La giornata di un venditore
Il comparaggio è quella pratica illegale per cui un medico accetta regalie di vario genere e sotto qualsiasi forma per spingere e vendere un determinato farmaco. Bruno (Claudio Santamaria) è un informatore medico-scientifico (il venditore di medicine del titolo) dell'azienda "Zafer" che questa forma di "convincimento" la utilizza costantemente pur di raggiungere gli obiettivi di vendita in un mercato dove vige una concorrenza spietata e senza esclusione di colpi.
Il farmaco dovrebbe essere l'ultimo dei prodotti per cui si dovrebbero applicare le formule della libera concorrenza, ma, al contrario, gli alti investimenti per la ricerca e per ottenere profitti miliardari da parte delle aziende farmaceutiche porta a pratiche scorrette. L'incipit de "Il venditore di medicine" è un montaggio di notiziari, servizi giornalistici, brani di conversazioni, di fatti realmente accaduti (e di reati) compiuti a vario titolo nel nome del guadagno: dalle truffe dei rimborsi al Sistema Sanitario Nazionale; al commercio di medicine con effetti collaterali pericolosi e inutili; alla sperimentazione consapevole fatta su pazienti disinformati.
In piena crisi economica, mantenere il posto di lavoro diventa l'unico obiettivo di Bruno. La sua giornata è scandita da riunioni di vendita dove il capo area (una straordinaria Isabella Ferrari nel disegnare il cinismo del suo personaggio) urla e incita i venditori a fare sempre di più. Tra licenziamenti, suicidi, pressioni psicologiche continue, controlli sistematici, visite ai medici per far vendere i farmaci, Bruno arriverà a rovinare la vita familiare e la sua stessa esistenza. Cade in un abisso in cui i comportamenti etici sono delle eccezioni - un solo medico si rifiuta di commercializzare i farmaci perché inutili e inefficaci e che denuncerà Bruno per il tentativo di corromperlo con l'offerta di un tablet.
Bruno si muove sempre con l'affanno e l'angoscia del risultato, del "pezzo" in più da piazzare e, quando il suo posto lavorativo sarà in pericolo, arriverà a ricattare un primario di oncologia (falsamente incorruttibile) per ottenere la vendita di una fornitura di medicinali chemioterapici a un intero ospedale. Sarà una vittoria di Pirro: dalla carota per diventare "intoccabile" all'interno dell'azienda e per far carriera, otterrà solo di mantenere il posto di lavoro (fino a quando?), far arricchire i suoi "capi" (che si ritengono soddisfatti) ma che nella realtà rende peggiore la sua vita, ancora imprigionato negli appuntamenti per vendere l'ennesimo farmaco all'ultimo medico.
cast:
Claudio Santamaria, Isabella Ferrari, Evita Ciri, Marco Travaglio
regia:
Antonio Morabito
distribuzione:
Istituto Luce Cinecitta
durata:
105'
produzione:
Classic Srl, Peacock Film
sceneggiatura:
Antonio Morabito, Michele Pellegrini, Amedeo Pagani
fotografia:
Duccio Cimatti
scenografie:
Isabella Angelini
montaggio:
Francesca Bracci
costumi:
Sabrina Beretta
musiche:
Andrea Guerra
Bruno fa l’informatore medico e la sua azienda, la “Zafer”, sta vivendo un momento difficile. Pur di non perdere il suo posto di lavoro, è disposto a corrompere medici, a ingannare colleghi, a tradire la fiducia delle persone a lui più vicine. Bruno è l’ultimo anello nella catena del comparaggio, una pratica illegale che molte case farmaceutiche attuano per convincere i medici a prescrivere i propri farmaci. E se alcuni dottori si rifiutano, molti altri sono compiacenti.