Anche per il 2016, la nostra redazione ha scelto le eccellenze categoria per categoria. In attesa della classifica dei migliori film dell'anno, ecco i nostri premi: miglior regia, miglior attore, miglior attrice, miglior sceneggiatura, miglior colonna sonora, miglior fotografia e miglior montaggio
Per il terzo anno, lo speciale più atteso, ovvero quello delle classifiche degli ultimi 2016 sui migliori film, è preceduto dal "secondo speciale più atteso", quello in cui la nostra redazione si traveste da giuria festivaliera e conferisce alcuni premi individuali alle eccellenza dell'anno solare appena terminato. Per il 2016, lo speciale si arricchisce di un'ulteriore categoria, quella del miglior montaggio, inserito per riconoscere l'importanza che riveste questo particolare aspetto della produzione cinematografica, soprattutto agli occhi critici di una webzine come la nostra. Qui non si vuole premiare la magniloquenza o straordinarietà del lavoro in senso assoluto, ma la capacità di un film editor di plasmare la sua tecnica alle esigenze narrative e stilistiche dell'opera e del suo autore.
D'altronde, è una motivazione che il miglior montaggio ha in comune con tutte le altre. I nostri premi non sono una replica-imitazione degli Oscar, né tantomeno un omaggio esplicito al lavoro dei giurati di Cannes, o Venezia, o Berlino. Il nostro ragionamento è di accompagnare alla classifica generale e a quelle individuali dei migliori film dell'anno un corollario separato in cui trovino posto delle specifiche personalità che, a conti fatti, hanno permesso ai relativi titoli di essere i più belli in assoluto.
A differenza dello scorso anno vi sono due elementi che troverete discordanti. Il primo è la presenza di diversi ex aequo in tre categorie su sette. L'anno scorso, sarà forse per una quantità di grandi pellicole inferiore a quella di questo 2016, le nostre decisioni sono state più nette e più pacifiche in redazione. Abbiamo avuto una certa tranquillità nel premiare come miglior attore Luca Marinelli, come miglior attrice Charlotte Rampling e come miglior sceneggiatura quella de "Il ponte delle spie" firmata da Matt Charman con l'aiuto dei fratelli Coen. Stavolta le cose sono molto complicate e ci è risultato impossibile, per queste tre categorie, scegliere un solo nome fra le tante straordinarie prove di bravura che abbiamo potuto osservare. E se l'ex aequo per la miglior attrice è quasi obbligatorio per suddividere i meriti di un unico, bellissimo film, sugli attori e sulle sceneggiature abbiamo voluto spaziare fra stili di recitazione e di scrittura molto diversi. Come noterete i due attori sono distanti anni luce come approccio al mestiere: da una parte un giovane che lavora di sottrazione come Oscar Isaac, dall'altra un istrione sublime e divoratore della scena come Luis Gnecco, che sempre troppo tardi riceverà i giusti onori internazionali che gli spettano di diritto.
Per la sceneggiatura, premio addirittura tripartito, abbiamo puntato su autori che fanno dell'arte affabulatoria il loro pane quotidiano (pensiamo sia a Guillermo Calderon sia a Richard Linklater) e accanto a loro segnaliamo invece chi usa la sceneggiatura con un'innata dote nell'uso del non detto, di ciò che resta racchiuso, preziosamente, fra le righe dello script (sempre lodato sia il genio di Jim Jarmusch).
La seconda differenza rispetto all'anno scorso è l'assenza dell'Italia dai premi. C'è l'America, c'è l'Asia, c'è l'Oceania, c'è ovviamente la cara vecchia Europa. Ma manca il nostro Paese. Siamo stati troppo severi forse? Meritava qualcuno dei nostri connazionali di rientrare in questa ristretta cerchia di eletti? Noi abbiamo semplicemente voluto segnalare uno scarto, ristretto agli ultimi dodici mesi, fra la nostra cinematografia e quella di altri Paesi non anglofoni. Il riferimento chiaro è al Cile, ma non solo. Un'ultima precisazione: un quadro finale e più articolato di che annata è stata potremo averlo solo fra qualche giorno, quando conoscerete anche, in modo definitivo, la classifica dei nostri film più amati.
MIGLIOR REGIA
Pablo Larraín - Il club
MIGLIOR ATTORE (ex aequo)
Luis Gnecco - Neruda
Oscar Isaac - 1981: Indagine a New York
MIGLIOR ATTRICE (ex aequo)
Cate Blanchett e Rooney Mara - Carol
MIGLIOR SCENEGGIATURA (ex aequo)
Guillermo Calderón - Neruda
Jim Jarmusch - Paterson
Richard Linklater - Tutti vogliono qualcosa
MIGLIOR COLONNA SONORA
Bruno Coulais e Kila - La canzone del mare
MIGLIOR FOTOGRAFIA
Mark Lee Pin Bing - The Assassin
MIGLIOR MONTAGGIO
Hervé Schneid - Neruda