Ci lascia all'età di 70 anni Roger Ebert, probabilmente il più autorevole e prolifico critico cinematografico di sempre. Primo giornalista cinematografico vincitore del Premio Pulitzer per la critica nel 1975, penna instancabile (nel 2012 ha firmato le recensioni di 306 film) soccombe al cancro che da lungo tempo ne affliggeva e deturpava il corpo.
Ricordato da Neil Steinberg, editorialista del Chicago Sun Times, con due semplici linee "Roger Ebert loved movies. Except for those he hated" era nel corso degli anni divenuto punto di riferimento per diverse generazioni critiche negli USA e celeberrimo per le sue caustiche stroncature, rimane storica la frase dedicata a Rob Schneider per il film "Deuce Bigalow": "Parlando in qualità di vincitore di un premio Pulitzer, signor Schneider, posso dire che il suo film fa schifo". E così con il titolo "Your movie sucks" è stata poi edita la racolta delle più feroci stroncature del critico.
Amico intimo del regista Werner Herzog, che a lui aveva dedicato il documentario "Encounters at the End of the World" cui Ebert rispose con una commossa lettera, lo salutiamo con le parole dello stesso regista tedesco che lo aveva definto "uno dei pochi grandi, buoni, soldati del cinema".