Ondacinema

recensione di Diego Testa
5.0/10

I titoli di coda di "Pets 2" sono accompagnati da clip di persone e animali veri in situazioni bizzarre. L'idea concettuale, contenuta nei titoli, regge tutto il secondo capitolo dedicato agli animali casalinghi, come succedeva nel primo e come fondamentalmente avviene in tutti i prodotti di Illumination Entertainment. Dietro alle instancabili produzioni del fondatore Chris Meleandri si cela la pragmatica volontà di semplificare per essere presenti sul mercato. Con la media di (quasi) un film all'anno, si può parlare di un usato sicuro grazie alla riproposizione di schemi e pratiche il cui cambiamento sta nel contenitore. 

Dunque, se "Minions" era il grado zero di una comicità slapstick e frivola, "Pets" si colloca poco oltre, assecondando l'idea del what if semplicistico e attrattivo (se gli animali parlassero), senza pretenziosità narrative, ma non per questo senza una precisa linea produttiva dalla visibilmente alta qualità. D'altronde, praticamente fin da "Cattivissimo Me 2", a cui seguiranno tanti seguiti quante novità, il successo dei ragazzi di Illumination va ricercato prima nella pervasività nel mercato e di riflesso nel ritorno monetario al pari delle grandi concorrenti (Disney-Dreamworks) piuttosto che nella creatività. A cambiare, un investimento inferiore del quasi il cinquanta per cento delle due "di" rivali. 

Per arrivare a "Pets 2", difficile non ripetere quanto è stato annotato nel corso degli anni riguardo lo studio americano, poiché la formula non cambia. Colori accesi e forme tonde, design privo di forza innovatrice e intelligentemente dedito all'innesco del patetico e della risata, concludendo con una manciata di lezioni morali mai fraintendibili. Il pubblico di giovanissimi potrà facilmente esserne catturato, ma non si sottovaluti la forza del meccanismo collaudato di "Pets 2", fortemente d'interesse anche per gli adulti. Il film innesca un processo osmotico dal bambino all'adulto: le situazioni comuni degli animali da appartamento in successione stereotipata sono di subitanea riconoscibilità, producendo un senso di accesso preferenziale al comico, inducibile a soggetti di tutte le età. Si potrebbe affermare che la forza del film sta nella sua scontata riproducibilità situazionale. Un quasi-meme film.

"Pets 2" non fatica come successe al sacrificato "Alla ricerca di Dory": sospende l'incredulità senza preoccupazioni, anzi l'annulla completamente in funzione di un chiasso umoristico irreale eppure attingendo dal quotidiano e dal conosciuto. La citata opera Pixar invece smentiva la grammatica del suo universo di riferimento, forzando la mano per un'esperienza maggiormente cinetica senza la tipica personalità del marchio.

"Pets 2" non accetta compromessi, inanellando gag senza continuità, basate quasi unicamente sulle caricature animali umanizzate, ma, soprattutto, portate agli eccessi nell'attributo animale fino alla parodia. La progressione narrativa intreccia tre episodi all'inizio autonomi la cui chiave di lettura principale rimane quella del cane protagonista Max, preoccupato che il suo nuovo padroncino cresca in mezzo a pericoli da cui lui dovrà difenderlo, sacrificando però la scoperta derivante dal fallimento. L'allineamento delle tre avventure è pretenzioso, inteso a chiudere il film e prolungare l'avventura piuttosto che esserne un naturale proseguimento. Non è di questa concettualità strutturale che "Pets 2" si preoccupa, e dunque per il rodato regista di casa Illumination, Chris Renaud, il compito è facile: quadri orizzontali, ralenty quando serve e musiche pop in linea con la scelta editoriale dello studio di Santa Monica.

"Pets 2" sacrifica l'originalità sull'altare dei funambolismi dell'animazione, presentandosi sì come un ottimo prodotto d'animazione, ma sguaiato anche nella facile missione di tenere buone le famiglie (ridicolo l'inserto rap nel finale). L'alternativa rimane il piccolo film francese "A spasso con Willy" - Francia che è il cuore anche di questo "Pets" - poiché è lì che avviene il processo produttivo dei film Illumination, come per una buona parte dell’animazione recente.


08/06/2019

Cast e credits

regia:
Chris Renaud


titolo originale:
The Secret Life of Pets 2


distribuzione:
Universal Pictures


durata:
92'


produzione:
Universal Pictures, Illumination Entertainment


sceneggiatura:
Ken Daurio, Brian Lynch, Cinco Paul


scenografie:
Eric Gullion


montaggio:
Ken Schretzmann


musiche:
Alexandre Desplat


Trama
Mentre Max fa i conti con la crescita del figlio piccolo dei suoi padroni, Nevosetto e Marghi devono salvare un cucciolo di tigre da un triste futuro circense.
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