Sarebbe facile parlar male di un film come "Kraven - Il cacciatore", alla pari di altri usciti per conto della Sony, destinato a deludere le attese dei fan. Detto che ciclicamente generi e formati cinematografici, come succede a prodotti e forme d'arte, sono destinati ad attraversare alti e bassi non c'è dubbio che i film di Supereroi, dopo il clamoroso successo della trilogia degli Avengers, - culminata con il trionfo al botteghino di "Avenger: Endgame"-, stiano attraversando un momento di stanca, innanzitutto creativa, laddove la volontà di architettare una cesura tra il prima e il dopo, rappresentato dall'ultimo film dei Vendicatori, dando il via a un vero e proprio restyling di storie, attori e personaggi, non ha ancora dato i frutti sperati, tant'è che la "Casa delle idee" è tornata all'usato mettendo in cantiere un nuovo lungometraggio dedicato al super gruppo.
In acque peggiori versa la Sony i cui film - eccezion fatta per la trilogia di "Venom" - dedicati ai villain dell'Uomo Ragno hanno fatto di tutto per tenere i fedelissimi del genere lontani dalle sale. In tale contesto lo slittamento dell'uscita nelle sale di "Kraven - Il cacciatore", ultimo lungometraggio della casa di produzione giapponese rinviato di un anno rispetto alla data prevista non era stato certo un buon segno.
Certo è che film di J.C. Chandor ("Margin Call", "1981: Indagine a New York") si affidava a credenziali produttive già note non solo nella scelta di un regista/autore capace di bilanciare con uno sguardo "indipendente" la presenza dei cliché necessari alla riconoscibilità del format, ma anche a quella di coinvolgere nel progetto - come già successo in passato con Antony Hopkins, Michael Douglas, Harrison Ford e questa volta con Russell Crowe - icone cinematografiche incaricate di trasmettere al film un'appeal trasversale in grado di intercettare anche un pubblico più adulto. Al contrario, a interpretare il personaggio creato da Stan Lee e Steve Ditko nel lontano 1964 era stato chiamato Aaron Taylor Johnson ancora in cerca del ruolo della vita e qui chiamato a dare vita all'eccezionalità di un personaggio costretto dopo il suicidio della madre a fare i conti con un padre padrone (Crowe) che vorrebbe crescerlo a sua immagine e somiglianza e con il fratello più piccolo che per tale ragione ne patisce carisma e personalità.
Questo per dire di come "Kraven - Il cacciatore" avesse almeno in premessa l'intenzione di volare alto facendo dei legami di sangue e del dissidio tra padri e figli una specie di tragedia shakespeariana in cui l'azione doveva essere conseguenza di quei conflitti. Cosa che così non è perchè a venire meno all'intento è proprio la personalità tormentata dei personaggi, troppo poco elaborata per creare una vera drammaturgia, e con la figura del diavolo, incarnata da un Russel Crowe ai "minimi termini", ridotta a comparsa quando invece avrebbe dovuto essere - anche nel fuori campo - il fantasma che aleggia sulla storia. In questo modo la differenza tra bene e male e l'abitudine del protagonista a oscillare tra i due antipodi diventa nella messinscena un fattore secondario (sebbene nel finale il fratello di Kraven ne ribadisca l'importanza), relegato a intermezzo narrativo tra una scena d'azione e l'altra.
Chiamato a raccontare l'adesione dell'uomo al suo alterego e dunque, alla visione di un mondo diviso tra predatori e prede, la caccia di Kraven nel film di Chandor non riesce mai ad essere epica né a diventare avventura, anche per quanto riguarda gli effetti speciali, qui utilizzati in maniera tutt'altro che smagliante. Nati con la prerogativa di essere un'esperienza da consumare necessariamente in sala, i film Marvel di ultimissima generazione si sono trasformati in prodotti di stampo televisivo proprio per la mancanza di quell'immersione sensoriale che anche nelle regie più anonime - e quella di Chandor lo è - era in grado di dare senso al costo del biglietto. In questa ottica l'ennesimo tonfo al botteghino (uscito l'11 dicembre "Kraven - Il cacciatore" dopo una settimana non ha ancora superato gli 800 mila euro di incasso rispecchiando i risultati del box office americano) dopo quelli di "Morbius" e "Madame Web" potrebbe accelerare un'auspicata inversione di tendenza.
cast:
Alessandro Nivola, Ariana DeBose, Russell Crowe, Aaron Taylor-Johnson
regia:
J.C. Chandor
titolo originale:
Kraven-the-Hunter
distribuzione:
Eagle Pictures
durata:
127'
produzione:
Columbia Pictures, Arad Productions, Matt Tolmach Productions, Sony Pictures Entertainment, Marvel E
sceneggiatura:
Matt Holloway, Art Marcum, Richard Wenk
fotografia:
Ben Davis
scenografie:
Eve Stewart
montaggio:
Craig Wood
costumi:
Sammy Sheldon
musiche:
Benjamin Wallfisch