Disastrosa e roboante la caduta stilistica di Aldo, Giovanni e Giacomo nel loro ultimo film: "Il Ricco, il povero e il maggiordomo". Il famoso trio ha perso il suo umorismo brillante, vendendosi allo squallido meccanismo economico, ormai standardizzato, della commedia italiana di questi ultimi tempi. La trama è del tutto inconsistente, banale, pretestuosa: un facoltoso broker (Giacomo) e il suo maggiordomo (Giovanni) si imbattono casualmente in uno squattrinato uomo di mezz'età (Aldo), che ha il sogno di acquistare una bancarella ambulante. I Tre si troveranno ad unire le loro forze per organizzare il matrimonio del maggiordomo con una cameriera sudamericana, per superare il lutto familiare di Aldo e risollevare il morale di Giacomo, rimasto senza un soldo dopo un investimento sbagliato.
Nemmeno una risata s'è fatta spazio tra il pubblico, durante la proiezione: regnava il silenzioso imbarazzo, mentre la stella del trio affondava nelle profondità della mediocrità artistica. Il film si riduce ad un intreccio inverosimile, con situazioni forzatamente comiche al limite del paradosso. Il trio replica, ancora una volta, un formulario di sketch e battute ormai esauste e note al grande pubblico da almeno un decennio. Aldo è sempre lo scemo del villaggio, Giacomo è il personaggio più serioso e di mezzo Giovanni fa da collante. Senza una storia e priva di logica, la sceneggiatura infrange il patto di verosimiglianza tra spettatore e testo filmico perché le vicissitudini inscenate appaiono totalmente assurde! Non è una storia bizzarra, ma una non storia: un vero pretesto per piazzare in scena il famoso trio. Possiamo definirlo un racconto improvvisato dalla regia debolissima, testimone di quanto accade senza alcuna pretesa stilistica.
Insomma il film agogna l'incasso, sulla scorta della fama dei protagonisti, non garantendo neanche un sorriso. Questa pellicola non raggiunge il trash dei film di Boldi e compagnia bella, ma si avventura coraggiosamente tra le braccia della commedia buonista e rassicurante di cui Pieraccioni e Brizzi sono famosi esponenti. L'atteggiamento delle produzioni italiane è diseducativo per il pubblico perché lo abitua alla commedia piatta e banale, anni luce lontana dall'eleganza delle commedie francesi, giocate sull'umorismo intelligente e ben contestualizzato. Alla conferenza stampa, forse consapevoli della scarsa qualità del prodotto sponsorizzato, i tre attori hanno indossato uno sguardo schivo e svogliato. Tutti speravano in un momento di ludico dibattito, che si è rivelato, invece, un lungo soliloquio di Giuliana Lojodice (nel film, mamma di Aldo).
L'attrice, dalla personalità vigorosa, si è imposta durante la chiacchierata con i giornalisti facendo ombra sul trio e sul regista (Morgan Bertacca) che, taciturno, avrà formulato non più di 10 frasi. Anche nel film, la Lojodice invade prepotente le scene, nonostante, ai fini del racconto, il suo personaggio non abbia una grande rilevanza: sorge qualche domanda sull'influenza della Lojodice nella scrittura del suo personaggio. L'unica nota positiva del film è l'impegno ecologico della produzione (Medusa Film), che ha realizzato con "Il Ricco, Il povero e il Maggiordomo" un progetto eco sostenibile: sostanzialmente meno bottiglie di plastica sul set e meno fogli stampati durante la lavorazione del film; anche se, durante la conferenza ai giornalisti sono state consegnate cartelle stampa corpose e di carta non riciclata.
È plausibile che il film, sulla scia della fama del trio, ottenga ottimi incassi, ma questa non è una buona scusa per continuare a piazzare nelle sale prodotti cinematografici così scadenti; ci auguriamo perciò che il tempo porti consiglio e che i prossimi film di Aldo, Giovanni e Giacomo riconquistino la fresca comicità presente in pellicole come: "Così è la vita", "Chiedimi se sono felice", "Tu la conosci Claudia?".
cast:
Aldo , Giovanni , Giacomo , Giuliana Lojodice, Francesca Neri
regia:
Aldo, Giovanni e Giacomo e Morgan Bertacca
distribuzione:
Medusa Film
durata:
102'
produzione:
Medusa Film, Agidi
sceneggiatura:
Aldo Baglio, Giovanni Storti, Giacomo Poretti, Valerio Bariletti, Morgan Bertacca, Pasquale Plastino
fotografia:
Giovanni Fiore Coltellacci
montaggio:
Luigi Mearelli