Sulla carta probabilmente doveva apparire esilarante questo "Walk Hard", progetto del nuovo
golden boy di Hollywood Judd Apatow (suoi due campioni d'incasso come "40 Anni Vergine" e "Molto Incinta", inspiegabilmente piaciuti pure alla critica Usa), affidato alle mani del giovane Jake Kasdan (che dell'illustre padre Lawrence pare avere in comune solo il cognome).
Il film è sostanzialmente un
biopic fittizio sulla vita della rockstar Dewey Cox (interpretata dal grande John C. Reilly), che traumatizzato dalla morte del fratello maggiore (tagliato in due da un
machete!) decide di dedicarsi alla musica, con lo scopo di rendere onore alla memoria del defunto. Seguirà la classica parabola di ascesa e caduta, costellata da sesso (422 donne in tutto), ambizioni spropositate (la registrazione di un disco psichedelico influenzato dall'LSD) e dipendenza da droghe varie. Tutto in salsa comico-demenziale e, appunto sulla carta, molto gustoso. Ma il film funziona invece poco. Di tutte le strade che Apatow e Kasdan potevano tentare, è quella meno coraggiosa che viene scelta: la pellicola infatti non è altro che una parodia, fin troppo fedele, del recente "Walk The Line" (richiamato sin da titolo e locandina), rievocazione cinematografica della vita del leggendario Johnny Cash.
La sceneggiatura ha però il fiato corto, e dopo una ventina di minuti la trovata smette di divertire e annoia soltanto. E se ogni tanto, grazie a qualche trovata delirante, si ridacchia (gli organi genitali maschili in primo piano, la disintossicazione di Cox), molte altre gag (colpa anche di un doppiaggio inevitabilmente inadeguato) cadono a vuoto o vengono ripetute sino allo sfinimento (il padre di Dewey che esclama "è morto il figlio sbagliato!").
Una delusione, in cui vanno sprecate pure la bella colonna sonora originale (interpretata dallo stesso Reilly) che ripercorre con maestria ogni trend della scena musicale Usa dagli anni 50 ai 70 (gli esordi di Cox sono in salsa country, nei 60 il repertorio vira sulla psichedelia, mentre nei 70 affiora pure la disco), e le comparsate fulminee di tanti volti celebri della scena musicale e non: Jack White è Elvis Presley, Jackson Browne, Ghostface Killah, i Temptations e Eddie Vedder sono sé stessi, mentre Jack Black interpreta un Paul McCartney grassoccio (coadiuvato da Justin Long, Jason Schwartzman e Paul Rudd, nel ruolo degli altri
Fab Four).