"The Housemaid" di Kim Ki-young (1960) in Occidente è stato scoperto tardi, ma in Corea è considerato una vera e propria pietra miliare del cinema. Consacrò Kim come maestro del thriller psicologico (senza però tralasciare lusinghieri accostamenti col cinema di Buñuel) ed è ricordato anche per essere uno dei primi film di uno dei più popolari attori coreani di sempre, Ahn Sung-ki (interpretava il figlio del protagonista e aveva un'uscita di scena davvero d'effetto!). Se avete occasione di recuperarlo (magari nella copia restaurata col contributo di Martin Scorsese), non lasciatevelo scappare.
Non deve essere certo stato facile per Im Sang-soo misurarsi con un titolo così importante. Presentato come un remake, il nuovo "The Housemaid" è più che altro una variazione sul tema e del resto lo stesso Kim Ki-young era tornato ad affrontare tematiche simili in lavori successivi come "Woman on Fire" (1971) e "Woman of Fire ‘82".
Anche se il regista de "La moglie dell'avvocato" e "President's Last Bang" in passato ha dimostrato di sapersela cavare miscelando il registro drammatico con quello comico grottesco, il vecchio film, con le sue traiettorie geometriche, i suoi lampi di genuina cattiveria e il finale all'insegna dello sberleffo, resta un modello abbastanza inarrivabile.
Peccato, perché i colori lussureggianti di Im, i suoi movimenti di macchina avvolgenti, le prodighe performance dei protagonisti, alcune situazioni erotiche convincenti, depongono a favore di un'opera che sebbene non all'altezza dell'originale, non merita di essere bocciata in toto.
cast:
Jeon Do-yeon, Lee Jung-Jae, Yun Yeo-Jong, Ahn Seo-Hyeon, Seo Woo
regia:
Im Sang-soo
titolo originale:
Hanyo
durata:
107'
produzione:
Mirovision
sceneggiatura:
Im Sang-soo
fotografia:
Lee Hyung-deok
montaggio:
Lee Eun-soo
costumi:
Choi Se-yeon
musiche:
Kim Hong-jip