In una scena del film, una madre racconta, con un sorriso di amarezza, le difficoltà affrontate per far accettare il figlio a scuola e addirittura per convincere i medici dell'unicità della sua condizione. Conclude poi: "solo perché potresti non incontrare mai questa malattia, non significa che non esista". In queste poche parole, si può intuire la faticosa battaglia per uscire dall'invisibilità che deve sostenere quotidianamente chi soffre di Xeroderma Pigmentosum, patologia che colpisce un bambino su 250.000.
Gravissima allergia ai raggi ultravioletti prodotti dalla luce del sole e da gran parte dell'illuminazione artificiale, la XP riduce considerevolmente l'aspettativa di vita e costringe chi ne è affetto a rimanere isolato, nel buio, lontano dalle consuetudini del giorno.
Per aiutare e sostenere la figlioletta Katie nella sua dolorosa situazione, i coniugi Mahar hanno deciso di aprire una struttura capace di accogliere i bambini malati di XP e regalare loro, anche se solo per il tempo di un'estate, un percorso di gioco, integrazione, leggerezza, divertimento. "The Dark Side of the Sun", terzo documentario dell'italiano (nonostante il nome) Carlo Shalom Hintermann, racconta la loro avventura e il loro incontro con numerose altre famiglie che condividono lo stesso problema. Camera a mano, vicinissima ai personaggi, il regista entra con sguardo attento e sensibile all'interno di Camp Sundown, imparando a conoscere gradualmente la piccola Rachel, fragile e dolcissima, Mackenzie, nuotatrice provetta, Chris, bullo di Brooklyn con la passione per il baseball, e tutti gli altri ospiti, i volontari, i genitori e gli educatori che animano il Centro.
Insieme a loro, tra un'escursione al chiaro di luna e un gioco di società, scopriamo le gravi limitazioni che la XP impone, i rischi che i bambini corrono, gli stravolgimenti che le famiglie hanno dovuto affrontare, la fatica per guadagnarsi una vita ordinaria.
Accanto alla loro testimonianza, però, prende spazio un secondo racconto parallelo, che nasce direttamente dalla fantasia dei giovani protagonisti e si concretizza nelle animazioni suggestive di Lorenzo "LRNZ" Ceccotti. Attraverso un immaginario estetico che riporta alla mente le opere di Miyazaki e Takahata, si delinea così l'universo complesso e incantato di questi "bambini lunari", popolato da creature fantastiche e turbato dal sempiterno conflitto tra luce e buio, a metà strada tra sogno e incubo.
"The Dark Side of the Sun" rivela quindi la sua doppia anima: inchiesta documentaria e fiaba intimista allo stesso tempo. La parabola di Mother Day e Father Night, uniti ma irrimediabilmente distanti, che combattono insieme l'oscurità che risiede in ognuno di noi, dà voce infatti, con grazia sottile e inequivocabile nitidezza, all'universo interiore dei bambini di Camp Sundown: le aspirazioni, le paure, i rimpianti, i desideri, il confronto inevitabile con la morte, la battaglia per riuscire ad affermarsi nel mondo dei "ragazzi normali".
Il film di Hintermann diventa così il diario prezioso di esistenze straordinarie. Un racconto profondo e toccante, capace di parlare con delicatezza di temi duri e di aprirsi a squarci di poetico lirismo quando le immagini visionarie di Ceccotti incontrano le note struggenti di "Your Eyes Close" interpretata da Antony Hegarty.
regia:
Carlo Shalom Hintermann
titolo originale:
The Dark Side of the Sun
distribuzione:
Microcinema
durata:
94'
produzione:
Citrullo International, Rainbow, Rai Cinema
sceneggiatura:
Carlo Shalom Hintermann, Lorenzo Ceccotti, Bambini di Camp Sundown
fotografia:
Giancarlo Leggeri
montaggio:
Pietro Lassandro
musiche:
Mario Salvucci, Federico Pascucci