A soli 47 anni si è spenta una delle voci più originali e amate del cinema d'animazione giapponese. Nato a Kushiro nel 1963, si era rivelato al mondo nel 1997 con il thriller "Perfect blue", il cui sorprendente successo gli ha permesso di continuare il suo lavoro con budget consistenti e con una certa libertà creativa. Poi arrivano "Millennium actress" (2001), "Tokyo Godfathers" (2003) e il serial "Paranoia agent" (2004) che confermano, anche oltre la cerchia dei fan di anime, che il genio del regista giapponese non era un fuoco di paglia. E nel 2006 "Paprika - Sognando un sogno" viene inserito in concorso alla 63esima Mostra del Cinema di Venezia.
Inizialmente diffusasi come rumor, la notizia della sua morte è stata ufficializzata da Masao Maruyama della Madhouse, la casa di produzione con cui Kon lavorava. Seppur malato di cancro da tempo, Kon è comunque riuscito a portare a termine l'ultimo film "Uyme Miru Kikai" (The Dream Machine), che uscirà postumo nel 2011.
Speriamo di poter sognare presto insieme a Satoshi Kon un'ultima volta...