La Marvel ha trasportato le avventure dei supereroi dagli albi a fumetti sul grande schermo ormai da parecchi anni. Tutti i personaggi creati dalla fervida immaginazione di quell'Omero del XX secolo dal nome di Stan Lee hanno visto la luce degli schermi e prima o poi si dovranno compiere analisi più organiche e approfondite sull'immaginario visivo ormai vasto e trasversale. "Guardiani della Galassia" è tra gli ultimi arrivati in questo mondo cinematografico nel 2014 e visto il successo costruito dalla macchina da blockbuster della Walt Disney siamo arrivati a questo volume 2 (con già in cantiere il prossimo episodio).
I titoli di testa e l'incipit di questo secondo episodio dei "Guardiani della Galassia", oltre a gettare lo spettatore nel tourbillon dell'avventura, danno anche la cifra della pellicola: in media res, troviamo il gruppo - il terrestre Peter Quill (Chris Pratt), l'aliena dalla pelle verde Gamora (Zoe Saldana), Drax (Dave Bautista), il procione antropomorfo e cibernetico Rocket e l'essere arboreo Groot (nella sua versione "infantile" dopo il sacrificio nel film precedente) - assoldati dal popolo Sovereign per uccidere una creatura aliena che si ciba di energia. Ecco che tutta la sequenza viene girata seguendo baby Groot che scorrazza sulla piattaforma planetaria mentre sullo sfondo si svolge il combattimento dei compagni contro l'alieno. L'elemento secondario viene messo in primo piano, in una parodia tra il grottesco e il comico di uno scontro tra supereroi ed è questo uno degli aspetti di maggiore interesse del film. Il regista James Gunn (anche sceneggiatore) sviluppa questo aspetto mettendo in evidenza elementi secondari e lasciando la trama principale sullo sfondo. Questo permette al regista di sviluppare tutte le trame sentimentali - di coppia e familiari - che erano stati presentati nel primo episodio. Così il rapporto tra Quill e Gamora prende le pieghe di una screwball; baby Groot si comporta come un bambino alle prese con i propri genitori; Gamora ritrova l'amore fraterno con la sorella Nebula; Quill scopre finalmente il vero padre in Ego, un Celestiale (Kurt Russel), una divinità creatore di mondi e ritrova l'affetto del "padre" adottivo Yondu (Michael Rooker); Drax duetta con il nuovo personaggio Mantis, dama di compagnia di Ego, aliena dai poteri empatici; e, soprattutto, le dinamiche tra i vari componenti del gruppo che si trasformano sempre più da amicali a familiari.
Il tema portante dell'intera impalcatura narrativa è quello dei rapporti di questa stravagante famiglia di freaks e tutte le avventure che li coinvolgono non fanno che creare una coazione a ripetere dei loro legami. Ma un altro aspetto che colpisce è il rapporto tra umanità e divinità: nel momento che Quill scopre che Ego vuole trasformare l'intero Universo a sua immagine e somiglianza con il suo aiuto e per questo non si è fatto scrupolo di uccidere la madre (in una visione divina di milioni di anni dove l'aspetto umano ed emozionale è un puro orpello), compie la scelta di restare umano, di dare voce e potenza all'aspetto che ci rende umani: l'empatia per gli altri esseri e il libero arbitrio. E Quill compie la sua scelta tra Bene e Male, tra umanità e divinità, in realtà nella rinuncia alla seconda acquisendo coscienza di quanto gli mancava (sapere chi era suo padre) in realtà già lo possedeva. Forse in modo semplicistico, ma messo in scena in modo efficace.
La riuscita di questi temi, abbastanza universali e banalizzati, avviene per l'utilizzo di un tono da commedia, che spesso sfiora il comico, strappando anche delle risate, divertendo come un bel giocattolo pieno di luci e suoni, citazioni musicali, televisivi, popolari, visivi. Arrivando a esplicitare l'operazione post-post moderna, in pieno patchwork tra alto e basso, tra generi diversi, tra comicità e dramma, tra serio e faceto. Un calderone dove James Gunn si diverte ad accumulare fino a giungere un punto di fusione che fa dei "Guardiani della Galassia" un meccanismo spettacolare ben congegnato, con personaggi empatici oltre che simpatici.
Certo, "Guardiani della Galassia" rientra in quel divertimentificio visivo in una grande forma produttiva, ma lo fa senza prendersi mai sul serio e, nello stesso tempo che ciò accade, riesce a far passare la piacevolezza della compagnia delle persone che ti circondano e con cui vorresti condividere avventure ed esperienze di vita. Ed è questo, forse, la forza di questa serie, di tale prodotto: un divertimento intelligente, ludico, che colpisce il lato infantile dello spettatore, dove l'individuo trova la propria realizzazione nella relazione di gruppo con gli stessi interessi e scopi.
cast:
Chris Pratt, Zoe Saldana, Dave Bautista, Kurt Russell, Sylvester Stallone
regia:
James Gunn
titolo originale:
Guardians of the Galaxy Vol. 2
distribuzione:
Walt Disney Studios
durata:
137'
produzione:
Marvel Studios
sceneggiatura:
James Gunn
fotografia:
Henry Braham
scenografie:
Scott Chambliss
montaggio:
Fred Raskin, Craig Wood
costumi:
Judianna Makovsky
musiche:
Tyler Bates
I Guardiani della Galassia sono ingaggiati dal popolo dei Sovereign per distruggere una creatura aliena che li minaccia. Ma ben presto diventano prede dopo che rubano delle batterie di energia. Nella fuga sono salvati da Ego, una divinità che si scoprirà essere il padre di Quill. Ma dietro alla ricerca del figlio da parte di Ego si nasconde un progetto per modificare per sempre l’Universo.