Ieri sera si è svolta la premiazione del quarantesimo Bergamo Film Meeting. Qui di seguito tutti i vincitori e le motivazioni delle giurie.
È Sentinelle Sud (South Sentinel) di Mathieu Gérault (Francia, 2021) il film vincitore della Mostra Concorso della 40a edizione di Bergamo Film Meeting. Al film, che è stato votato dal pubblico, va il Premio Bergamo Film Meeting del valore di 5.000 euro.
La giuria internazionale, presieduta da Volker Schlöndorff (regista) e composta anche da Frédéric Boyer (direttore Les Arcs Film Festival, Tribeca Film Festival e del RIFF di Reykjavík) e Nicoletta Romeo (condirettore Trieste Film Festival e produttrice cinematografica) assegna il Premio per la Migliore Regia del valore di 2.000 euro a Crai nou (Blue Moon) di Alina Grigore (Romania, 2021).
Il voto del pubblico assegna il Premio Miglior Documentario CGIL Bergamo di 2.000 euro per la sezione Visti da Vicino al documentario Calendar Girls di Maria Loohufvud e Love Martinsen (Svezia, 2021), mentre il Premio della Giuria CGIL – La Sortie de l’Usine, attribuito dai delegati sindacali di CGIL Bergamo al documentario che meglio affronta i temi legati al mondo del lavoro e del sociale (1.000 euro), spetta a Det er ikke slut endnu (It Is Not Over Yet di Louise Detlefsen) (Danimarca, 2021). La stessa giuria assegna due menzioni speciali: la prima a Pasienio Paukščiai (Before they Meet) di Vytautas Puidokas (Belgio, Lituania, Croazia, Norvegia 2021) e la seconda a Shi Shi Shi (A Marble Travelogue) di Sean Wang (Paesi Bassi, Cina, Francia, Grecia, 2021).
MOSTRA CONCORSO/PRIMO PREMIO BERGAMO FILM MEETING
Sentinelle Sud (South Sentinel / Sentinella Sud) [t.l.]
di Mathieu Gérault, Francia, 2021, 97'
All'indomani di un’imboscata in Afghanistan che ha decimato la sua unità, il soldato Christian Lafayette ritorna in Francia. Mentre cerca di riprendere una vita normale, sembra scegliere il circolo vizioso della violenza e della criminalità.
SECONDO PREMIO BERGAMO FILM MEETING
Nö
di Dietrich Brüggemann, Germania, 2021, 119'
Dina e Michael hanno poco più di trent'anni. Lui è un medico, lei è un’attrice. Sono felici insieme, finché Michael pensa di interrompere la relazione. Dina risponde: «Nope» («Nö»). Un film in tredici episodi sull'amore.
TERZO PREMIO BERGAMO FILM MEETING
El Radioaficionado (The Radio Amateur / Il radioamatore)
di Iker Elorrieta, Spagna, 2021, 87′
Dopo la morte della madre, Nikolas, un trentenne affetto da autismo, decide di tornare nella sua città natale. La sua missione è raggiungere il mare aperto in due giorni, ma non sarà facile. Ane – la sua unica amica d’infanzia – cercherà di aiutarlo nell’impresa.
PREMIO PER LA MIGLIOR REGIA
Crai nou (Blue Moon / Luna blu) [t.l.]
di Alina Grigore, Romania, 2021, 85'
Irina vive in un villaggio di montagna in Romania, ma sogna di frequentare l’università di Bucarest. La giovane lotta per studiare e per sfuggire alla violenza della sua famiglia allargata e disfunzionale. Sfruttando la sua intelligenza e il suo istinto, condurrà i suoi aggressori in un sottile gioco psicologico.
La giuria ha deciso all'unanimità e senza alcun dubbio di assegnare il Premio per la Miglior Regia della 40a edizione di Bergamo Film Meeting a "Crai nou (Blue Moon)", lungometraggio d'esordio di Alina Grigore per la sua umanità cechoviana, in un mondo di confusione globalizzata: un lavoro maturo di scrittura e di mise en scène.
PREMIO MIGLIOR DOCUMENTARIO CGIL BERGAMO
Calendar Girls
di Maria Loohufvud, Love Martinsen, Svezia, 2021, 84′
Calendar Girls è una squadra di ballo di sole donne over 60 che si esibisce in oltre 100 eventi pubblici e privati ogni anno in Florida, determinate a dimostrare che l’età è solo un numero.
PREMIO DELLA GIURIA CGIL "LA SORTIE DE L'USINE"
Det er ikke slut endnu (It Is Not Over Yet / Non è ancora finita) [t.l.]
di Louise Detlefsen, Danimarca, 2021, 96′
Dagmarsminde è una piccola casa di cura per pazienti con grave demenza. In alternativa alla sterilità e all’indifferenza che spesso derivano dall’assistenza agli anziani a lungo termine, il loro metodo di trattamento si basa su abbracci, conversazioni, risate e comunità.
La giuria motiva così la sua scelta: «In una società dove quando smetti di essere produttivo, smetti di essere umano, le infermiere di Dagmarsminde ci mostrano come il rispetto per la persona e la sua auto determinazione sia un valore fondamentale e talvolta dimenticato. La perdita dell’autonomia rappresenta un momento traumatico nella vita di tutti noi. L’approccio alla cura che ci viene mostrato in "Det er ikke slut endnu (It Is Not Over Yet)" è olistico, delicato, intelligente e informato. Candidamente girato, il film è una finestra su un mondo di valori che dovremmo fare nostri».
Pasienio Paukščiai (Before they Meet / Uccelli di confine)
di Vytautas Puidokas, Belgio, Lituania, Croazia, Norvegia, 2021, 50′
Da ogni lato della frontiera tra la Lituania e l’enclave russo Kaliningrad, c’è una stazione di ornitologia che fa ricerche sulla migrazione di milioni di uccelli che attraversano la regione. Le due stazioni fanno un primo tentativo di attraversare la frontiera per un progetto di ricerca comune
Shi Shi Shi (A Marble Travelogue / Un diario di viaggio in marmo) [t.l.]
di Sean Wang, Paesi Bassi, Cina, Francia, Grecia, 2021, 97′
Pezzi di marmo bianco estratti in Grecia vengono spediti in Cina, lavorati e poi rispediti in Occidente. Lungo questo percorso del marmo, incontriamo diverse persone che hanno un ruolo in questa filiera del consumo
La stessa giuria assegna una prima menzione a "Pasienio Paukščiai (Before they Meet)" di Pausienio Pauksciai «Un film di grande impatto nel raccontare il dualismo tra la libertà della natura e l’oppressione dei confini. Un tema attuale che fa riflettere sulle tante ostilità presenti nel mondo e sull’inasprimento dei conflitti. Anche se la natura ci insegna il contrario, troppo spesso si alzano muri e barricate che sono macigni sulle spalle di popoli, culture e sapere scientifico»; e a "Shi Shi Shi (A Marble Travelogue)" di Sean Wang: «documentario che esplora la globalizzazione attraverso il viaggio epico del marmo greco estratto dalle cave nel Peloponneso e spedito in Cina, il più grande mercato di pietra del mondo. Nei suoi vari segmenti, il film narra una storia impietosa sul mondo di oggi fatto di regole di mercato spietate, consumismo sfrenato, non sostenibilità dei processi produttivi. Se normalmente non ci fermiamo a pensare a quale sia il prezzo reale delle cose che consumiamo, "Shi Shi Shi" ci costringe a riflettere sull’irrazionalità dei processi produttivi globali».