Mavis Gary (Charlize Theron) è una donna matura, divorziata, sessualmente attiva e a modo suo realizzata.
Scappata dal paese di bifolchi in cui è nata e cresciuta, è approdata nella metropoli (Minneapolis) e scrive romanzi "Young Adult", quei bestseller un tanto al chilo che sull’onda degli Harry Potter e Twilight hanno un grande successo presso gli adolescenti.
Il sesso, l’alcol e il minuscolo cane Dolce le riempiono il vuoto di una vita serializzata e provano a tenerla lontana dal culto del passato, che non solo non è morto ma non è neanche passato e che si sostanzia nel suo fidanzatino dei tempi del college, il “bel manzo gentile” Buddy (Patrick Wilson) che vive, vegeta, si moltiplica e prospera nel paesino natale.
I tempi sembrano maturi per una resa dei conti…
Prosegue il viaggio del talentuoso Reitman nella sua America, antica terra di eroica middle-class e perfida cattiveria, e oggi, al massimo, rifugio di vigliacchetti che difendono il proprio orticello.
Il regista non si pone problemi di ordine morale né offre soluzioni o facili consolazioni, solo piccole strategie di sopravvivenza, quelle che si rendono necessarie quando l’alcol, da solo, non basta più.
Reitman registra impassibile l’autismo metropolitano (che un tempo i socio-psicologi chiamavano "comportamentismo" ed era il volano del Sogno Americano), imprime su pellicola il guazzabuglio di colori caotici, freddi e male intonati (guardate la locandina per convincervene) che aspetta con impazienza la sera per potersi acquietare nel buio e nella tetraggine dei suoi bar, dove l’opaco bourbon fa da viatico a una nottata di sesso col primo sconosciuto capitato a tiro.
In effetti, Minneapolis sembra un enorme camaleonte, un grande progetto di mimesi col solo scopo della sopravvivenza a ogni costo. Né di meglio succede in provincia, dove si pratica la tattica difensiva dell’oblio, la negazione della realtà, la rimozione del perturbante Mavis.
"Young Adult" è un horror senza sangue né motoseghe, ma con tanti vermicelli che si agitano e chiedono solo “di poter continuare a vivere”.
Il riferimento a "Juno" e al suo aborto non è del tutto casuale perché introduce la penna ispirata di Diablo Cody che ha sceneggiato entrambi i film e anche quel "Jennifer’s Body" che horror lo è per canone.
La bravura di Reitman sta tutta nell’assecondare il sottotesto dell’ex-spogliarellista e blogger con una regia appena accennata: Mavis si sveglia ogni mattina più sfatta di uno zombie vero; il suo confidente e compagno di sbronze Matt (Patton Oswalt) è ripreso impietosamente nella sua fisicità amebica e nei suoi handicap motori e probabilmente sessuali; la moglie del manzo, l’avversaria, in un’inquadratura su due sembra macrocefala (la bella Elisabeth Reaser, che in realtà ha solo una fronte ampia); Dolce è un cagnolino che sembra un gremlin, muto e portatile come un giocattolo; il cugino paraplegico di Mavis, pieno di politically correct gioia di vivere si fa odiare già al terzo dei suoi cinque minuti di sproloquio e come un film horror ci si aspetta che gli sarà tagliata la testa per zittirlo.
La lista potrebbe andare avanti ma già così è abbastanza rappresentativa, talché esce fuori la legittima domanda: più bravo il regista o la sceneggiatrice?
La risposta, in "Young Adult", è che la più brava è Charlize Theron, al momento l’unica attrice in grado di rappresentare degnamente il piccolo mostro di bellezza che è: l’industria cinematografica non avrà mai ringraziato abbastanza questo genere di donne (su tutte: la spilungona Katherine Hepburn) bellissime e insieme "difettate".
Il punto debole della Theron è senza dubbio il mento sfuggente, puntuto, che a seconda dell’inquadratura fotografa la sua faccia seducente e bruttina allo stesso tempo; e anche i suoi capelli, poco folti, e il suo seno, non certo giunonico.
Da questi punti di debolezza la bella Charlize ha già costruito una carriera che prevediamo notevole ancora per decenni, con le sue extension di capelli, il suo trucco lungo e insistito, le maschere di bellezza, le posticce protesi al seno, la calzamaglia che tiene su il culo, tutto messo in mostra come una sessione di Photoshop che crea “mostri”.
Inoltre Mavis è una ghost-writer, sforna "capolavori" seriali di un brand di successo e così nel film abbiamo anche il fantasma.
"Young Adult" è probabilmente LA commedia come può essere intesa oggi, una bomba apparentemente innocua che quando scoppia fa più male di un film dichiaratamente “politico”.
Forse è questo il motivo per cui sta passando sotto silenzio, anche nelle sale italiane che poco e male lo stanno proiettando, preferendogli qualcosa di più innocuo per davvero che già dal titolo fa cascare le braccia: "Ti stimo fratello".
cast:
Charlize Theron, Patton Oswalt, Patrick Wilson, Elisabeth Reaser, Jill Eikenberry
regia:
Jason Reitman
titolo originale:
Young Adult
distribuzione:
Universal Pictures
durata:
94'
produzione:
Paramount Pictures
sceneggiatura:
Diablo Cody
fotografia:
Eric Steelberg
scenografie:
Kevin Thompson
montaggio:
Dana E. Glauberman
costumi:
David C. Robinson
musiche:
Rolfe Kent