"Whiteout" è l'ennesimo esempio di "spazzatura americana thriller commerciale da vendita autunnale". Già l'inizio del film è un mastodontico esempio di banalità e nonsense. Un aereo in volo tra i cieli dell'Antartide (dove infuria una tempesta), bucherellato a destra e a manca da raffiche di mitra (dall'interno della carlinga, perché i tizi si fanno la guerra dentro al velivolo...), senza un pilota a manovrarlo "plana" elegantemente nella neve e rallenta la sua corsa tra spruzzi bianchi realizzati al computer - esattamente come in altre identiche sequenze di altrettanti pessimi film d'azione di serie z. E siamo già di fronte a un "super-presupposto" di partenza. Poi vediamo gli immancabili paesaggioni da fotografia - in questo caso montagne innevate che svettano su un cielo dal leggero accenno crepuscolare. Quindi, ovviamente, l'inquadratura seguente vede Kate Beckinsale intenta a spogliarsi per andare a farsi una doccia...
Tutto questo dovrebbe far capire irrimediabilmente qual è lo "spessore" di questo film - più o meno quello di una banconota. Il resto del film infatti non vale nemmeno la pena di raccontarlo. Potreste prendere un qualsiasi dvd di un film thriller misconosciuto e a basso budget, truculento e idiota, risalente agli anni 70, impolverato tra gli scaffali di casa, visto una volta sola, comprato per sbaglio e sarebbe la stessa cosa di guardare "Whiteout". Era difficilissimo fare un film così banale, così palesemente inverosimile e furbo. Però a Hollywood riescono anche nelle imprese impossibili... Il finale, che non abbiamo intenzione di svelare - se qualcuno lo vuole vedere, io non voglio certo rovinargli la sorpresa - è pure una scopiazzatura da un noto film americano degli anni 90.
"Whiteout" vorrebbe essere un esempio di thriller "ragionato" e, vista la scelta d'ambientazione e il passato della protagonista, anche "riflessivo". Ma la sceneggiatura, adattamento di una graphic novel - oggi è di moda... - fa acqua dappertutto (ed è stata scritta da quattro persone!!) e i dialoghi o sono stucchevoli o risultano pessime battute che neanche in "American Pie". Roba tipo:
«Quella faccia mi ricorda la prima volta che sei entrata nel mio ufficio»
«Impossibile, quella volta ero abbronzatissima»...
Insomma, Dominic Sena torna dietro alla macchina da presa a distanza di otto anni dall'ultima prova, "Codice: Swordfish". A parere di chi scrive poteva aspettare ancora un pochino, rifletterci su di più e forse sarebbe stato meglio.
cast:
Kate Beckinsale, Columbus Short, Tom Skerritt, Gabriel Macht
regia:
Dominic Sena
titolo originale:
White Out
distribuzione:
Warner Bros. Pictures
durata:
101'
produzione:
Warner Bros. Pictures, Dark Castle
sceneggiatura:
Erich Hoeber, Jon Hoeber, Chad Hayes, Carey Hayes
fotografia:
Christopher Soos
scenografie:
Graham 'Grace' Walker
montaggio:
Stuart Baird, Martin Hunter
musiche:
John Frizzell