Guy Ritchie rielabora lo spunto del suo film omonimo del 2015 per costruire una miniserie Netflix al cui centro troviamo un universo criminale coerente e irresistibilmente british
L’idea alla base del soggetto di "The Gentlemen" la spiega molto bene uno dei suoi personaggi, Stanley Johnston (Giancarlo Esposito), in uno dei numerosi e verbosi dialoghi della serie: i gentiluomini inglesi sono stati i primi gangster della storia. Abusi, soprusi e spietatezza ce l’hanno nel loro sangue blu, insieme all’innata e spocchiosa predisposizione a indossare completi d’alta sartoria e tutto il resto. Così, quando dopo il decesso del padre Eddie Horniman (Theo James) insieme al titolo di duca e ai possedimenti terrieri eredita una piantagione segreta di marjuana, non ci metterà troppo tempo a sentirsi a suo agio tra criminali di vario retaggio e situazioni via via più pericolose ed eticamente spinose.
Partendo dunque dallo stesso spunto del film omonimo del 2019, quello per l’appunto delle coltivazioni segrete di marjuana nelle magioni degli aristocratici inglesi, Guy Ritchie ha creato un'epopea e una serie di personaggi nuova, cui affidare gli sproloqui deliziosamente british delle sue sceneggiature e una serie di eventi folli, violenti e pertanto divertentissimi.
È impossibile non venire rapiti dal ritmo, dall’estetica e dall’imprevedibilità di "Refined Aggression", primo episodio della serie e dei due diretti dallo stesso Ritchie. Vedere Freddy Horniman (Daniel Ings) vestito da pollo e armato di fucile a canne mozze condurre una vera e propria caccia all’uomo per i viali alberati del castello di famiglia, catalizza l’attenzione immediatamente e chiunque abbia familiarità con la narrativa del regista e sceneggiatore inglese non potrà che sospettare, a ragione, che si tratti soltanto della prima di numerose, balzane trovate.
Certo la storyline principale su cui si dipana "The Gentlemen" non è delle più originali e comprendere dove la serie voglia andare a parere avviene abbastanza automaticamente, ma quello che importa è il viaggio e l’intrattenimento che porta con sé. Ogni episodio metterà infatti i membri della famiglia Horniman e Susy Glass (Kaia Scodelario), una sorta di stilosa sirena che attrarrà Eddie sempre più dentro al mondo della criminalità, a confronto con situazioni progressivamente più deliranti e dissennate. Oltre che, ovviamente, a personaggi pericolosi e dal taglio cult: gli immancabili zingari, una spacciatrice di auto modificate dal machete facile, un boss fanatico cattolico e tanti altri.
Facendo ottimo uso delle possibilità narrative offerte da ben otto puntate di circa un’ora, Ritchie e il co-sceneggiatore Matthew Read hanno creato un vero e proprio universo criminale, coerente e dal forte impatto iconografico, che, al netto di qualche inevitabile stereotipizzazione di troppo, sarebbe un peccato non sfruttare per una nuova stagione. Al solito, la componente citazionista è molto presente nell’opera del regista inglese e quindi vedremo il personaggio di Giancarlo Esposito gestire un impero della metanfetamina (strizzando l’occhio, dunque, al personaggio che ha reso celebre l’attore, il temibile e calcolatore Gus Fring di "Breaking Bad"), vari riferimenti a sue opere precedenti e la presenza nel cast del suo attore feticcio Vinnie Jones, in un ruolo più pacato e riflessivo del solito, addirittura dolce per certi versi, ma mai meno che cazzuto.
Fotografia pulita, scenografie e costumi ricchissimi, inquadrature dinamiche che si stringono tanto sui volti dei personaggi quanto sui gadget che li caratterizzano (abiti, automobili, gioielli, tatuaggi, etc etc), così come gli inserti musicali molto sbilanciati sul versante hip-hop, contribuiscono a creare un ambiente familiare per tutti gli aficionados di Ritchie, ma anche un luogo filmico di semplice ingresso per qualsiasi nuovo avventore. Doveroso poi sottolineare come il passaggio di regia, dopo i primi due episodi, dalle mani di Guy Ritchie a quelle dei meno noti David Caffrey, Eran Creevy e Nima Nourizadeh quasi non si nota e il cast è diretto ottimamente dall’inizio alla fine, sia nelle lunghe sequenze dialogate da commedia brillante che nelle parti d’azione più concitate.
titolo:
The Gentlemen
titolo originale:
The Gentlemen
canale originale:
Netflix
canale italiano:
Netflix
creatore:
Guy Ritchie
produttori esecutivi:
Guy Ritchie, Matthew Read, Ivan Atkinson, Bill Block, Marn Davies, Will Gould, Marc Helwig, Frith Tiplady
cast:
Theo James, Kaya Scodelario, Daniel Ings, Joely Richardson, Vinnie Jones, Giancarlo Esposito, Ray Winstone
anni:
2024