Walter Garber (Washington), controllore della metropolitana di New York dalla carriera brillante nel settore dei trasporti ma indagato per truffa, nel bel mezzo di un giornata di lavoro (apparentemente) come qualsiasi altra, si trova costretto ad affrontare una banda di malviventi capeggiati dal folle Ryder (Travolta). Dopo aver dirottato un treno della linea Pelham 123, questi chiedono un sostanzioso riscatto in denaro (10 milioni di dollari), che dovrà essere consegnato in soli 60 minuti. E promettono di uccidere un ostaggio dopo ogni minuto se i tempi non saranno rispettati.
Remake del film "Il colpo della metropolitana - Un ostaggio al minuto" (1974), diretto da Joseph Sargent ed interpretato da Walter Matthau, e terzo adattamento cinematografico del romanzo di John Godey, "Il colpo della metropolitana" (datato 1973), "The Taking of Pelham 123" segna il ritorno alla regia di Tony Scott, affiancato da uno dei suoi attori feticcio, Denzel Washington. L'ultima fatica del meno famoso e premiato dei due fratelli Scott in cui il sottoscritto si è imbattuto, è stato l'orripilante "
Domino". E che il lettore sappia che l'inizio di questa nuova pellicola ha creato un certo sconforto in chi scrive, nel timore di trovarsi di fronte di nuovo ad un pasticcio di immagini veloci, frenetiche e coloratissime. In realtà lo stile ipercinetico e l'estetica da videoclip (fin troppo cari al regista), ralenty ed accelerazioni ben presto si dissolvono, trovando solo qualche (inutile) valvola di sfogo sparsa qua e là. Scott lascia spazio ad un'ambientazione più claustrofobica (l'interno dell'ufficio di Garber e la metropolitana), stando letteralmente addosso ai suoi protagonisti (davanti al telefono, dentro la cabina di guida del treno), lasciando tratti di respiro e di luce nei brevi frammenti tra le strade ed il cielo di New York.
Sorretto da un primo tempo più vivace e ritmato, da un cast non al top della forma ma comunque di ottima levatura (che comprende, oltre ai protagonisti, John Turturro e James Gandolfini), il film trae non poco giovamento dalla possibilità di svolgersi, per gran parte della sua durata, nel tunnel buio e polveroso della metropolitana, dentro la carrozza di un treno senza corrente elettrica. Ma perde punti per colpa di una sceneggiatura, firmata dal premio Oscar Brian Helgeland ("L.A. Confidential"). Uno
script che si gioca molte carte, a volte banali a volte anche attuali, ma non affonda a sufficienza e cade pure in qualche buca (una su tutte: nessuno, tra passeggeri e dirottatori, che si accorga del portatile acceso nel treno ed il cui vero scopo rimane fondamentalmente un mistero). Così ecco spuntare lo sfruttamento di internet, gli speculatori di Wall Street responsabili della crisi economica, il terrorismo come dichiarata forma di rivalsa verso una società arrivista (quando poi ai dirottatori conta solo -prevedibilmente- portarsi a casa un bel po' di soldi), l'uomo comune (Garber) che, seppure dal recente passato sporco, diventa eroe del giorno. E regala all'antagonista John Travolta un personaggio petulante e -quasi sin da subito- fastidioso.
Se lo scopo è quello di intrattenere, "The Taking of Pelham 123" ci riesce abbastanza bene. Ma se si cerca qualcosa di più di un semplice modo di passare il tempo, qualcosa di più elaborato, forse è meglio guardare altrove.