Ondacinema

recensione di Simone Pecetta
6.0/10

“The interpreter” è un thriller complesso e intelligente dal ritmo lento e cadenzato in apertura e via via sempre più incalzante sino al finale, un thriller che si vuole inserire nel filone che a partire da “Intrigo internazionale” di Hitchcock conduce a “Frantic” di Polanski passando per “I tre giorni del condor” dello stesso Pollack. Volendo scavare ancora più a fondo nell’immaginario del regista potremmo anche trovare delle tracce de “Il terzo uomo” di Reed soprattutto per la capacità di caratterizzare i personaggi evitando le principali tendenze omologatrici del genere e di “Angoscia” di Cukor. D’altro canto, Pollack è regista esperto ed attento, ma rispetto a questi grandi punti di riferimento “The interpreter” perde qualcosa.

Silvia Broome (Nicole Kidman) è un interprete delle Nazioni Unite che si trova ad ascoltare una conversazione che non avrebbe dovuto sentire: l’omicidio di un dignitario sta per essere compiuto e proprio nell’edificio dell’ONU – che per la prima volta apre le proprie porte per divenire il set di un film concedendo così a Pollack ciò che in passato aveva negato ad Hitchcock. Tobin Keller (Sean Penn) è un agente dei servizi chiamato ad investigare, ma la sua indagine condurrà ad inaspettate pieghe e sarà necessario gettar luce sul passato dell’interprete.

Grande merito di questo film è il saper costruire tra i protagonisti un rapporto autentico di vicinanza ed empatia senza farlo sfociare in un’artificiale parentesi rosa, ma d’altro canto ci sono intrighi da svelare e omicidi che pretendono d’esser risolti e soprattutto qui è necessario mostrare come la dimensione politica attraversa da parte a parte quella umana creando un intreccio insolubile che concede ben poco spazio alla banalità e al cliché di genere.
Nicole Kidman si conferma essere un attrice particolarmente portata ad interpretare ruoli drammatici, ricordiamo sopra a tutto le sue performances ne “La macchia umana” e in “Dogville”, e al contempo Sean Penn riesce a brillare di una oscura luce in maniera tale che è proprio la densa tensione simpatetica che tra i due attori viene a crearsi che sopperisce alle carenze di questo film.

Nonostante ciò “The interpreter” non convince fino in fondo: da un lato per una eccessiva retorica che fa sembrare l’opera di Pollack poco meno di una dichiarazione d’amore all’Organizzazione delle Nazioni Unite e dall’altro per una conclusione che appare un po’ forzata. Sembrano, e in effetti sono, molto lontani gli anni in cui il Pollack, cantore delle debolezze dell’America, firmava “Non si uccidono così anche i cavalli?” o “Corvo Rosso non avrai il mio scalpo”, ma qualcosa sembra non cambiare mai: la delicata eleganza con cui il film scivola via.


08/03/2011

Cast e credits

cast:
Nicole Kidman, Sean Penn, Catherine Keener, Jesper Christensen, Yavan Attal, Earl Cameron, George Harris


regia:
Sydney Pollack


titolo originale:
The Interpreter


distribuzione:
Eagle Pictures


durata:
128'


produzione:
Universal Studios, Working Title


sceneggiatura:
Charles Randolph, Scott Frank, Steven Zaillian


fotografia:
Darius Khondji


scenografie:
Beth A. Rubino


montaggio:
William Steinkamp


costumi:
Sarah Edwards


musiche:
James Newton Howard


Trama
Una interprete delle Nazioni Unite, Silvia Broome, inavvertitamente ascolta due persone che parlano di un complotto per assassinare qualcuno. Ad indagare sul caso viene chiamato un agente dei Servizi Segreti degli Stati Uniti, Tobin Keller.