Quando Fred Flansky (Seth Rogen) perde il suo lavoro di giornalista, un amico gli propone una serata di sballo imbucandosi ad un elegante evento benefico a sfondo ecologista. Allo stesso è presente il Segretario di Stato Charlotte Field (Charlize Theron), donna in carriera con un occhio alla Casa Bianca e l’altro all’ambiente. Il trasandato reporter e la bella ex babysitter sono conoscenti sin dall’infanzia, e il loro riavvicinamento (Fred entra a fare parte dell’entourage dell’ambiziosa politica), condito da un'immancabile love story, produrrà una serie di effetti collaterali che potrebbero minare la scalata della Field alla presidenza. Riusciranno insieme a salvare la campagna elettorale della donna, il nostro pianeta e la loro romantica liaison?
Il nuovo film di Jonathan Levine, che ha dato il suo meglio in "50 e 50" contribuendo a lanciare la carriera di Joseph Gordon Levitt, è un’incolore commedia ambientata ai giorni nostri, ma pericolosamente stagnante nella sua idea di base. La storia è infatti l’ennesima variante del conflitto vita/carriera in cui ci si interroga su quali ruoli siano assegnati ai due generi e sul potere femminile a cui la nostra epoca sta riconoscendo validità. Nulla di nuovo sotto il sole insomma, per quanto il tutto sia declinato in uno scenario che fa il verso, senza sfumature nè tatto, ai principali topic all’ordine del giorno oggi (i temi sono quelli ambientale, dell’integrità morale in politica e dell'invadente presenza dei media nella vita delle persone).
Forse è proprio l’inserimento di una serie fin troppo lunga di tematiche a rendere sovrabbondante la materia da modellare: infatti il film è eccessivo in durata (125 minuti) e al contempo incapace di porre domande puntuali. La storia, scontata oltre ogni aspettativa, prosegue invece accumulando situazioni che non risultano mai divertenti, nemmeno laddove sembrerebbe esserci lo spazio per battute e dialoghi ad effetto o per una concessione alla scorrettezza (come accade nelle primissime scene ambientate in una congregazione neonazista, lontane anni luce da qualunque scambio di "Blackkklansman" e persino dalle trovate meno felici di Seth McFarlane).
Se a questi problemi si aggiungono il cast svogliato e poco empatico (il talentuoso Seth Rogen ammirato altrove lascia spazio ad un protagonista di nessun interesse, mentre rimangono un mistero le motivazioni che hanno spinto Charlize Theron a prendere parte al progetto), il confezionamento anonimo e il ripetuto susseguirsi di gag e battute dallo scarsissimo potenziale risulta inevitabile l’esito poco felice di una commedia come questa. E dire che la medesima storia, se affrontata con vena più dissacrante e meno buonista, invece che con una propensione alla scorrettezza quantomai di facciata, avrebbe potuto produrre esiti meno scontati e più coraggiosi. Nei ruoli secondari, i quasi irriconoscibili Andy Serkis e Alexander Skarsgard.
cast:
Seth Rogen, Charlize Theron, Andy Serkis, Alexander Skarsgard
regia:
Jonathan Levine
titolo originale:
Long Shot
distribuzione:
01 Distribution
durata:
125'
produzione:
Good Films
sceneggiatura:
Liz Hannah, Dan Sterling
fotografia:
Yves Bélanger
scenografie:
Kalina Ivanov
costumi:
Mary E. Vogt
musiche:
Marco Beltrami