Roma. Imbrunire. Fermata dell’autobus. Tarek, un giovane immigrato di origine egiziana riceve dagli amici una chiamata al cellulare con la rischiesta di una dose di marijuana. Egli si reca così in una piazza appartata e, ottenuto lo stupefacente, si incammina circospetto. Ma non tanto da non esser visto da Proietti, un poliziotto in un’autocivetta, il quale seguitolo gli intima di salire a bordo. Il ragazzo, tuttavia, non viene portato in questura per essere interrogato in flagranza di reato, perchè incomincia a quel punto per lui una picaresca e folle nottata, con un finale, che non sveleremo, e che incornicia il ritorno alla situazione di partenza ma con personaggi profondamente mutati.
Il nuovo film di Fulvio Risuleo è il tentativo di affinare la propria tecnica narrativa con un racconto cinematografico indubbiamente singolare, a tratti spiazzante nella sua originalità, che tuttavia appare fin troppo derivativo in alcune sequenze. Molti degli ingredienti del debutto ("Guarda in alto") ritornano puntualmente: l’arco temporale concentrato e ridotto a una ambientazione in sostanza notturna, la predilezione per ambienti oscuri, i cunicoli e i sotterranei, una fabula con pochi personaggi, il tema del peregrinare come prodromico al coming of age e un’atmosfera sospesa, a tratti irreale, anche grazie a una musica fatta di suoni disturbanti. I due protagonisti attraversano Roma, ma sembrano farlo quasi immersi in una bolla estranea al contesto metropolitano. L’agente conduce Tarek in un ristorante, gli fa fare una passeggiata ossianica in un cimitero, poi in un sotterraneo. "Notte fantasma" è debitore del cinema di Michel Gondry, di un mondo visionario, onirico anche laddove non vi sia un’alternanza tra sonno e veglia, così come non vi è una demarcazione netta tra il bene e il male, tra il lecito e l’illecito: il poliziotto promette al giovane un trattamento di favore a patto che questi "faccia il bravo", tanto che alla fine Tarek pare fidarsi di lui. Proietti assume nei suoi confronti un atteggiamento paterno, protettivo, ricordando i tanti personaggi-mentore presenti nel cinema di Clint Eastwood, come ad esempio in "Un mondo perfetto" (1993), o "Gran Torino", dove un adulto prende sotto la sua ala un giovane bonario ma ingenuo della vita.
Il film di Risuleo è derivativo anche nei confronti di altri autori, come per esempio Roman Polanski, per le situazioni grottesche e paradossali che scavando sulla componente freudiana dei personaggi mettono a nudo le contraddizioni e l’ipocrisia della società postmoderna. Nella mente dello spettatore, al termine della visione del film, permangono non pochi interrogativi, principalmente riguardo l’agente: il suo modo di fare, i suoi eccessi sono quelli di una notte o il frutto di una condotta consolidata? Limitando l’interazione con altri personaggi e riducendo il dialogo con Tarek a poche scarne battute, il regista nonché sceneggiatore ha ulteriormente avvolto il personaggio in un’aura di mistero; in un’aura da…fantasma, appunto. Altri tratti della figura di Proietti, invece, sono meno singolari e più derivativi, come ad esempio il fatto di essere separato o di avere comunque un difficile rapporto con la moglie, ma di avere una figlia cui vuole immancabilmente del bene. Cliches che sospingono il film nel territorio del noir e del poliziesco hollywoodiano. Se Proietti è eccentrico, sicuro di sè e testosteronico, Tarek è timido, dimesso e impacciato, tanto che nonostante le insistenze dell’ispettore non ha neanche il coraggio di farsi avanti con una ragazza conosciuta per caso. Ma soprattutto non è la sua condizione di immigrato di seconda generazione ad essere al centro del film: se il personaggio non fosse un immigrato, la pellicola ne risulterebbe sostanzialmente immutata nelle sue chiavi di lettura. In questo senso siamo cioè su un piano del tutto antitetico rispetto a film come "Bangla", di Phaim Bhulyan (2019). È invece il cinema di Matteo Garrone ad aver ispirato Risuleo, ad esempio con l’attraversamento di Roma in auto ne "Estate romana" (2000).
Probabilmente "Notte fantasma" può apparire eccessivamente pretenzioso e può non soddisfare certi palati per la sua conclusione, ma è un film che rappresenta un ulteriore passo avanti del regista nella ricerca di uno stile pienamente personale.
cast:
Elisa Pierdominici, Edoardo Pesce, Yothin Clavenzani
regia:
Fulvio Risuleo
titolo originale:
Notte fantasma
distribuzione:
Vision Distribution
durata:
84'
produzione:
Elsinore Film, Wildside, Vision Distribution
sceneggiatura:
Fulvio Risuleo
fotografia:
Guido Mazzoni
scenografie:
Sabina Angeloni
montaggio:
Ilenia Zincone
costumi:
Stefano Ciammitti
musiche:
Francesco Rita