Chi è cresciuto guardando "Tartarughe Ninja alla riscossa" nei pomeriggi autunnali della propria gioventù non poteva rimanere indifferente di fronte alla notizia - ormai risalente a quasi sette anni fa - che John Woo (l'osannato maestro del cinema d'azione) avrebbe personalmente curato la regia di una nuova avventura cinematografica dei quattro ninja verdi. Affidandosi alla Computer Grafica avrebbe realizzato un sentito omaggio a uno dei suoi
cartoon preferiti - parole sue - e quindi tutti (me compreso, che diamine) eravamo già con l'acquolina in bocca. Ben presto però John Woo si allontanò dal progetto per seguire altre pellicole e, infine, ritornò nella sua Hong Kong per dirigere il bel "
Red Cliff", da noi ridotto a un film unico intitolato "
La Battaglia dei Tre Regni".
Ora, considerato che John Woo non ha niente a che fare con questo "TMNT", perché parlarne? In realtà è che di questo film non c'è molto da dire, quindi tanto valeva introdurlo parlando di ciò che "avrebbe potuto essere". "TMNT" purtroppo è un semplice quanto banale cartone animato fatto al computer. Tutto qui. C'è di peggio, sia ben chiaro e non che produttori e regista (un Kevin Munroe all'esordio che comunque non sbava e gira già con tocco abile) cercassero il "capolavoro" ma i numeri di partenza facevano sicuramente sperare in qualcosa di più: nella versione in inglese i personaggi sono doppiati da nomi illustri come Patrick Stewart, Chris Evans e Sarah Michelle Gellar e la colonna sonora è affidata a Klaus Badelt, grande collaboratore di Hans Zimmer e autore di numerose colonne sonore notevoli. Nonostante tali presupposti appare però indubbio come la pellicola in questione non riesca a competere nemmeno con i tre film
all-live precedenti. Se la gioca giusto con il terzo, che si era definitivamente affondato da solo con una sceneggiatura ignobile, ma presenta grossi debiti nei confronti del secondo - modello di ispirazione evidente, anche e soprattutto nella scelta musicale della colonna sonora - e non può nemmeno pensare di competere con il primo - peraltro all'epoca divenuto famoso per essere stato il film "indipendente" più costoso di sempre.
Nato sicuramente per una distribuzione dedicata al pubblico dei più piccoli, "TMNT" ha almeno il pregio di non stancare né di fissare troppo l'attenzione sui particolari tecnici del
Bushido o sulle tipiche crisi di identità dei "diversi" costretti a nascondersi dal popolo degli umani. In questo senso si mantiene l'aspetto più divertente della serie a cartoni, rispecchiata senza dubbio nelle forti tipizzazioni delle quattro tartarughe. A peccare parecchio è la sceneggiatura che non rende merito al passato della serie tv, manca il vecchio Shredder, manca il rapporto, vero e sincero delle quattro tartarughe con la città di NY e la trama divaga parecchio nel "fantascientifico", andando a pescare i "cattivoni" di turno direttamente 3000 anni indietro nel passato. Ma questo toglie spazio solo in parte all'immancabile pizza, ai rutti di Michelangelo, ai discorsoni del Maestro Splinter (nella versione in inglese doppiato per l'ultima volta dal compianto Mako, voce originale della serie a cartoni) e alla rabbia, solita, di Raffaello. Insomma il vecchio plot è solo parzialmente snaturato. Un estimatore di vecchia data storcerà il naso ma i ragazzini lo troveranno ugualmente divertente e "ritmato".
Alla fine "TMNT" piacerà ai più piccoli, che potranno goderselo in dvd a casa propria, proprio come i cartoni di una volta, per nulla volgare o esagerato nella violenza, disegnato piuttosto bene e montato degnamente. Merita sicuramente per almeno una sequenza (wachoskiana, verrebbe da dire, ma in fondo sono forse proprio i due fratelli ad aver pescato dal soggetto originale) e nel complesso, senza troppa aspettativa, lo può apprezzare anche chi, come me, ha passato l'età "dei cartoni in tv" ma rimane un inguaribile nostalgico.