I wonder if you can
J.L.
Lennon è uno dei grandi protagonisti della cultura del 900, per come ha fuso musica pop, critica sociale e avanguardia artistica. E' quindi un peccato che attratti dal suo nome si finisca a vedere un film di basso livello come "USA vs John Lennon".
Il debole spunto per questo documentario è la causa intentata dall'Immigrazione degli Stati Uniti (su richiesta ufficiale di quell'infame despota di Hoover) per espellere John Lennon dallo stato, prima perchè il visto è scaduto, poi per una vecchia condanna per possesso di marijuana. La vicenda deve avere sicuramente angosciato Lennon, ma non è così interessante da riempire un'ora e mezza neanche per il suo fan più dedicato. A un certo punto i due registi devono aver compreso questo problema, e infatti tentano di estendere varie propaggini in direzioni diverse: la vita privata di Lennon, la sua attività politica in senso più ampio, il contesto sociale del processo. Nessuna di queste strade, però, è percorsa con convinzione, anzi, il risultato finale è un documentario di cui sarebbe impossibile indovinare il filo conduttore se non venisse esplicitato nel titolo.
Due le principali pecche di "USA contro John Lennon". La prima è la scelta completamente errata - ai confini del casuale - delle persone da intervistare. All'inizio ha ampio spazio un indefinito "amico di famiglia" (quale?) che sentenzia un pò a caso. Poi dal cielo piombano senza una vera ragione personaggi come la grandissima ma fuori posto Angela Davis, un senatore di destra scelto esclusivamente come rappresentante dei Lennon-haters, un Gore Vidal al limite della demenza senile, un agente dell'FBI non direttamente coinvolto nel caso che ci regala il classico "America, love it or leave it". Dalla maggior parte delle persone intervistate (con l'eccezione notevole di Yoko Ono) non impariamo assolutamente nulla su Lennon o sulla vicenda. La seconda pecca gravissima è la regia, che sembra ricalcare le trasmissioni pulp americane sui serial killer con personalità multiple e sulle possessioni demoniache. Scelte grafiche pacchiane e improbabili, colonna sonora gestita male (in un film su Lennon!), e una quantità incredibile di fastidiosi tagli al nero totale o al bianco totale. Forse però la cosa più fastidiosa è la manipolazione del materiale d'archivio, pesantemente rimontato e a volte alterato graficamente.
Insomma, a meno che non siate proprio seguaci di Lennon (come chi scrive) lasciate perdere "USA contro John Lennon": quello che volete si trova in altri documentari. Se vi interessa la storia dei Beatles, guardatevi "Living in the Material World" (anche se è incentrato su quell'antipatico di Harrison e non su Lennon), se vi interessa la controcultura del 900 guardatevi i bei documentari "Marley" e "When We Where Kings", se vi interessa uno spaccato sul movimento anti-guerra del Vietnam non perdete l'eccezionale "The Weather Underground" (altro che flower power...).
"U.S.A. vs John Lennon" strappa la sufficienza per un unico motivo: la grande quantità di materiale inedito di Lennon che probabilmente è sconosciuto a quasi tutti. Le interviste rilasciate da dentro un sacco sono l'apice, ma Lennon riusciva ad inserire un elemento di intelligenza in ogni singola conversazione, e ascoltarlo parlare di qualsiasi cosa è un raro piacere. E' bello vederlo quando (non ancora trentenne) discute violentemente con i direttori di Daily Mirror e New York Times. Ed è emozionante assistere al lancio della famosa campagna dei poster WAR IT'S OVER if you want it. Non era facile fare un documentario all'altezza del genio di Lennon, e infatti non ci sono riusciti.
cast:
John Lennon, Yoko Ono, Bobby Seale, Angela Davis, Edgar J. Hoover, Richard Nixone
regia:
John Scheinfeld, David Leaf
titolo originale:
USA vs John Lennon
distribuzione:
Lucky Red
durata:
99'
produzione:
Authorized Pictures
sceneggiatura:
David Leafe, John Scheinfeld
fotografia:
James Mathers
montaggio:
Peter S. Lynch
musiche:
John Lennon