Ondacinema

recensione di Diego Testa
7.0/10

E se cerco di muovermi un poco, voi dite di no.
E se mi dirai di no, non mi fermerò.

Datemi fuoco di Venus in Furs

Il primo lungometraggio di Niccolò Falsetti si immerge in una Grosseto dormiente, accaldata dal finire dell’estate, in un settembre bollente e vuoto. Anche il tempo è il margine di qualcosa che sta lasciando spazio ad altro: un periodo di libertà e spensieratezza, quello estivo, che volge al termine e delimita l’inizio di un’altra stagione in cui la giovinezza, divisa nei tre poli dei protagonisti, deve lasciare il passo ai cambiamenti e ai diktat della vita adulta.
"Margini" è soprattutto un racconto di formazione, e di rigetto della stessa, ancora prima che un’ode all’hardcore punk: Michele, Edoardo e Iacopo suonano divisi tra sala prove, sagre di provincia e quando capita locali di città, finché occasione vuole che i Defense, noto gruppo della scena americana, promettono loro un concerto a Grosseto.

Sul modello "The Full Monty", organizzare l’evento nonostante tutto, Falsetti indaga le vite di provincia diviso tra commedia e dramma sociale, prendendo spunto dal modo di inquadrare la controcultura skinhead di Shean Meadows in "This Is England", entrambi riferimenti dichiarati dal regista1. L’ambientazione grossetana diventa la gabbia di tre giovani amanti del punk da cui traggono energia per affrontare, e visibilmente evitare, i doveri della quotidianità. 

Falsetti, pur innamorato della musica che rappresenta e visibilmente critico verso l’immobilismo di una piccola, passatista cittadina, ribalta con acume i due sentimenti qui descritti e dimostra amore per una Grosseto laconica, alienante ma da cui si generano preziosi sentimenti di rivalsa generazionale, e invero critica verso una controcultura che finisce per schiantarsi in successi brucianti e vani. Difatti i sogni del trio si scontrano con padri prevaricatori, impegni famigliari, istituzioni inconsistenti, fino alla scelta di sceneggiatura, di Lettieri e dell’attore Tommaso Renzoni, di designare i tre come losers in un crescendo di mestizia.

"Margini" si mantiene in equilibrio tra le dosi umoristiche e drammatiche, le prime fortemente derivante da luoghi comuni e da stereotipi non strumentali bensì messi a nudo (la faida infinita tra punk e metal, le incomprensioni tra fasci e compagni) e che ricorda l’approccio di "Bangla" nell’indicare le traiettorie generazionali. La confezione non è dimessa sull’onda del DIY del punk, né brutale, anzi è attenta ad aprirsi a tutto il pubblico possibile senza rinunciare all’anima del mondo musicale rappresentato.

La regia di Falsetti riprende alcuni elementi strutturali dalla carriera come regista di videoclip (Levante e Il Muro del Canto tra gli artisti per cui ha lavorato) e, come accade per colleghi come Francesco Lettieri ("Lovely Boy"), il connubio tra musica e video è imperante, i contributi della scena hardocore tanti, soprattutto da quella italiana anni '80-'902. Le sezioni musicali in "Margini" sono riprese a camera fissa, un totale per descrivere contesto e soggetti, il resto è lasciato al suono e ai testi. Nelle parti più strettamente narrative Falsetti si fa scolastico ma efficace, alternando primi piani e camera a mano a campi lunghi in cui incorniciare i protagonisti, macchie su sfondi imprevedibili (la questura svettante, le stradine periferiche, la messa all’aperto), giocando con eloquenti tagli di montaggio (treni, strumenti musicali, il montaggio sonoro stesso).

"Margini" è un connubio tra commedia musicale e rappresentazione delle controculture fuori dal tempo, strette ai margini dalle necessità e anche dal passaggio del tempo che le cristallizza nel sogni di una generazione sbadata, innamorata (siglando il concetto con la lettera d’amore Se bruciasse la città).

 


1 Fonte: intervista a Niccolò Falsetti su Cineuropa.org
2 Per i più interessati, una divertente scena crediti segnala questo repertorio: Payback, Anti You, Negazione, Klaxon, Colonna Infame, Gli Ultimi, Rappresaglia, Coloss, La Crisi, Kina, Nabat, Pegs, Iena.


11/09/2022

Cast e credits

regia:
Niccolò Falsetti


distribuzione:
Fandango


durata:
92'


produzione:
dispàrte, Manetti bros. Film, Rai Cinema


sceneggiatura:
Niccolò Falsetti, Francesco Turbanti, Tommaso Renzoni


fotografia:
Alessandro Veridiani


scenografie:
Vito Giuseppe Zito


montaggio:
Stefano De Marco, Roberto Di Tanna


costumi:
Ginevra De Carolis


musiche:
Alessandro Pieravanti, Giancane


Trama
Uno sgangherato trio hardcore punk vuole organizzare un concerto in citta invitando una delle migliori band della scena, a Grosseto.
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