Leah Lewis, Mamoudou Athie, Ronnie del Carmen


regia:
Peter Sohn


titolo originale:
Elemental


distribuzione:
The Walt Disney Company Italia


durata:
103'


produzione:
Walt Disney Pictures, Pixar Animation Studios


sceneggiatura:
John Hoberg, Kat Likkel, Brenda Hsueh


fotografia:
David Bianchi, Jean-Claude Kalache


montaggio:
Stephen Schaffer


musiche:
Thomas Newman


Trama
"Elemental" è il nuovo lungometraggio targato Disney-Pixar e ambientato a Element City, popolata da cittadini appartenenti ai 4 elementi essenziali, ovvero fuoco, acqua, terra e aria. Ember è una giovane donna tenace, brillante e impetuosa la cui improvvisa amicizia con Wade, un ragazzo spiritoso, accomodante e ipersensibile, finisce per scardinare le certezze e i punti di riferimento del mondo in cui vivono.
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