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recensione di Luca Sottimano
4.0/10

Aaron Sorkin ha già ampiamente dimostrato di essere un ottimo sceneggiatore. Allo stesso modo che i suoi script, pieni di fitti e taglienti dialoghi, hanno bisogno di una mano esperta per essere messi in scena adeguatamente. Quella che non sembra (ancora) possedere egli stesso: non che "Molly’s Game" e "Il processo ai Chicago 7" fossero film mediocri, ma si percepiva una regia che faticava a stare al passo con la scrittura. Quello che allora stupisce della sua opera terza come regista, "A proposito dei Ricardo", è come Sorkin abbia fatto passi indietro anche a livello di sceneggiatura, raccontando una vicenda assai ricca di potenziali spunti di riflessione, affini alla sua poetica, banalizzati da ovvie e ridondanti scelte narrative.

Lucille Ball (Nicole Kidman) e Desi Arnaz (Javier Bardem) sono una coppia sia nella vita sia sul piccolo schermo, dove interpretano Lucy e Ricky Ricardo nell'amata sitcom "Lucy e Io" (in originale "I Love Lucy"). Ma l'equilibrio delicato tra amore e lavoro viene messo in crisi in una settimana del 1952, quando sia la loro carriera che il loro matrimonio rischiano la fine.

All'inizio del film, infatti, Lucille viene accusata di simpatie per il partito comunista: anni prima, si era registrata per fare un favore a suo nonno, fervente socialista, senza aver avuto poi altri contatti con questo. Siamo in pieno maccartismo, periodo ormai assai frequentato dal cinema statunitense, e il legame col contesto televisivo può richiamare il sottovalutato "Good Night and Good Luck" di George Clooney. Sorkin però lascia il versante politico sullo sfondo, per concentrarsi invece su quello che riguarda la vita di coppia dei protagonisti: i continui tradimenti del marito e soprattutto la gravidanza della protagonista. In una scena chiave, mentre nella Writer’s room di "Lucy e io" si cerca di capire dove potrà spingersi l'indagine giornalistica in merito alle sue presunte posizioni politiche, all'improvviso Lucy dichiara di essere incinta. Il clima si fa ancora più teso e agitato: se i trascorsi politici della protagonista potevano essere facilmente smentiti, la sua gravidanza è invece una bella gatta da pelare per la serie. All'epoca in televisione era impensabile sia mostrare una donna incinta, sia nominare tale termine!

La prospettiva del racconto è dunque chiaramente femminista, e si basa sulla sovrapposizione dei piani tra realtà e finzione. "Lucy e io", andata in onda tra il 1951 e il 1957, è stato per quattro stagioni lo show più visto negli Stati Uniti, divenendo un modello per tutte le sitcom a venire. Al centro di ogni puntata, la quotidianità domestica della coppia, piena di gag in cui il fulcro è sempre Lucy, figura dolce e sbadata, rappresentazione della perfetta moglie e casalinga, scolpendo un'ideale tradizionale di donna che ha avuto il suo impatto sui tantissimi telespettatori dell'epoca. A ricordarlo la recente "Wandavision", serie dell'Universo Cinematografico Marvel, in cui proprio "Lucy e io" era una di titoli che la protagonista prendeva come modello per costruirsi il proprio mondo a misura di sitcom.

In "A proposito dei Ricardo" la vita vera di Lucille sembra indistinguibile da quella della sitcom a cui prende parte: in una delle prime scene, i due coniugi scoprono alla radio dell'accusa mentre amoreggiano sul divano, e la loro reazione è di esasperato sbigottimento, proprio come fossero i Ricardo. Così anche l'incontro tra i due, narrato in flashback, sembra appartenere ad una favola: nel 1939 la spaesata Lucy, all'epoca conosciuta come "La regina dei B-Movies", vede per la prima volta l'affasciante Desi su un set e se ne innamora all’improvviso. Anche i successivi appuntamenti tra i due avvengono in un'atmosfera incantata: si ritrovano sul ciglio della strada mentre ammirano il cielo stellato, dove è lui a infonderle il desiderio di diventare una star.

Lucille è dunque una figura di donna intelligente dalla mentalità creativa che si rivela ingabbiata in una società maschilista e nei sogni che questa crea. Nelle riprese della serie si concentra sui dettagli fondamentali della messa in scena, anche se è poi le sue proposte non vengono accolte ed è sempre il marito a prendere la parola difendendola dalle accuse. Allo stesso tempo, per mantenere, a suo dire, il favore del pubblico, rifiuta di rendere meno "infantile" il suo personaggio, in sintonia con le nuove generazioni di attrici che si stavano affacciando in quegli anni. Così il suo personaggio si avvicina a quello di Molly Bloom in "Molly's Game", una figura calcolatrice e astuta che costruisce in autonomia un impero finanziario, cercando di imporre il proprio potere sugli uomini, salvo alla fine rimanerne soverchiata.

Questo dunque il tema centrale del film, questo dunque l'unico suo orizzonte. Il messaggio è palesato da tutte le "frasi-sentenza" enunciate dai personaggi, in una cornice da pamphlet che riduce l'opera a lezioncina. I dialoghi non sono capaci di creare figure e analisi complesse come ci aveva abituati Sorkin ma, al contrario, sono schiacciati intorno a un unico elemento, senza creare ulteriori livelli di profondità. Molto spazio viene dedicato al dietro le quinte della produzione televisiva, alle riunioni degli sceneggiatori, come in un precedente lavoro di Sorkin, la serie "Studio 60 on the Sunset Strip". Ne fanno parte un insieme di personaggi egocentrici e arroganti, molto più divertenti delle battute sui copioni da loro scritti. Un quadro dove le donne sono tutte vittime e gli uomini tutti connotati negativamente, tra l'attore William Frawley (J.K. Simmons) sempre ubriaco e Desi cinicamente fedifrago, in un piatto e semplicistico schematismo.

La pallida ricostruzione storica non va oltre il calligrafismo, l'urgenza tematica limita la dimensione comico/ grottesca, e alla fine prevale la stucchevole parabola della presa di coscienza della protagonista, dai toni edificanti. Così "A proposito dei Ricardo", assumendo fino in fondo la dimensione al centro del suo racconto, tra scenografia patinata, personaggi che sembrano usciti dai loro stessi script e screzi coniugali, resta ingabbiato nella stessa confezione di cui avrebbe voluto mettere in luce meccanismi e idiosincrasie. Quello che voleva essere il ragionamento critico su una sitcom diventa esso stesso una sitcom.

 


13/03/2022

Cast e credits

cast:
Nicole Kidman, Javier Bardem, J.K. Simmons, Nina Arianda, Tony Hale, Clark Gregg


regia:
Aaron Sorkin


titolo originale:
Being The Ricardo


distribuzione:
Amazon Studios


durata:
132'


produzione:
Amazon Studios, Escape Artists


sceneggiatura:
Aaron Sorkin


fotografia:
Jeff Cronenweth


montaggio:
Alan Baumgarten


costumi:
Susan Lyall


musiche:
Daniel Pemberton


Trama
Nel 1952 la coppia formata da Lucille Ball e Desi Arnaz attraversa una crisi personale e professionale che mette a repentaglio la loro prestigiosa carriera a Hollywood, l'amore che professano e il programma televisivo con cui hanno successo.
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