Ondacinema

recensione di Matteo De Simei
5.5/10

Quando nel 1989 la sitcom animata de "I Simpson" approdò nelle tv degli Stati Uniti, disegnando una nuova, irriverente parabola sull'American way of life, la società moderna si è riconosciuta in questo microcosmo abitato da cialtroni, inetti, irrispettosi e viziati. Una struttura satirica (e quindi politica) che  il creatore Matt Groening ha sapientemente racchiuso nel padre di famiglia Homer, progenitore del nuovo Homo sapiens sapiens giunto alla soglia del nuovo millennio che all'impegno e alla responsabilità preferisce di gran lunga la birra e le ciambelle. Ed è proprio qua che entra in ballo il genio luciferino di Seth MacFarlane che mette a punto la sua nuova creatura con il vantaggio di avere a disposizione una società che nel corso di un decennio ha avuto la possibilità di esprimersi in nuove forme e contenuti. Con "I Griffin" moralismo e formazione vengono ridotti a brandelli, la religione calunniata, il linguaggio osceno è messo a dura prova dalla censura. Il taglio non è più quello di un format rivolto a tutti ma di una parodia dai risvolti socio-demenziali per adulti e che si rifà maggiormente allo stile e all'ideologia anarchica e ribelle di un'altra serie televisiva americana a cui MacFarlane deve molto, "South Park".

All'esordio sul grande schermo il produttore e doppiatore statunitense sceglie la vita reale (seppur aiutato dalla computer grafica) a quella animata, presentandoci Ted, orsacchiotto di peluche che ha il dono del movimento e della voce grazie a un desiderio esaudito dal suo migliore amico John. Ma l'innocenza della tenera età, così come il 1985 sono ben lontani e oggi John è un trentenne irresponsabile senza prospettive e il suo amico di stoffa un puttaniere tossicomane senza lavoro e con alle spalle un trascorso da ex celebrità. I due protagonisti sono la naturale incarnazione/prolungamento di Peter Griffin e del suo cane Brian: incompetenti nel lavoro, irresponsabili nella vita, deludenti nelle relazioni affettive, il secondo in particolare, risucchiato dal vizio e dall'ozio. Ted riesce addirittura a superare alla grande le prestazioni di Brian (ricordiamo le prime due puntate della terza stagione in cui l'animale, similmente a quanto accade nella pellicola diventa dapprima un tossicodipendente e in seguito un'affermata celebrità del cinema a luci rosse) arrivando addirittura ad essere arrestato a causa di possesso di funghetti allucinogeni, organizzare festini e invitare prostitute in casa. Il politicamente scorretto cede però il passo a una bizzarra favola di formazione retta dal personaggio interpretato dalla bella Kunis, fidanzata stanca del deludende comportamento infantile del Peter Pan John. Ed è forse quello che dispiace di più, vedere uno tra i capofila più cinici e sprezzanti della comicità televisiva contemporanea adagiarsi in un contesto dove a spuntarla è la speranza e insieme la potenza dei desideri di un bambino, i valori dell'amicizia e l'amore verso la beneamata moralità.

"Ted" è altresì un memorabilia e insieme un tributo agli anni ottanta. Tra i fotogrammi della pellicola troviamo Star Wars, la consolle Nintendo e il film "Flash Gordon" interpretato da Sam Jones (nel film venerato come un dio). A ben vedere tra l'amarcord eighties e la realtà odierna vi è un abisso, anche se poi in fondo "non importa quanto sfondi in questo mondo, che tu sia Corey Feldman, Justin Bieber o un orsacchiotto parlante. Alla fine non gliene frega niente a nessuno".

Ricco di citazioni e comparse, il film non si lascia scappare neanche il brivido thrilling dell'azione e dell'inseguimento, creando un miscuglio di generi che non sempre crea il desiderato effetto. Eppure qualche chicca il regista ce la regala (la politica del direttore del supermercato, il passatempo di picchiare i bambini ebrei la vigilia di Natale, il regalo di una prostituta sul pavimento di casa Bennett) e non mancano battute "cattive" sulle star (una su tutte quella sulla povera Sinead O'Connor) e sketch di richiamo. Cosa manca allora? Un altro tipo di cattiveria, quella che MacFarlane riesce magnificamente a tirare fuori nella demenzialità e nel cattivo gusto delle sue creazioni animate. Un'operazione che in "Ted" è riuscita solo a metà.


04/10/2012

Cast e credits

cast:
Mark Wahlberg, Mila Kunis, Giovanni Ribisi, Seth MacFarlane


regia:
Seth MacFarlane


titolo originale:
Ted


distribuzione:
Universal Pictures


durata:
106'


produzione:
Universal Pictures, Media Rights Capital


sceneggiatura:
Seth MacFarlane, Alec Sulkin, Wellesley Wild


fotografia:
Michael Barrett


scenografie:
Stephen J. Lineweaver


montaggio:
Jeff Freeman


costumi:
Debra McGuire, Margaret Palmer, Lorraine Crossman, Steven Zimbelman


musiche:
Walter Murphy


Trama
Ted è un simpatico orsacchiotto di peluche che vive insieme al suo padrone John e alla fidanzata di quest'ultimo, Lori. 
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