Ondacinema

recensione di Alessandro Corda
8.0/10

Il giovane Sano ritorna con l'amico Myata nello stesso albergo dove, cinque anni prima, aveva conosciuto per puro caso la moglie Nagi. Bastano le scene iniziali per capire che la moglie è morta poco tempo prima e il viaggio di Sano, questa volta, non è altro che la dolorosa rielaborazione del lutto.

Presentato alle Giornate degli Autori durante la 81esima Mostra del cinema di Venezia "Super Happy Forever" di Kohei Igarashi (classe 1983, al suo terzo lungometraggio) trova il suo perimetro di ambientazione in una delle località balneari più note  del Giappone, la penisola di Izu, sulla costa est dell'arcipelago nipponico. Qui il giovane protagonista vaga inquieto per la spiaggia, per i vicoli della città e per locali notturni alla ricerca di un ricordo dimenticato, come quello di un cappello rosso perso da Nagi, il 19 agosto 2018 (la data indelebile è quella del suo compleanno). La fotografia chiara e luminosa di Wataru Takahashi inquadra questo soggiorno di vacanza come un non luogo, asettico e privo di ogni aspetto ludico e gioioso.

È in questa primissima parte che l'amico Myata cita alcuni versi del poeta Kamo no Chomei, che diventano la cifra del rapporto con la morte nella cultura giapponese: "Il fluire del fiume non cessa mai e l'acqua non sta mai ferma. Sulla superficie degli stagni le bolle si rompono e si riformano, senza mai fermarsi. Sono come la gente che sta in questo mondo". Il senso è il panta rei, tutto scorre: l'amico ricorda a Sano l'ineluttabilità della vita. Si tratta di un invito a lasciar andare il ricordo e a continuare a vivere. Sano non accetta la realtà e si piega sempre più nel suo dolore.

È al punto più estremo di questa elaborazione che Igarashi inverte il senso del racconto e passa alla seconda parte della pellicola con un espediente quanto mai indovinato. Fino a quel momento le riprese sono state per lo più fisse, basta però un lento carrello laterale che ci allontana da Sano e ci porta dalla parte opposta della camera d'albergo. Qui la luce è cambiata, non è più inverno ma quella dell'estate di cinque anni prima. Nagi fa ingresso nella stanza e incominciamo a seguire la sua giornata fino all'incontro con Sano. Lo spettatore però sa già tutto, sa che i due si conosceranno (in una delle prime scene Sano aveva raccontato di come il caso gli avesse fatto conoscere la futura moglie) e si innamoreranno.

A questo punto Igarashi spoglia la storia da ogni tensione narrativa. Non si deve indovinare cosa succederà, se i due ragazzi si ritroveranno dopo la vacanza. La fine è nota. La storia si concentra sui piccoli particolari di un incontro tra due sconosciuti che si piacciono fin da subito: un cappello rosso che Sano regala a Nagi, la passione per i film horror, il piacere di mangiare degli spaghetti take away bollenti, la canzone "Beyond the Sea" ("La mer" di Charles Trenet) appena accennata da lei.

Come in "Aftersun" di Charlotte Wells, il trascorrere apparentemente sereno di una vacanza al mare  di un padre e una figlia adolescente in realtà nasconde il sorgere di una depressione e della morte, anche in "Super Happy Forever" una vacanza al mare di due ragazzi che si conoscono e si amano cela un'ombra di morte. E i segnali di questa ineluttabilità pur essendo fugaci comprimari, appaiono come presagi: un cliente si sente male nella sauna, l'albergo che sta per chiudere definitivamente, le magliette con gli zombie.

Igarashi ci parla del tema più grande di sempre, la perdita di una persona cara e lo fa con una pellicola che affronta questo argomento con grande delicatezza, soffermandosi sull'importanza del ricordo che si lascia alle persone che ci hanno amato o solo conosciuti di sfuggita, come nel caso della ragazza che pulisce le camere dell'albergo. Quest'ultima è l'inconsapevole collegamento tra Sano e Nagi e porterà lo spettatore per mano fino all'ultima scena sul mare dopo la rivelazione finale. Nagi continuerà a vivere anche nel ricordo di questa ragazza, legato ad un semplice cappello rosso. Il senso struggente della perdita sembra attenuarsi e confondersi col rumore delle onde che si infrangono e dei ricordi di quei luoghi.


04/09/2024

Cast e credits

cast:
Hoang Nhu Quyin, Hiroki Sano


regia:
Kohei Igarashi


titolo originale:
Super Happy Forever


distribuzione:
Mld Films Nobo


durata:
94'


produzione:
Nobo


sceneggiatura:
Kohei Igarashi, Koichi Kubodera


fotografia:
Wataru Takahashi


montaggio:
Damien Manivel, Kohei Igarashi


musiche:
Daigo Sakuragi


Trama
Il giovane Sano rievoca l'incontro casuale con la futura moglie, Nagi. I due si erano incontrati cinque anni prima in vacanza al mare.