(GRR NEWS) CANNES, 21 MAG - In attesa che domani siano assegnati la Palma d'Oro e gli altri riconoscimenti principali, la spedizione italiana al 64esimo Festival del Cinema di Cannes è già sicura di non dover tornare a casa a mani vuote: a "This Must Be the Place" di Paolo Sorrentino è stato infatti attribuito il Premio Ecumenico della Giuria in quanto, questa la motivazione, tra le opere presentate è quella che maggiormente "rivela le misteriose profondità degli esseri umani". L'odissea attraverso gli Stati Uniti di una rockstar in declino, interpretata da Sean Penn, è stata elogiata dai giurati, guidati dal veterano Robert De Niro, come "un dramma classico dalla grande ricchezza e dall'estetica elaborata, che apre con grazia vasti e seri percorsi di riflessione". Il 41enne regista napoletano rimane comunque in lizza anche per il trofeo più prestigioso. Il Premio della Critica Internazionale è andato invece a "Le Havre" del finlandese Aki Kaurismaki, che ha ottenuto inoltre un encomio della giuria al pari di "Et maintenaint on va ou?" della libanese Nadine Labaki.
Ex-aequo tedesco-coreano a Un Certain Regard 2011. Tra i 21 film, 22 registi, 19 Paesi e due opere prime sfilate nella sezione competitiva parallela del festival di Cannes, alla fine l'hanno spuntata il tedesco Andreas Dresen con "Stopped on track", lirico, dolente e stupendo ritratto di un malato terminale, e il coreano Kim Ki-duk con la depressione autobiografica di "Arirang".
A premiarli Emir Kusturica, presidente della giuria composta da Elodie Bouchez, Peter Bradshaw, Geoffrey Gilmore e Daniela Michel. Non solo, al film di chiusura del russo Andrey Zvyagintsev, "Elena", è andato un premio speciale della giuria, mentre quello alla regia parla iraniano con il "Goodbye" di Mohammad Rasoulof.