Ondacinema

recensione di Alessio Cossu
5.0/10

Una pizzeria avviata a Milano, ma ora sotto la spada di Damocle dei creditori, una moglie non bellissima, ma di polso, un figlio temporaneamente pizzaiolo e aspirante dj, ma che non ha il coraggio di osare, una figlia ad Amsterdam per frequentare un master di marketing, ma che lo ha interrotto prima di terminarlo. E poi c’è lui, Salvo, il protagonista, un Aldo Baglio a suo agio anche senza Giovanni e Giacomo, anche se lontano dai vertici della vis comica che lo ha reso celebre sul piccolo schermo.

Salvo è il capobastone dell’istituzione eternamente in crisi della commedia italiana: la famiglia. A minarne la stabilità non sono tanto ragioni di carattere sentimentale, visto che la tresca che emerge nel corso del film è solo una spenta fiamma di gioventù. Ad attraversare acque agitate è piuttosto l’homo oeconomicus, quello che deve far quadrare i conti della gestione della pizzeria, rientrare nel budget di spese, ed evitare soprattutto che i debiti mandino tutto a monte. Il retroterra che Salvo si è lasciato alle spalle da giovane è fatto di un lavoro duro e poco remunerativo. In Sicilia è rimasto il fratello Lillo che, messa da parte la vocazione di pizzaiolo, lavora nei campi. La morte del padre richiama Salvo al suo paese e lo mette di fronte alla realtà del difficile rapporto col fratello, un uomo burbero, indurito dalle fatiche e poco incline ad aprire un canale comunicativo con quel ramo della famiglia ormai…milanese. C’è poi il padre, che per Salvo è come un fantasma: tanto prima quanto dopo la propria morte compare nel film esclusivamente nei flashback, i quali assumono un tono recriminatorio, accusatorio e a tratti pure vessatorio. Se il Salvo interpretato da Aldo Baglio è ben poco sfaccettato e soprattutto va incontro a un arco di trasformazione che narrativamente assicura il lieto fine, ma dal punto di vista della sceneggiatura sacrifica lo scavo psicologico alle esigenze di facile cassetta, il padre è un Tony Sperandeo che, pur essendo colui che meglio recita rispetto agli altri, pare la caricatura di sé stesso.

Nel film di Alessio Lauria ci sarebbero pure tutti gli ingredienti per una buona commedia, ma il lieto fine pare una sterzata improvvisa, una forzatura diegetica, più che l’esito di un approdo verosimile e convincente. Si potrebbe dire, in estrema sintesi, che "Una boccata d’aria" è un film che rigirandosi su sé stesso ci mostra pizze, pizzerie e pizzaioli. Una regia piatta, con una messa in scena in cui accade sempre e solo una cosa per volta; flashback ridondanti, che, anziché dare, tolgono spessore ai personaggi. Queste le pecche più vistose del film. Anche la recitazione degli attori lascia talvolta a desiderare, soprattutto nei ruoli maschili: vi è addirittura un’occasione nella quale, in coincidenza con una battuta, si ha la sensazione che intervenga uno stacco di montaggio prematuro per evitare che l’espressione dell’attore da seria si faccia ilare. Per quanto riguarda le tematiche affrontate, il topos della gestione dell’eredità come elemento detonante nei rapporti familiari è stato recentemente affrontato in chiave drammatica in "Welcome Venice", di Andrea Segre, con esiti più apprezzabili. Ciò dimostra che trattare il suddetto tema in chiave comica può rivelarsi un rischio nel caso in cui i generi cinematografici presenti nella pellicola non siano armonicamente modulati. La buona commedia italiana, ad esempio, ci ha abituato a una critica corrosiva nei confronti del malcostume o delle tare morali e caratteriali elevando allo stesso tempo situazioni contingenti a simboli imperituri di comicità. In altri termini, la contaminazione di commedia e tragedia funziona laddove non si pretenda di infarcire il testo filmico con gag o soluzioni di sceneggiatura che richiamando esplicitamente stili di comicità estranei alle sequenze nei quali compaiano finiscano per compromettere la tensione narrativa.


09/07/2022

Cast e credits

cast:
Aldo Baglio, Lucia Ocone, Giovanni Calcagno, Ludovica Martino, Davide Calgaro, Tony Sperandeo


regia:
Alessio Lauria


titolo originale:
Una boccata d'aria


distribuzione:
01 Distribution


durata:
95'


produzione:
Groenlandia, Rai Cinema


sceneggiatura:
Aldo Baglio, Valerio Bariletti, Morgan Bertacca


fotografia:
Luca Nervegna


scenografie:
Paola Peraro


montaggio:
Francesco Loffredo


costumi:
Magdalena Grassi


musiche:
Federico Bisozzi


Trama
Salvo, lasciata da giovane la Sicilia, è il proprietario di una pizzeria di Milano che, contrariamente ai suoi progetti, non naviga in buone acque. Il fratello Lillo è invece rimasto in Sicilia rinunciando al sogno do doventare pizzaiolo e conduce un'esistenza apparentemente più grama dedicandosi a mansioni agricole. La morte del padre e il rientro di Salvo in Sicilia fa emergere vecchi contrasti tra i fratelli, e anche i rapporti tra Salvo, la moglie e i figli si fanno più difficili quando l'eredità paterna sembra poter essere la soluzione alle difficoltà economiche.