Ispirata al romanzo di David Nicholls, la miniserie Netflix interpretata da Ambika Mod e Leo Woodall cattura l’essenza del libro meglio di quanto non avesse fatto il film omonimo e si candida al titolo di serie romantica del 2024
In realtà, a ben pensarci, che una serie potesse catturare l’essenza e riprodurre i meccanismi di “One Day” (edito in Italia da Neri Pozza) di David Nicholls meglio di un film era chiaro. Mentre la pellicola di Lone Scherfig arrivò nel 2011, a soli due anni dalla prima edizione del libro e cavalcandone dunque l’onda del successo, per questa messinscena seriale, prodotta tra gli altri dallo stesso Nicholls, abbiamo dovuto invece aspettare tre lustri. Un lasso di tempo lungo quasi quanto la storia romantica degli adorabili Emma e Dex.
Nonostante le buone interpretazioni di Anne Hathaway e Jim Sturgess e nonostante la presenza dello stesso Nicholls in sede di sceneggiatura, la versione cinematografica del romanzo inglese funziona, e nemmeno in ogni suo frangente, soltanto come storia d’amore. Rinunciando, a causa del minutaggio ridotto e di una struttura diegetica poco elastica, a una riflessione profonda sul ruolo del tempo e ad altri tipi di osservazioni che, invece, arricchiscono la serie. Al contrario, la suddivisione della miniserie in ben 14 episodi è per sua natura più efficace a riprodurre l'idea alla base del libro. Quella di una storia a tasselli, la cui ricomposizione spetta al lettore e allo spettatore, a disposizione dei quali c’è il racconto di un solo giorno all’anno, quello di San Svitino.
Facciamo conoscenza con Dexter (Leo Woodall) ed Emma (Ambika Mod) la stessa notte in cui la fanno loro l’un l’altra, alla festa della sera del diploma, in quel di Edimburgo. È il 1988 e hanno la vita davanti. Quasi finiscono a letto, perché sono giovani e l’attrazione tra loro è forte sin dai primi sguardi, ma non quanto l’orgoglio di Emma e il suo scetticismo verso la vanità di Dex, e di una buffa malasorte il giorno dopo. Da questo momento in poi, ogni volta che li incontriamo nuovamente con il succedersi degli episodi, sarà passato un anno e starà allo spettatore, attraverso dialoghi e dettagli, fare mente locale su cosa sia successo nel frattempo: la triste dipartita di un genitore, dipendenze da alcool, alti e bassi professionali, che non risparmiamo né il privilegiato altoborghese Dexter né la combattiva, immigrata di seconda generazione Emma. Ma soprattutto a che punto è la loro relazione: un elastico sentimentale che si allunga e accorcia, muta forma costantemente tra amore ed amicizia e coinvolge a ogni tornata nuovi personaggi e situazioni.
Il "One Day" di Netflix è quindi una sorta di versione parossistica del modello ideato da Richard Linklater con la sua “trilogia Before", che una volta giunto allo struggente traguardo ci avrà fatto sbirciare nelle vite di Emma e Dexter quasi venti volte – debitamente tripartiti dalle consuete didascalie giganti, gli ultimi due episodi si dipanano su tre anni. Ora stano insieme e ora no, ora si cercano e ora non si cercano più, ora va tutto a gonfie vele e ora una tragedia è dietro l'angolo.
Complessa e multiforme, tribolata ma rassicurante, la storia di Dexter Mayhew ed Emma Morley è certamente la protagonista della serie, ma lo è altrettanto il tempo. Il tempo che dà, che toglie, il tempo che scorre inesorabile. Il tempo che può cessare da un momento all’altro, per la cui natura, come ci insegnano i personaggi di Nicholls, ogni momento andrebbe vissuto come fosse l’ultimo. Il tempo che diventa la misura del successo dei propri propositi, giudice inclemente e incurante di ceto sociale e colore della pelle dell’imputato.
Trasformati in una coppia multietnica dai meccanismi produttivi di Netflix, i due giovani, e poi via via meno giovani, inglesi sono interpretati splendidamente da Leo Woodall e Ambika Mod, straordinariamente spontanei nell'inscenare una relazione intensa e polimorfa, ma anche le insicurezze della "generazione X". Va sottolineato come alcuni episodi siano praticamente delle micro pièce teatrali che si consumano nel giro di un dialogo, attraverso il quale gli interpreti riescono a fare arrivare allo spettatore i segni del tempo trascorso, lo status quo emotivo del momento, nonché tracce di quanto accaduto nei lunghi lassi di tempo non filmati.
Non è da meno però il cast di contorno, utile a dar vita a una fitta galleria di figure secondarie stratificate e mai banali: i comprensivi genitori di Dex (Tim McInnerny ed Essie Davis), il maldestro fidanzato di Emma Ian (Johnny Weldon) e Sylvie (Eleanor Tomlinson), la sensuale moglie di Dexter.
Grazie alle numerose scene madri, la colonna sonora approfitta del lungo lasso di tempo da commentare, si va dal 1988 al 2007, per scandirlo e scandagliarlo alla maniera di un breviario di storia del pop alternativo inglese (e non solo). Ricco di classici, che vanno dai Blur ai Radiohead passando per Frankie Knuckles, ma anche di gustose sorprese note solo ai cultori – gli estremisti del britpop, ad esempio, ne riconosceranno di tutti i colori.
Insieme ai protagonisti e ai gusti musicali delle epoche che si avvicendano, cambia lentamente volto anche Londra, la location principale della storia che lascia però spazio anche ad altre zone d’Inghilterra, a capitali europee come Londra e Parigi e all’arcipelago Egeo. Pur utilizzati o riprodotti con cura, i luoghi della serie e i suoi costumi ci raccontano di una messinscena sobria ed essenziale, il cui nucleo è da ricercare invece nella scrittura e nell’intensità delle interpretazioni. In una storia semplice e credibile, così ricca di angoli e sfaccettature che quasi risulta impossibile non ritrovarsi in almeno alcuni di questi.
L’immedesimazione che è capace di generare, grazie anzitutto alla scrittura leggiadra e agile della showrunner Nicole Taylor, è dunque la chiave della riuscita di “One Day”. Una serie semplice soltanto in apparenza, che funziona invece su più livelli: ritratto generazionale, riflessione sul tempo e le sue funzioni, nonché coinvolgente quanto bilanciata dramedy.
titolo:
One Day
titolo originale:
One Day
canale originale:
Netflix
canale italiano:
Netflix
creatore:
Nicole Taylor
produttori esecutivi:
Roanna Benn, David Nicholls, Jude Liknaitzky, Nicole Taylor
cast:
Ambika Mod, Leo Woodall, Eleanor Tomlinson, Essie Davis, Tim Mc Innerny, Jonny Weldon, Brendan Quinn
anni:
2024