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Tratta da una celebre Graphic Novel edita da DC, la nuova miniserie Netflix Made In England, inscena un rompicapo spazio-temporale che mette alla prova anche gli spettatori più abituati a questo genere di prodotti. Il risultato finale, purtroppo, non è all’altezza del marchingegno messo in moto

Un detective della brumosa Londra Vittoriana (Kyle Soller), uno di quella sfiancata dalle bombe naziste (Jacob Fortune-Lloyd), una poliziotta londinese di origini indiane dei nostri giorni (Amaka Okafor) e una che invece bazzica le strade della capitale inglese di un futuro fumettoso (la Shira Haas di "Shtisel" e "Unortodox") indagano sullo stesso cadavere, ritrovato da ciascuno di essi nella propria epoca nella stessa stradina di Whitechapel. I quattro detective, chiaramente più interconnessi di quanto possano immaginare, si ritrovano a gestire delle indagini i cui passi sembrano venir indirizzati loro da una sorta di culto. Col passare degli episodi il mistero si infittisce progressivamente e soltanto verso la fine della serie sarà possibile, al netto dei debiti paradossi, sbrigliare il bandolo della matassa e comprendere a pieno l’entità della posta in gioco.

Ispirata all’omonima graphic novel di Si Spencer (edita da DC Comics) e affine in più aspetti al kolossal seriale tedesco "Dark", anch’esso di casa Netflix, “Bodies” è un ordigno spazio-temporale ben congegnato, capace di incollare lo spettatore alla sedia per la sua intera durata. Il primo e maggiore problema della serie ideata da Paul Tomalin è proprio però che, da un punto di vista puramente diegetico, sembra esserci davvero poco oltre al marchingegno. Che il meccanismo fantascientifico costruito affastellando i loop tipici dei viaggi temporali e gli indizi sparsi per le varie epoche finisce con il divorare il disegno finale, il senso stesso dei suoi vagabondaggi.

La scarsa propensione all’approfondimento della sceneggiatura di Paul Tomalin e Damusia Samal affligge purtroppo anche la scrittura dei personaggi, che in alcuni casi risultano poco più di manichini acconciati secondo i dettami stilistici del loro tempo. Se il sorriso guascone e i completi da dandy di Charles Witheman, la storia d’amore e menzogna del tormentato e giusto Alfred Hillinghead, nonché i modi da dura di Shahara Hasan sono sufficienti a catalizzare l’attenzione di chi guarda, non si può dire lo stesso di personaggi tagliati con l’accetta come quasi tutti quelli del futuro. È il caso della rachitica detective Iris Maplewood, la cui caratterizzazione si riduce ai corsetti in stile “The Fifht Element” e a un problema alla spina dorsale, ma soprattutto quello del “corpo” Gabriel Defoe (Tom Mothersdale) le cui apparizioni da vivo fungono solo e soltanto da proverbiale “spiegone”. Anche il viaggiatore nel tempo Elias Mannix (Stephen Graham/Gabriel Howell) avrebbe meritato qualche sfaccettatura e dettaglio in più. Le sue vicende da giovane sono debitamente struggenti, ben interpretate da Howell e delineano per benino le concause che lo porteranno alle sue azioni. Non si può dire lo stesso della sua versione matura, più sfuggente e nebulosa che enigmatica e intrigante.

Oltre alla struttura ben congegnata e oliata, "Bodies" ha però anche altri punti di forza. I quali, nonostante i difetti piuttosto importanti appena enunciati, ne fanno una serie in definitiva accattivante. Un fiore all’occhiello è certamente l’apparato estetico. La scelta di differenziare le epoche non soltanto mediante costumi ricercati, lessico e ambientazioni, ma anche stile e fotografia, unita all’agilità con il quale la sceneggiatura passa da una story line all’altra, rende il girovagare tra le stradine di Whitechapel ancora più coinvolgente. Le strade di Londra, già famose come terreno di caccia di Jack The Ripper, vengono quindi ambrate e cosparse di nebbia dalla fotografia scelta per l’epoca vittoriana, immortalate secondo i dettami dei noir durante la Seconda guerra mondiale, movimentate dal HD e dalle camere a mano nei nostri giorni e cartoonizzate in quelli futuri.

L’utilizzo di effetti speciali piuttosto caserecci sembra voler ribadire quanto Tomalin e il resto dei produttori si sentissero piuttosto sicuri della bontà della sceneggiatura che si trovavano in mano, al punto da non voler investire cospicuamente in quel comparto pur maneggiando una storia fantascientifica. La scelta non lede particolarmente le parti ambientate nel passato, le bombe fumettose sganciate su Londra dai tedeschi si abbinano anzi bene alla fotografia che le ritrae, mentre invece le esplosioni del 2023 e i varchi spaziotemporali mostrati nel futuro avrebbero certamente meritato qualcosa in più. 

Bodies
Informazioni

titolo:
Bodies

titolo originale:
Bodies

canale originale:
Netflix UK

canale italiano:
Netflix

creatore:
Paul Tomalin

produttori esecutivi:
Paul Tomalin, Susie Liggat

cast:

Amaka Okafor, Shira Haas, Kyle Soller, Stephen Graham, Greta Scacchi, Jacob Fortune-Lloyd, Tom Mothersdale

anni:
2023