"Mio padre diceva che ci sono due tipi di persone: i martelli e i chiodi" dice Nicky (Will Smith) ladro e truffatore professionista a Jess (Margot Robbie) apprendista, o meglio "stagista" come più volte viene definita.
C'è una certa tendenza a definizioni manichee nel cinema mainstream, e non c'è nulla di male, intendiamoci: la contrapposizione dualista ad esempio del bene/male è alla base di moltissime trame e generi (mostro/vittima nell'horror; poliziotto/delinquente nel thriller, indiani/cowboy nel western). Ma la questione è che la tendenza si ritrova sempre di più nella declamazione in bocca ai personaggi di sceneggiature che vogliono essere più realiste del re, nel senso di voler chiarire bene allo spettatore di cosa si sta parlando per non rischiare nulla (come per esempio in "American Sniper" di Clint Eastwood con la definizione di cani pastore, lupi e pecore), invece di utilizzare l'immagine, la messa in scena, il montaggio, insomma il linguaggio cinematografico per mostrare la dicotomia dei personaggi. "Focus - Niente è come sembra" cade in questo tranello con Nicky che dà spiegazioni e definizioni su tutto a Jess (e contemporaneamente allo spettatore).
La coppia di registi Glenn Ficarra e John Requa racconta la storia romantica tra una star della truffa e una giovane alle prime armi, con tutti gli annessi e connessi di tradimenti, bugie, doppio gioco, inganni e svelamenti. Il film rientra in quel filone di cinema che fa riferimento a pellicole come "La stangata" di George Roy Hill oppure a "La casa dei giochi" di David Mamet, e possiamo anche citare, restando ad esempi più recenti, "Confidence - La truffa perfetta" di James Foley o alla serie degli "Ocean's Eleven - Fate il vostro gioco" e seguiti di Steven Soderbergh.
"Focus - Niente è come sembra" è diviso strutturalmente in tre parti: un prologo ambientato a New York, dove i due protagonisti s'incontrano e Jess tenterà di truffare maldestramente Nicky; una prima parte a New Orleans, e qui Nicky prende sotto la sua ala protettiva Jess e le insegnerà il mestiere inserendola in una squadra di una trentina di ladri e truffatori, che durante le settimane del Super Bowl del Football americano faranno man bassa dei portafogli e degli oggetti di valore dei turisti (e dove la storia d'amore sboccia, si sviluppa e finisce); una seconda parte ambientata a Buenos Aires, durante le prove del Gran Premio di Formula 1, tre anni dopo, dove Nicky, mentre sta organizzando una mega truffa incontrerà di nuovo la bella Jess (dove la storia d'amore ri-sboccia e si ri-sviluppa) con prevedibile finale.
Non era male come idea e non sono male anche un paio di temi della coppia di registi (anche sceneggiatori) che mettono in campo: l'amore interraziale tra un uomo di colore e una donna bianca e giovane (mai banale negli Usa, visto che poi il film è stato vietato ai minori per "linguaggio scurrile e scene di sesso") messo in scena in un modo naturale; "la messa a fuoco" o "fuori fuoco" del gesto per ingannare la vittima della truffa o del furto con destrezza, in un discorso anche cinematografico della falsità della visione a cui lo spettatore assiste. Del resto, ci sono alcune dissolvenze sui due protagonisti che utilizzano il fuori fuoco in una doppia veste: da una parte a comunicare allo spettatore il dubbio sulla verità di quello che si sta vedendo; dall'altra, in una modalità di messa in quadro dell'inganno reciproco dei due protagonisti.
Ma detto questo il film ha delle grandissime pecche proprio nella messa in scena e nello sviluppo della diegesi. Se fino alla prima parte "Focus - Niente è come sembra" regge e mostra le cose più interessanti (come tutta la sequenza all'interno dello stadio con la sfida tra Nicky e lo scommettitore cinese), crolla miseramente nella seconda parte dove è tutto molto forzato, prevedibile e (di)svelato. La suspense latita e la surprise finale è quasi scontata.
Glenn Ficarra e John Requa poi scelgono un registro molto lieve, eliminando qualsiasi chiaroscuro tipico di questi film. Solo Soderbergh era riuscito a compiere un'operazione del genere restando credibile e giocando tutto sull'ironia. Qui invece il tono è da brutta commedia anni Trenta, dove tutti sono molto (fin troppo) belli e perfetti (a cominciare da Will Smith e Margot Robbie, che è stata la moglie di Belfort in "The Wolf of Wall Street" di Martin Scorsese), gli ambienti sono scintillanti e cool. Insomma, un film dove il glamour viene elevato a cifra estetica e potenziato e ribadito continuamente da tutto il profilmico (sembra di assistere a sfilate di moda in scenografie da cartolina: il quartiere francese di New Orleans, la Boca di Buenos Aires) e da una fotografia patinata, con colori saturi e finti. Ne risente anche la recitazione degli attori che si muovono sempre senza un'imperfezione nei gesti e nel corpo (pure quando sanguinano) e nei dialoghi troppo telefonati e che si prendono troppo sul serio. Tutto questo rende stucchevole la visione di gran parte del film, non andando mai in profondità di nulla, ma restando su una superficie patinata e, tutto sommato, vuota.
cast:
Margot Robbie, Will Smith
regia:
Glenn Ficarra e John Requa
titolo originale:
Focus
distribuzione:
Warner Bros Pictures Italia
durata:
105'
produzione:
Kramer & Sigman Films, Zaftig Films
sceneggiatura:
Glenn Ficarra e John Requa
fotografia:
Xavier Grobet
scenografie:
Beth Mickle
montaggio:
Jan Kovac
costumi:
Dayna Pink
musiche:
Nick Urata