Ondacinema

recensione di Linda Capecci
7.5/10

"Io sono nessuno" è il secondo lungometraggio di Ilya Naishuller, regista russo che con il suo film d'esordio in P.O.V. "Hardcore!" (2015) aveva furbamente esibito uno sguardo indagatore sulle contaminazioni dei nuovi linguaggi nell'immaginario contemporaneo, che però finiva per ripiegarsi in un intuitivo e divertente esercizio di stile. Il regista moscovita con "Nobody" decide di esplorare l'action e recupera e affina il discorso sulla violenza intrapreso al suo debutto, scegliendo ancora una volta la soluzione spettacolare e goduriosa della dicotomia efferatezza/sarcasmo. "Io sono nessuno" è infatti un film completamente incentrato sull'azione e sul divertimento che non si concede distrazioni o trascendenze. In questo senso la scelta del protagonista Bob Odenkirk è di per sé emblematica, se pensiamo che l'attore oltre a "Breaking Bad" e "Better Call Saul" vanta una carriera comica di 25 anni e fitte collaborazioni con il "Saturday Night Live".

In "Io sono nessuno" Odenkirk interpreta Hutch Mansell, un uomo della middle class americana con una bella casa, una bella famiglia, un lavoro sicuro, che nasconde un passato turbolento. La sua esistenza, ormai monotona e ripetitiva, viene sottolineata già nei primi minuti del film da un montaggio serrato che si fa sempre più veloce, aggressivo, sarcastico nello scandire i giorni della settimana: una routine che si divide tra ufficio, jogging nell'isolato e vita domestica. Tra lui e la moglie (interpretata da Connie Nielsen) c’è una grande distanza, sottolineata con un filo d'ironia dal cuscino che tengono tra loro quando dormono, ogni notte.
La quiete e la routine di Hutch vengono a spezzarsi nel momento in cui due ladri irrompono nella sua casa e questi, per evitare che la situazione degeneri, pur avendo la possibilità di sventare il furto, si rifiuta di usare la violenza e aspetta, remissivo, che i malfattori alle prime armi abbandonino l'appartamento, con pochi dollari e qualche cianfrusaglia. Il figlio adolescente Blake (Gage Munroe) è deluso dalla condotta del padre, mentre la moglie Becca sembra sempre più distante. Hutch viene umiliato addirittura dal ricco vicino di casa, per la sua presunta incapacità di farsi valere.

La quotidianità riprende il suo corso, ma il protagonista viene costantemente rimproverato di non essere stato abbastanza "uomo" da difendere la propria famiglia; tra le ramanzine del suocero e le beffe del cognato, perfetto archetipo del macho made in Usa. La quiete si spezza nel momento in cui l'adorata figlia minore dice di non trovare un braccialetto con un gattino, il suo preferito. A quel punto, il passato di Hutch torna a galla, trasformandolo da pacato padre di famiglia in un assassino spietato, disposto a fare di tutto per ritrovare quanto sottratto alla piccola, persino mettersi contro un boss della mafia russa, interpretato da Aleksey Serebryakov ("Leviathan").
Il passato violento di Hutch trova libero sfogo per la prima volta nella divertente soluzione coreografica della sequenza sull'autobus, quando vede dei malviventi importunare una ragazza. Dai colpi che infligge nel corso della rissa, ma soprattutto da quelli che incassa, si capisce benissimo che nonostante le onnipresenti analogie non siamo di fronte a "John Wick". Inizialmente Hutch si lancia in alcuni imbarazzanti scambi con i suoi nuovi nemici, ma riacquista il controllo del suo corpo pian piano, quasi come se questo incontro stesse risvegliando le sue abilità un pugno alla volta. Scopriamo infatti che in realtà, come suo padre David (interpretato dal leggendario Christopher Lloyd), Hutch Mansell ha lavorato per anni al servizio della Cia, svolgendo le mansioni di "revisore", una figura micidiale, addestrata a uccidere.

"Io sono nessuno" racconta proprio il risveglio violento di Hutch, il suo ritorno alle origini: una costruzione già avviata dal franchise di "John Wick". Del resto, il concept in questo caso è stato rispolverato proprio dai creatori della saga; troviamo Derek Kolstad alla sceneggiatura e David Leitch alla produzione. Rispetto a "John Wick", però, il film favorisce il registro comico. Una scelta che risulta evidente già a partire dal cast: mentre Keanu Reeves vantava un background nell'action movie, è senza dubbio insolito trovare Bob Odenkirk nel ruolo di un'arma letale. Eppure è perfetto nelle vesti di Hutch, che, con il viso stanco e quella barba trascurata, cerca di ritrovare la sua forma, la sua forza, perché proprio nella fisicità, nella velocità e nell'inventiva più dinamica il cinema d'azione dovrebbe ritrovare la propria dimensione. E così il protagonista si rivela una inarrestabile arma di distruzione, capace di trasformare il quotidiano, la casa, i mezzi pubblici, il posto di lavoro, in un caos adrenalinico e distruttivo.

Naishuller non disdegna soluzioni estetiche alla moda come ralenti o GoPro, eppure gioca evidentemente anche con i linguaggi e i topoi dell'action anni 80 e 90, con tutti gli stereotipi del caso, che di politicamente corretto non hanno nulla. Il regista sa bene che mettere i connazionali russi nel ruolo di villain è un gioco postmoderno, una scelta che non ha alcuna attinenza sul piano della rappresentazione della realtà, soprattutto perché non c’è nulla di lontanamente verosimile in "Io sono nessuno".
Il film è pura e confusionaria finzione: si regge su una messinscena pacchiana, fatta di pugni, sparatorie, corse in auto e cliché cinematografici. Gli stessi antagonisti di Hutch sembrano tanti piccoli imbranati, mentre sotto il suo viso bonario si nasconde un killer spietato, che uccide senza il minimo sforzo, come fosse una qualità innata. Il braccialetto della bambina è evidentemente solo una scusa perché il protagonista possa tornare a "divertirsi come un tempo", tra sgommate e lotte all'ultimo sangue, scandite da una colonna sonora dal sapore pop, con grandi evergreen come "Please Don't Let Me Be Misunderstood" o "What A Wonderful World".
In "Io sono nessuno" Bob Odenkirk assume i connotati di un cinema che non ha alcuna intenzione di andare in pensione, duro a morire, più forte e spietato che mai. In braccio però ha un gattino.


12/02/2022

Cast e credits

cast:
Michael Ironside, Gage Munroe, Christopher Lloyd, Connie Nielsen, Bob Odenkirk


regia:
Ilya Naishuller


titolo originale:
Nobody


distribuzione:
Universal Pictures


durata:
92'


produzione:
Perfect World Pictures, 87North Productions, Eighty Two Films, Odenkirk Provissiero Entertainment


sceneggiatura:
Derk Kolstad


fotografia:
Pawel Pogorzelski


scenografie:
Roger Fires


montaggio:
William Yeh


costumi:
Patricia J. Henderson


musiche:
David Buckley


Trama
Hutch Mansell è un uomo della middle class americana con una bella casa, una bella famiglia, un lavoro sicuro. La sua vita volta alla routine verrà spezzata da un evento inaspettato capace di risvegliare il passato oscuro e violento che il protagonista si era lasciato alle spalle.