Fenomeno cinematografico sudamericano dell'anno 2004 (da noi è uscito l'anno dopo), "Nicotina" non è certamente un film nuovo. Tuttavia, pur nella sua spiccata vena "pulp" - echi di scuola tarantiniana a ogni piè sospinto -, furbamente intrecciata con avventure al limite del bizzarro - Stone con il suo "U-turn" ha fornito molti spunti - e montata con intelligenza, traspare un notevole senso della "misura" cinematografica. Rodriguez esagera, abbonda, storpia, spinge al limite le situazioni e l'esasperazione di alcuni personaggi, ma non scade nel patetico totale o nel trucido involontario stile gore. A contrario, con una regia attenta e consapevole stampa il suo marchio di fabbrica in una vicenda non nuova - l'abbiamo già detto - ma condita di una divertente salsa mexican...
"Nicotina" già dal titolo è anche un film sul tabagismo. Sul tabagismo come vizio dell'essere umano contemporaneo. Il "vizio", in senso più ampio, è un elemento che nella pellicola di Rodriguez si palesa anche sotto altri aspetti: il protagonista spia la vicina di casa, rendendosi conto di essere un volgare voyeur, ma non riesce ugualmente a smettere di farlo. Evitando un vero e proprio "studio sociale", Rodriguez si defila dalla necessità di descrivere il complicato rapporto tra l'uomo e il tabacco. Piuttosto, con questo, preferisce condire la pellicola. Elemento scenografico. Chiave di volta della sceneggiatura. Titolo dell'opera. È molte cose, la nicotina, in questo film, ma sicuramente non ne è la protagonista. E se la si vuole considerare come tale, è necessario elevarla a "elemento basilare", ovvero che sta "alla base" della storia. I protagonisti qui sono tanti, lo è anche il vizio (un altro, di cui si è già detto) di Lolo, che sente di amare a tal punto la vicina di casa - ma non è in grado di dichiararsi - che si ritrova a vivere con lei una fittizia storia d'amore (con lo schermo del pc, tramite il quale la segue nella quotidianità della sua vita privata). Lolo in questo modo combina un vero disastro, perché oltre a farsi scoprire dalla vicina di casa - e lei non la prende affatto bene, venendo a sapere che ci sono telecamere accese 24 ore su 24 in casa sua -, scambia inavvertitamente alcuni cd-rom e provoca una serie di reazioni a catena.
Su questo "plot" di base, Rodriguez e soci costruiscono una serie di bizzarre situazioni criminali al limite del paradossale (non mancano i diamanti, le armi sporche di sangue, la mafia russa) che, per la loro natura, sono destinate a produrre effetti su tutti i protagonisti della vicenda. Situazioni, queste, a tratti così grottesche da risultare divertentissime nella loro bizzarria. Martín Salinas, alla sceneggiatura, punta anche parecchio sui rapporti coniugali (le storie parallele dei peluqueros e dei farmacisti) creando dei sottotesti magari un po' scontati ma non banali.
Storia di una notte, quella di "Nicotina" - come la storia di "Fuori Orario" di Scorsese, altra probabile fonte di ispirazione - che si dipana sotto il cielo oscuro e opprimente di Città del Messico. Se indubbiamente la fotografia "al neon" è il punto debole del film, molto oscura all'aria aperta e piuttosto piatta nelle scene in interni, è comunque il montaggio veloce e ben congegnato a fare di quest'opera un valido prodotto dal punto di vista tecnico.
Nel complesso una piccola, breve e intensa opera "d'imitazione" con un buon numero di spunti interessanti tale da elevarla a "visione consigliata".
cast:
Diego Luna, Carmen Madrid, Daniel Giménez Cacho, Jesùs Ochoa, Lucas Crespi
regia:
Hugo Rodríguez
titolo originale:
Nicotina - Me Muero Por Un Cigarro
distribuzione:
IIF
durata:
93'
sceneggiatura:
Martin Salinas
montaggio:
Alberto de Toro