Proprio così. Un mondo, quello televisivo, ormai dominato dalle serie tv, dagli show da 45 minuti a puntata che rendono più fruibile la visione. Ma, complice tutta una serie di nuovi modi di visione delle opere cinematografiche a casa, anche sul versante "cinema in tv" la concorrenza produce un innalzamento della qualità. La settimana che sta per iniziare ne è una dimostrazione.
Domenica 12 ottobre
L'olio di Lorenzo di George Miller (21.10, La 5). Affidata alla regia del solido australiano Miller, è una pellicola che esalta, pur con tutte le didascalie inserite nella narrazione, la prestazione dei due divi. Un racconto prevedibile, forse fin troppo, ma piacevole nella sua onestà intellettuale.
Il buono, il brutto e il cattivo di Sergio Leone (21.30, Rete 4). Il western fiume del regista romano porta a compimento la trilogia del dollaro con la scelta coerente di suddividere l'epopea in tre giganteschi ritratti umani. Il tutto culmina con l'ormai celebre "triello" finale. Ma il film è tutto un compendio della poetica leoniana, dall'incedere solo per dialoghi "cult" all'epicità della messa in scena.
Big Fish - Le storie di un'avventura incredibile di Tim Burton (22.10, Laeffe). Lo hanno definito il film manifesto del cinema burtoniano, e forse è veramente così. Quando, infatti, la potenza dell'immaginazione e del cinema fantastico incontra il mondo reale e le sofferenze quotidiane, è proprio in questo difficile equilibrio che Burton riesce sempre a dare il meglio di sé.
Misterioso omicidio a Manhattan di Woody Allen (22.55, La7d). Una scorribanda nel mondo del giallo da camera per il cineasta newyorchese. Certo, sempre di indagine sui generis si tratta se, come avviene in questo film, l'omicidio su cui Diane Keaton convince il marito restio a indagare serve soltanto per fare luce e sghignazzare sulle incongruenze e le ridicolaggini dell'alta borghesia della Grande Mela.
V per vendetta di James McTeigue (23.00, Italia 1). Direttamente da Alan Moore, un adattamento molto fedele della celebre graphic novel. Claustrofobico e idealista, perde un po' di forza eversiva in una messa in scena fin troppo politicamente corretta. Il film merita comunque una visione.
La doppia ora di Giuseppe Capotondi (23.15, Iris). Thriller italiano dal respiro internazionale, interessante bilanciamento tra un risvolto più sentimentale e intimista tipicamente nostrano e una lugubre indagine che procede per rivelazioni sussurrate. Il film si adagia decisamente sulle convincenti interpretazioni di Filippo Timi e, soprattutto, Ksenia Rappoport.
L'urlo della battaglia di Samuel Fuller (23.15, Italia7 Gold). Il solito, entusiasmante cinema del grande regista americano. Ancora una magnifica opera bellica, ancora uno splendido ritratto corale di soldati, asciutto, senza orpelli o morali nascoste: solo e soltanto la dura vita di trincea, stavolta più drammatica del solito perché la presenza della morte aleggia sui protagonisti come mai era accaduto nelle altre grandi pellicole di guerra di Fuller. Assolutamente da vedere.
Black Death - Un viaggio all'inferno di Christopher Smith (23.15, Rai 4). Vale la pena di segnalare anche questo simpatico film di avventura in costume, ambientato nel quattordicesimo secolo, allorché un gruppo di cavalieri valorosi, guidati da Sean Bean, cerca di sfuggire all'epidemia di peste bubbonica.
Lunedì 13 ottobre
Intrigo internazionale di Alfred Hitchcock (21.00, Iris). Uno dei titoli più celebri di sir Alfred, un thriller incentrato tutto sulla riflessione sulla doppia identità, sulla vacuità delle apparenze, tutto amplificato dalle immense possibilità di improvvisazione che può dare la macchina-cinema. Ancora una volta Hitchcock è il maestro del colpo di scena, dell'incubo metropolitano calato in ambientazioni alla luce del sole. Ovviamente imprescindibile.
The Young Victoria di Jean-Marc Vallée (21.05, Rai 3). Il cinema del regista di "Dallas Buyers Club" è sempre attento a non oltrepassare i limiti del pianificato, dell'eticamente corretto. Anche questa biografia dettagliata della giovane futura regina è incentrata sulla volontà di non "sbandare": è un cinema pulito, ordinato. Ma anche sincero nella sua ricerca della perfezione stilistica, della sua aderenza al tema narrato. È anche questo un titolo che non merita di essere dimenticato.
Detective Dee e il mistero della fiamma fantasma di Tsui Hark (21.10, Rai 4). Il talento visivo dell'autore cinese torna a farsi notare in questa pellicola del 2010. Macchina da presa che si fa giocattolo dinamico, che esalta tutte le possibilità di spettacolo che il cinema può dare: ma mai in modo sterile, perché il virtuosismo registico di Hark è sempre coerente con una capacità di tenere serrate le fila del racconto. Giocando tra i generi, a cavallo tra epica e action, il divertimento è assicurato. Se l'avete perso al cinema, recuperatelo in tv.
Valhalla Rising - Regno di sangue di Nicolas W. Refn (23.10, Rai 4). Il cinema espressionista di Refn quando ancora non aveva incontrato Hollywood. Eccolo qua, in un poderoso racconto drammatico concentrato in meno di un'ora e mezza. In un tempo non meglio precisato, dominato dalle scorribande dei vichinghi, due uomini tentano di ritrovare loro stessi nonché la loro libertà. Il cammino sarà, come sempre, doloroso e costellato da inaudita violenza. Ma la violenza di Refn è sempre rigorosa, motivata, addirittura etica, si potrebbe azzardare.
Martedì 14 ottobre
Lo sceriffo senza pistola di Michael Curtiz (21.00, Iris). Innocuo western di fine anni 50, girato da uno dei più brillanti commedianti della Hollywood dei tempi d'oro. Lo segnaliamo per il suo "anticonformismo": tra filone epico e filone revisionista, la scelta di improntare una storia del Far West con toni da commedia da camera è originale e desta simpatia.
Avatar di James Cameron (21.10, Canale 5). Vederlo in prima serata sulla rete ammiraglia di Mediaset forse metterà a dura prova anche i più strenui e pazienti telespettatori a prova di pubblicità. Ma comunque l'ultima frontiera del cinema fantastico di Cameron un'altra visione la merita eccome. Pur riciclando tematiche vecchie come il cinematografo e ammantando tutto di un'attesa spasmodica, nel film c'è un uso della tecnologia che, al momento in cui uscì, non si era ancora visto messo in pratica da nessun altro. I mondi possibili di un sognatore come Cameron sono romantici, drammatici, coinvolgenti come nient'altro nel cinema moderno.
L'assalto di Julien Leclerq (21.10, Rai 4). Teso action movie francese che ripercorre il drammatico sequestro e tentato dirottamento di un Airbus partito da Algeri e fatto atterrare a Marsiglia. E proprio nella città portuale le forze speciali transalpine prepararono un violento assalto ai terroristi. Ricorda per un certo verso "United 93" di Paul Greengrass: un modo di rileggere la storia del proprio Paese esclusivamente attraverso la ricostruzione dei fatti di cronaca avvenuti.
La strana coppia di Gene Saks (21.15, Rai Movie). Da un testo di Neil Simon, un semi-sconosciuto dietro la macchina da presa lascia campo libero alla verve del duo Lemmon-Matthau, all'apice della loro carriera. Scambi veloci, smorfie e giochi con la voce per un film che si regge tutto sulla brillantezza dei due divi.
Chopper di Andrew Dominik (22.55, Rai 4). Esordio australiano per il futuro regista de "L'assassinio di Jesse James per mano del cordardo Robert Ford". Un film indipendente a metà tra il grottesco psicologico e il dramma carcerario interpretato da un irriconoscibile e bravissimo Eric Bana.
Noi credevamo di Mario Martone (23.10, Rai Movie). Anarchico, eversivo, pazzo, sconvolgente, fuori da ogni regola. È il Risorgimento imponente ritratto dal regista napoletano che, attraverso la storia di tre giovani protagonisti, mette invece in scena un racconto in costume corale, crepuscolare, denso di significati e di messaggi politici. Capolavoro del cinema italiano del nuovo millennio.
Il giustiziere sfida la città di Umberto Lenzi (23.30, Iris). Singolare e leggero poliziottesco, più debitore allo spaghetti western che al suo stesso genere. Tomas Milian nei panni di un gangster vendicativo tra ironia e riflessioni politiche per nulla scontate.
Napoli sole mio di Giorgio Simonelli (23.30, VeroTv). Titina De Filippo in una commedia tutta napoletana ambientata nel capoluogo campano degli anni 50. Nulla di trascendentale o di memorabile, ma una bella fotografia di buoni sentimenti e serenità all'ombra del Vesuvio.
La banda Baader Meinhof di Uli Edel (23.40, Rsi La1). Nonostante la delusione suscitata dalla grande attesa non ripagata pienamente dalla prima visione, segnaliamo comunque questo solido film di impegno storico-politico che ripercorre l'epoca del terrorismo tedesco della Raf. Senza alcun tipo di chiave di lettura originale, l'opera si lascia guardare per quella che è: un'accurata ricostruzione all'interno di una pellicola di genere.
Mercoledì 15 ottobre
Una lunga domenica di passioni di Jean-Pierre Jeunet (21.00, Iris). Il regista francese innamorato di scenari surreali colora come un cartone animato anche la sua personale visione della Grande guerra, immortalata attraverso gli occhi un po' inespressivi della sua eroina Audrey Tatou protagonista di questo ambizioso melodramma. Molte cose non funzionano, a partire da una messa in scena posticcia, ma il talento visivo del cineasta è innegabile.
Django Unchained di Quentin Tarantino (21.10, Cielo). Forse perderà un po' della sua potenza evocativa e romantica sul piccolo schermo, ma ribadiamo anche in questa sede il nostro amore per la scorribanda western del regista di "Pulp Fiction". Il suo West, erroneamente definito un omaggio al nostro genere "spaghetti", è in realtà un universo cinefilo dove tutto, reale e finzione, viene centrifugato attraverso la solita lente deformante di Tarantino. Il risultato è ancora una volta eccezionale.
La contessa di Julie Delpy (23.10, Rai Movie). La diva transalpina in doppia veste, regista e protagonista. A dire il vero, molto meglio davanti la macchina da presa che dietro, dove non riesce mai a cogliere il registro narrativo giusto per fare della lugubre storia della contessa torturatrice di giovani donne un'opera cinematografica che restasse impressa nella memoria. Ma quando Julie sveste i panni dell'autrice e indossa quelli della terribile protagonista, ancora una volta bisogna rifarsi al detto fin troppo abusato per cui "la classe non è acqua".
La promessa di Sean Penn (23.50, Rsi La1). Bellissimo dramma noir sotto il sole della provincia americana firmato dall'insospettabile divo Penn. Dietro la voglia di arrivare a fare giustizia per un terribile delitto, il vecchio poliziotto interpretato da Jack Nicholson nasconde, dietro l'aria di chi non capisce come stanno cambiando i tempi, l'impotenza di una società che ha rinunciato a fermare il male quotidiano.
Giovedì 16 ottobre
The Town di Ben Affleck (21.05, Rsi La2). Il film "da rapina" continua ad affascinare vecchi e giovani autori di Hollywood. Anche Affleck non resta immune e ambienta a Boston questo appassionato omaggio al genere, in bilico tra ottime scene d'azione e meno convincenti cedimenti mélo. Ma il ragazzo sa il fatto suo e di sicuro non ci si annoia. Consigliato.
L'uomo che amò "Gatta danzante" di Richard C. Sarafian (21.10, Italia7 Gold). Western "in rosa" questo di Sarafian, scritto da una sceneggiatrice donna e raccontato attraverso gli occhi innamorati di una moglie in fuga dal marito violento che, dopo essere stata rapita da un gruppo di banditi, si innamorerà del loro capo. Colpisce più che altro per il dilatamento dei tempi e per il punto di vista di chi è esterno alle dinamiche che hanno fatto grande il genere western.
Will Hunting - Genio ribelle di Gus Van Sant (21.15, Rai Movie). Lasciati da parte i suoi esperimenti più sotterranei, Van Sant emerge dalla provincia e abbraccia l'industria hollywoodiana con il drammone scritto apposta per l'occasione dalla coppia Affleck-Damon. Un racconto morale, edificante quanto basta, per dare fama al cineasta americano e per correre in pompa magna alla notte degli Oscar. Ma è anche occasione per rivedere in scena, nell'unico film che gli valse una statuetta, Robin Williams.
Un giorno di ordinaria follia di Joel Schumacher (23.35, Iris). Una delle migliori interpretazioni di Michael Douglas che presta corpo e voce all'incubo del ceto medio americano che, messi da parte i sogni decaduti e le aspirazioni ormai frustrate, esplode in tutta la sua rabbia e in tutto il suo risentimento. La parabola del giustiziere metropolitano è messa in scena forse con troppa enfasi dal solito confusionario Schumacher. In mani più accorte sarebbe potuto diventare un film memorabile.
Venerdì 17 ottobre
Totò, Fabrizi e i giovani d'oggi di Mario Mattoli (21.00, Tv2000). Storia praticamente improvvisata sul set per questa commedia letteralmente divorata dai duetti delle due star. In grande forma entrambi, Totò e Fabrizi giganteggiano quando in scena ci sono solo loro. La principale fonte di piacere è assistere all'arte del recitare senza un copione pre-scritto.
Terminator di James Cameron (21.05, Rai 3). Cult movie degli anni 80, da piccolo film di fantascienza è stato capace di riscrivere alcune regole del genere, a partire dal sapiente uso delle nuove tecnologie per gli effetti speciali. Il film consacrò definitivamente Schwarzenegger come idolo mondiale.
La leggenda del re pescatore di Terry Gilliam (21.10, Laeffe). Uno dei più riusciti film del genio ex Monty Python, nonché una emozionante e commovente fiaba moderna, capace di restituire il fascino crudele di New York meglio di molte altre pellicole ben più gettonate. Le riprese d'insieme, costellate da dettagli onirici, non si dimenticano, così come gli scambi più brillanti tra Jeff Bridges e Robin Williams.
Sorelle mai di Marco Bellocchio (21.15, Rai 5). Episodio "minore" solo per modo di dire questo di Bellocchio nella sua imponente fase finale di carriera, riempita quasi soltanto da pietre miliari. La provincia e la famiglia, riprese in tempo reale, prendono vita in questo singolare ritratto d'insieme che mischia la realtà extracinematografica alla finzione e alla potenza della recitazione. Molto più rilevante di quanto potesse sembrare alla sua uscita (silenziosa) nelle sale.
Seduzione pericolosa di Harold Becker (21.15, Rai Movie). Intrigante thriller erotico di fine anni 80 che anticipa molte ossessioni che ritroveremo nei gialli del decennio successivo, in primo luogo la pervasiva commistione fra sesso e istinti omicidi. Nulla che possa passare alla storia del cinema, m grande prova di Al Pacino.
Looney Tunes Back in Action di Joe Dante (23.10, Mediaset Italia2). Gioco tecnico e cinefilo per nulla scontato, una pellicola, sfortunata come quasi tutte le altre di Joe Dante, che si prende il tempo per riflettere sul rapporto tra il cinema d'animazione e il live action, che omaggia i capolavori del passato (Roger Rabbit su tutti) e che è anche un divertito e nostalgico epitaffio di un modo di vedere il divertimento al cinema pronto ormai a tramontare.
Figli di un dio minore di Randa Haines (23.30, Rai Movie). In bilico sul sottile confine fra melodramma e patetismo, il film che ha regalato alla protagonista l'Oscar e il matrimonio con il divo William Hurt. È un film figlio del suo tempo, colpito e scioccato dalla diversità. Superato dalle nuove generazioni, è una buona fotografia di che cos'era l'America tra gli anni 80 e i 90.
Sabato 18 ottobre
Madagascar 2 di Darnell&McGrath (21.10, Italia 1)
Nel centro del mirino di Wolfgang Petersen (21.10, La7)
38 testimoni di Lucas Belvaux (22.45, Rai 4)
Fuga da Absolom di Martin Campbell (23.30, Rete 4)
Gli inesorabili di John Huston (23.35, Rai Movie)
Le ragazze della Casa Bianca di Andrew Fleming (23.50, La5)