Il lavoro di Hervé è caratterizzato da un'aderenza al personaggio pressoché totale, evidente non solo nella spontanea generosità dell'interpretazione, costruita mettendo in circolo linguaggio del corpo, continua provocazione, libertà espressiva portata ai limiti del lecito (più volte, nel corso del film, il protagonista si esibisce in un curioso balletto), ma anche nello sviluppo di una storia che sembra frammentare la personalità del suo autore anche sugli altri personaggi, investendoli di un'anarchia fatta di ossessione e di corpi. "Les moviments du bassin", titolo riferito ai movimenti necessari per realizzare al meglio la tecnica di difesa praticata dal protagonista, rappresenta qualcosa di lontano dalla maggior parte del cinema francese perché si esprime senza tenere conto delle regole e con un'immediatezza che sicuramente deve molto ai trascorsi lavorativi (per altro mai terminati) del regista. E' nell'eterogeneità della messa in scena, a volte palesemente teatrale, in altri momenti vicina a performance tipiche delle arti mimiche, del balletto, o addirittura hardcore nei dettagli delle scene di sesso, che la pellicola crea il ritmo sincopato e l'atmosfera surreale che fornisce il palcoscenico necessario per la follia tragicomica di esseri umani istintuali e animaleschi, simili nelle reazioni e nella gestualità agli animali dello zoo dove il protagonista lavora prima di essere licenziato. Esseri innocenti in cerca di una felicità che, come fa dire il regista al pappone interpretato da Cantona, sarà raggiungibile solo spogliandosi di qualsiasi forma di moralità. Un'affermazione che Hervé fa propria anche nella durezza di certe immagini che non risparmiano neanche la felicità di Marion finalmente incinta.
Questo e altro è presente nell'opera di questo nuovo regista. La cosa migliore però è vederlo al cinema nella speranza che qualche distributore si ricordi di acquistarlo.
cast:
Joana Preiss, Hervé P. Gustave, Eric Cantona, Rachida Brakni, Jérôme Le Banner
regia:
Hervé P. Gustave
durata:
86'
produzione:
Capricci Films, Hpg production
sceneggiatura:
Hervé P. Gustave, Thomas Wallon
fotografia:
Reza Serkanian
scenografie:
Vanessa Ailleaume
montaggio:
Isabelle Prim