Sei un adolescente al primo anno di liceo, prigioniero della timidezza e dei fantasmi irrisolti dell'infanzia. Il tuo unico amico è il professore di Inglese, i compagni di classe ti prendono per il culo e sai già che "sarà perfino peggio delle Medie". C'è anche quel dannato ballo scolastico da smarcare, oltre a quei 1.300 giorni che mancano alla fine del liceo. Solo, paralizzato nell'angolo, intravedi un'unica luce di nome Sam, stravagante fanciulla votata alle relazioni distruttive, che si dimena in pista insieme al fratellastro Patrick, al grido di "They're playing good music!". I violini di "
Come On Eileen" sono come un richiamo della foresta, ti butti nella mischia, lasciandoti trascinare in un ballo liberatorio. I Dexys Midnight Runners come una catarsi definitiva.
Ha un ruolo essenziale, la colonna sonora, nell'assecondare la narrazione di "Noi siamo infinito" (più ironicamente intitolato "The Perks of Being a Wallflower" nella versione originale), esordio-gioiello di Stephen Chbosky, autore anche dell'omonimo romanzo. Un uso che non appare poi molto dissimile da quello compiuto in un'altra pellicola adolescenziale di culto come "
Donnie Darko", anch'essa infarcita di canzoni memorabili del decennio 80.
La scena del ballo è forse lo zenith emotivo di un film che trasuda pathos da ogni dettaglio. Ambientato tra il '91 e il '92 in un liceo americano, racconta con sensibilità e nostalgia l'adolescenza inquieta di Charlie (Logan Lerman), Sam (Emma Watson) e Patrick (Ezra Miller). Con un commento sonoro tra i più ricchi ed emozionanti degli ultimi anni. Basti pensare alla sempiterna "
Heroes" di
David Bowie, che dopo aver sublimato sogni e miserie di Christiane F. e dei Ragazzi dello Zoo di Berlino, suggella quel senso di infinito magistralmente evocato dalla scena, già cult, del tunnel. Poi ci sono gli
Smiths, immancabile colonna sonora della desolazione giovanile, con tutte le sue angosce, trattenute al limite del baratro: "Non provare a svegliarmi domani mattina/ Perché me ne sarò andato/ Non star male per me/ Voglio che tu sappia/ Che nel profondo del mio cuore/ Mi sentirò felice di andarmene", dice "Asleep", canzone-feticcio del protagonista, evocando quasi tentazioni suicide.
Ma tutta la pellicola ruota attorno alla colonna sonora: è sulle conoscenze musicali raffinate che si cementa il sodalizio "esclusivo" tra i protagonisti, è attraverso le cassette-compilation che si consolida il legame sentimentale tra Charlie e Sam, ed è l'autoradio, sparata a tutto volume, a punteggiare le notti più sfrenate dei tre, a compimento ideale del loro "romanzo di formazione".
Si alternano classici del decennio 80 - nella storia, appena tramontato - come "Dear God" degli
Xtc, "Temptation" dei
New Order e "Teen Age Riot" dei
Sonic Youth, ma anche chicche misconosciute, come "Pearly Dewdrops' Drops" dei leggendari
Cocteau Twins, pionieri del dream-pop, o "Tugboat" dei
Galaxie 500, paladini di quell'indie-rock dimesso, venato di psichedelia, che avrebbe poi spopolato nel decennio successivo.
Proprio per questa profondità di sguardo sulla scena
underground degli Eighties e dei nascenti Nineties, stupisce un po' il fatto che a tutti e tre i protagonisti risultasse ignota proprio la "Heroes" di David Bowie che funge da traccia-cardine dell'intera raccolta. La scoperta finale di quell'arcano, però, sarà ancora una volta funzionale a un nuovo climax emotivo, che suggellerà l'eternità di quella comunione d'affetti sotto le luci al neon del tunnel.
Da segnalare, in aggiunta al cd "The Perks Of Being A Wallflower (Original Motion Picture Soundtrack)", contenente la "compilation" dei brani del film, un altro cd con alcune musiche originali della pellicola, composte da Michael Brook, già autore delle colonne sonore di "
Into The Wild - Nelle terre selvagge" di Sean Penn e di "
La memoria del cuore" di Michael Sucsy.
Una colonna sonora da brividi, dunque, per un film che solo chi non è mai stato adolescente potrà riuscire a vedere senza commuoversi.