Se si deve analizzare un film in base agli obiettivi che si propone, stare al suo gioco, il giusto metro di giudizio di un prodotto come "Aquaman" è quanto successo commerciale ha avuto e perché. Tratto da un supereroe assolutamente secondario dal punto di vista del medium fumetto, quasi più famoso per le parodie che per le storie, "Aquaman" potrebbe arrivare a incassare un miliardo di dollari, con un ottimo successo negli Stati Uniti (230 milioni di dollari) e un enorme successo in Cina (260 milioni di dollari). Cosa "ha funzionato"? James Wan - cinese nato in Malesia, cresciuto in Australia - è un genio del box office globale contemporaneo la cui influenza non può più essere trascurata [1]. In più abbiamo uno spettacolo emozionante, con due attori/personaggi (Jason Momoa e Amber Heard) che sono a tutti gli effetti più semidei che supereroi e creature fantastiche di ogni tipo, orde e sciami e eserciti di creature fantastiche, che al confronto il mondo di Harry Potter è un film dei Dardenne.
"Aquaman" è un film di supereroi solo perché fa comodo metterlo in una determinata casella con appeal commerciale - si tratta invece fondamentalmente di un fantasy di ambientazione contemporanea. C'è il ritorno del re (il protagonista si chiama Arthur...), c'è la quest per l'arma magica, c'è il maestro d'armi, ci sono mostri a non finire, il colpo segreto e soprattutto c'è l'elemento chiave di ogni fantasy: la nostalgia per la perduta età dell'oro. C'è quindi un secondo metro di giudizio, specifico al genere, da usare per giudicare il film: crea meraviglia nello spettatore? La risposta è positiva. A un certo punto c'è una battaglia di tre eserciti che è la scena di guerra più maestosa dall'epoca d'oro di Peter Jackson. L'idea di dividere in regni il mondo subacqueo invece di renderlo uniformemente atlantideo è molto efficace e consente di sbrigliare la fantasia su diverse palettes [2]. A volte si sfiora l'effetto Tamatoa di "Oceania", ma il più dei casi mitologia e fantascienza si fondono molto bene. Ad esempio, la visione della città di Atlantide era quello che sognava di realizzare Besson con la sua città dei mille pianeti. L'idea stessa di scegliere come protagonisti due attori di straordinaria bellezza fisica è coerente con la ricerca dell'epica [3].
Purtroppo, sono le gabbie del genere supereroistico a limitare il piacere della visione. Gli inserti comici prima di tutto - una condanna dalla quale sembra non ci sia verso di scappare. Alcuni, soprattutto quelli basati sulla fondamentale ignoranza del protagonista, sono carini, ma troppi, veramente troppi sono lì solo a smorzare la drammaticità. La struttura è al solito a sequenze disgiunte - le ambientazioni sono quasi sempre meravigliose ma non si capisce mai veramente come i protagonisti passino da una all'altra. La superficialità della sceneggiatura è al solito sconcertante - i discorsi padre-figlio nel mezzo di una azione di guerra, il fatto che tutti i terrestri siano entusiasti di essere pagati in dobloni arrugginiti etc. La breve parentesi Indiana Jones, poi, è veramente priva di senso.
James Wan, come si diceva, salva comunque tutto dando anche in quest'opera l'impressione di essere un regista di grande mestiere. Che si tratti di volare sopra un paesaggio, di seguire un combattimento corpo a corpo, di riprendere il nuoto soave di decine di mante o l'attacco di centinaia di squali, il movimento di macchina è sempre ampio (epico) e accurato. Nell'inseguimento sui tetti in Sicilia [4], sicuramente una delle scene d'azione dell'anno, per seguire i due scontri in contemporanea dei protagonisti, invece di un frenetico montaggio alternato il regista opta per vertiginosi movimenti di raccordo (in CGI) che danno molto più l'idea dello scontro a tutto campo. Di nuovo però c'è un difetto che rischia di azzerare inspiegabilmente tutto il lavoro fatto. La colonna sonora dei film di supereroi di solito è di basso livello, tipo la musica di sottofondo di un supermercato, ma in questo caso è invece attivamente brutta. In almeno due momenti del film parte a freddo una canzone così brutta che ti fa uscire dal film. E' imperdonabile. E anche il riff metal che annuncia l'arrivo di Aquaman, è una scialba copia di quello - efficace - usato per "Wonder Woman", e invece di incutere timore ricorda vagamente l'inizio di "Hit me baby one more time".
Conclusione: un'opera di sicuro effetto spettacolare ma gravata da numerosi difetti. Se il seguito si liberasse dagli schemi da supereroi abbracciando pienamente l'epica fantasy (e cambiasse totalmente colonna sonora), la saga potrebbe diventare veramente interessante.
[1] Inventore della spregevole e celebre serie "Saw", inventore della interessante e celebre serie "Insidious", regista del bruttissimo "Fast and Furious 7"che è il settimo incasso più alto di tutti i tempi
[2] E' curioso solo osservare come l'immaginazione si azzeri sempre quando si passa ad immaginare la struttura politica di una società. Slavoj Žižek sostiene che viviamo in un'epoca che propaganda l'onnipotenza della tecnica e l'impossibilità della politica - ci viene detto che tutti progressi tecnologici che riusciamo a immaginare sono realizzabili, mentre tutti i progressi sociali che ci sforziamo di immaginare sono irrealizzabili. Quindi forse non è un caso che le due civiltà tecnologicamente più avanzate dell'universo cinematografico DC (Atlantide) e dell'universo Marvel (la Wakanda di "Black Panther") siano così regredite politicamente da avere come fondamento dell'autorità sociale lo scontro fisico tra i capi, una idea di politica così bestiale che forse nessuna civiltà nella storia l'ha mai adottata.
[3] Lo stesso tipo di casting era stato fatto con Henry Cavill - Superman e Gal Gadot - Wonder Woman. Batman, giustamente, deve essere un essere umano.
[4] Un personaggio atlantideo è convinto che i terrestri siano dei barbari schifosi ma dopo una mezz'ora da turista in una piazzetta in Sicilia mangiando uva, ammirando l'arte e scherzando coi popolani, si convince che l'umanità merita di essere salvata. Il ministero del Turismo dovrebbe ringraziare.
cast:
Willem Dafoe, Nicole Kidman, Amber Heard, Jason Momoa
regia:
James Wan
titolo originale:
Aquaman
distribuzione:
Warner Bros Pictures
durata:
143'
produzione:
Warner Bros Pictures
sceneggiatura:
David Leslie Johnson-McGodrick
fotografia:
Don Burgess
montaggio:
Kirk Morri
musiche:
Rupert Gregson-Williams